14.

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Lui.

Osservo quello strano individuo allontanarsi, la sua ultima frase mi ha lasciato confuso e interdetto, mi giro verso Zoe, anche lei sta osservando quella macchia nera sparire in lontananza, durante tutta la conversazione è rimasta fredda e impassibile, sembrava un'altra persona.

-Cos'è appena successo?
-Vieni, entriamo.
La seguo fino al piccolo salone rimanendo in piedi mentre lei si siede sul divano, tutto ciò che è successo oggi le sta piombando addosso, sembra esausta.

-Come avrai già capito quell'uomo di poco fa è lo stesso Valentin che ha spaventato molto quel tipo che era qui. L'ho incontrato per la prima volta quando mi sono trasferita qui, tre mesi fa, è il suo... protettore, quello che gestisce il giro, appena l'ho visto mi sono sorpresa di quanto vi somigliaste, non sapevo, fino a oggi che fosse tuo zio, ma sospettavo fosse un tuo parente, è abbastanza pericoloso, perciò Bruno ha avuto paura di lui quando l'ho nominato. Voleva portarmi nel suo giro, ovviamente mi sono rifiutata ma non mi ha lasciata più in pace da quel momento, mi vuole a tutti i costi e non so neanche perché ci tenga così tanto. Una sera è venuto qua, Marianne non c'era, gli ho chiuso la porta in faccia ma ha continuato a insistere per entrare, aveva un patto da propormi, una partita di poker, se avesse vinto lui sarei entrata nel suo giro, se fosse accaduto il contrario mi avrebbe lasciato in pace, ovviamente ho rifiutato ma lui mi ha minacciata, ha detto che avrebbe ucciso Marianne se non l'avessi fatto. C'è... c'è un altro motivo per il quale mio padre non mi ha uccisa definitivamente, sono brava a giocare, ho imparato a rimanere impassibile a non far trapelare alcuna emozione, come hai potuto notare poco fa, questa "qualità" mi è tornata utile nelle partite a carte che mio padre mi costringeva a fare, erano molti soldi.

-Hai vinto quindi.
-Sì, ho vinto, non si aspettava questo, solo un'innocua ragazza di diciotto anni sprovveduta e sola.
-Perché era qui oggi?
-Non ne sono stata sicura fino a ora, pensavo che, alla fine, non avrebbe messo in atto il suo piano.
-Di chi stai parlando?
-Di Marianne, l'altra mattina le ho parlato, le ho raccontato di quello che mi è successo con Bruno, ho cercato di farle capire che era arrivato il momento di finirla con questa vita, per Andrea. Mi è sembrata, però, molto infastidita da questo mio discorso, evidentemente invece, avrà capito che ho ragione.
-Non ci sto capendo molto.
-Tu meglio di chiunque altro sai che per uscire da questi giri è molto più difficile di quel che sembra, Valentin non le avrebbe mai permesso di andarsene, così abbiamo iniziato a progettare un piano per fare in modo che lei potesse lasciare la città senza problemi e iniziare una nuova vita. Ha sempre avuto paura che qualcosa andasse storto, che potesse essere riportata indietro e che avrebbero, per punirla, fatto del male ad Andrea, deve essere successo qualcosa di grave che non so per averla spinta a prendere una tale decisione.

-Quindi Valentin era qui perché non riusciva a trovarla?
-Sì, vuole che io gli daca dov'è, peccato che io non lo farò mai.
-Tu sai dov'è andata.
-Sì, è stata mia l'idea.
-Verrà a cercarti di nuovo?
-Fino a quando non cederò.
Fisso il muro di fronte a me, riflettendo su ciò che mi ha appena confessato e giungo alla conseguenza che, tanto per cambiare, ho paura per lei, possibile che non possa avere una vita semplice, senza drammi e problemi? Per un attimo mi sfiora l'idea che sarebbe meglio se, quel giorno a scuola, non mi fossi alzato da quella sedia per sorreggerla, ma scaccio l'idea all'istante, non riesco più a stare senza di lei, la mia vita sarebbe solo un enorme buco nero se non l'avessi incontrata.

-Torna a vivere con me e mia madre.
-Non posso, non voglio mettere nessuno dei due in pericolo, Valentin non ci metterebbe molto a trovare il tuo indirizzo.
-Ha detto di essere mio zio- lo realizzo pienamente solo ora.
-Hai idea se tua madre o tuo padre hanno un fratello?
-Mia madre aveva un fratello ma non ne ha mai voluto parlarne, l'ho scoperto per caso, durante un litigio dei miei genitori, mio padre diceva che lei era proprio come suo fratello- ho provato più volte a chiederle se avevo uno zio, ma lei mi liquidava sempre velocemente, non volevo forzarla a raccontarmi tutto, sapendo che le facesse male parlarne, ma pensavo fosse così perché era morto.

Lui & LeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora