Lei.
Vago tra le macerie, per quanto tempo ho desiderato che questa casa sparisse, quasi come se con essa se ne andassero anche tutti i miei demoni del passato e i ricordi dolorosi? Quante volte ho sperato di non rivedere mai più questo posto a cui sono legati solo ricordi negativi? Eppure adesso, a distanza di una settimana o più, mi sento ancora più legata a questo luogo, quasi come se fossi costretta a rimanere qui. Mattia pensa che sia allo studio, non gli ho mai detto che, ogni pomeriggio, per una mezz'ora vago tra queste macerie, è più forte di me.
Sento la suoneria del mio cellulare come un vago rumore lontano, lo estraggo dalla tasca, non mi chiama mai nessuno a quest'ora, che a Mattia serva qualcosa o... che sia Marianne che finalmente mi avvisa di essere arrivata e che va tutto bene? Animata da una nuova speranza guardo il display illuminato. Non riconosco il numero, una brutta sensazione mi gela sul posto, mi faccio però forza e rispondo.
-Pronto?
-Piccolina, ti ricordi di me?- Mi blocco, sento un brivido freddo scendere lungo la schiena, il cuore accelera, non sento più niente, solo il rimbombo dei miei battiti. -Certo che ti ricordi di me, la mia piccolina non potrebbe mai dimenticarsi del suo papino, vero? Mi dispiace per la tua famiglia, ora sarai sola, ma non preoccuparti, sto venendo a prenderti, non manca molto e sarai di nuovo mia, avrai una casa, un posto degno di te, non come quella catapecchia distrutta in cui sei ora. A presto piccolina mia- sento un "click" che mi avvisa del termine della chiamata ma non ci presto minimamente attenzione, la mia mente è in totale subbuglio, è solo un completo caos, scivolo a terra, non mi importa della cenere che sicuramente mi starà sporcando i jeans o i capelli, niente è importante ora. Il cellulare squilla nuovamente, sobbalzo spaventata, ho paura di rispondere ma cerco di riprendere il controllo, di respirare in modo regolare. Con mano tremante volto il display del cellulare, è Mattia.-Piccola?
-Vienimi a prendere.
-Zoe?
-Vienimi a prendere.
-Arrivo... arrivo subito, dove sei?
-A casa mia.Riattacco senza dargli il tempo di dire niente o sapere se avesse capito a quale casa io alluda, mi guardo intorno, impaurita, lui mi sta osservando o non ha mai smesso. Mi alzo quasi in trans, la testa pulsa e gira, ovunque io mi volti mi sembra di vederlo, all'improvviso un pensiero mi colpisce, facendomi ricominciare a tremare, e se senza accorgermene lo avessi incontrato più volte nel corso di questi anni? Ne sono già passati otto, una persona cambia nel corso del tempo, sarebbe abbastanza difficile riconoscerla dopo tanto, se è così vuol dire che non ha smesso un attimo di controllarmi o farmi controllare. Ciò significa che sa di Mattia, del tatuaggio, di tutto quello che è accaduto nella mia vita e la sua chiamata di poco fa ne è la conferma.
Cosa devo fare ora? Il primo impulso è quello di correre lontano fino a quando non avrò più la forza di mettere un piede dietro l'altro, ma che senso avrebbe? Mi ritroverebbe ovunque io andassi e potrei mettere nei guai anche Mattia. Mi chiedo perché abbia permesso tutto ciò, di farmi cancellare il suo marchio, di farmi pensare che fosse sparito dalla mia vita, almeno fisicamente, ma, dopotutto, ho sempre la maglietta e siamo in pochi a sapere della sua esistenza, probabilmente ancora non ne è venuto a conoscenza e probabilmente puntava ad un controllo mentale. Dove devo andare? Dovrei scappare? Sì, probabilmente sarebbe la scelta giusta da fare, non voglio coinvolgere anche Mattia e Dana in tutto ciò, potrebbe prendersela con loro per arrivare a me. Ho promesso a quest'ultima che lo avrei tenuto al sicuro e protetto, devo mantenere questa promessa o, almeno, provarci. Ma non ci riesco, sono così egoista da volerlo accanto, mi sento completamente persa alla sola idea di allontanarmi da lui. Sento un rombo e poi qualcuno urlare, non mi muovo, non so neanche se si stanno riferendo a me.
-Zoe! Zoe, rispondimi!- Qualcuno comincia a scuotermi, vorrei dirgli di smettere, di lasciarmi in pace, ma non riesco ad aprire bocca. -Zoe, sono io, ti prego guardami, mi riconosci?
-Mattia?- La mia foce e flebile e roca, quasi non la riconosco.
-Sì, sono io, che cosa ti è successo, che ci fai qui?- Sembra preoccupato, mi dispiace, non avrei dovuto dirgli niente, non voglio che stia male per me.
-Mi ha trovata- sussurro. Mi fissa negli occhi, riesco a vedere l'esatto momento in cui capisce a chi mi riferisco, il suo sguardo si indurisce e il suo corpo si irrigidisce, stringe i pugni e mi abbraccia.
-Non ti porterà via, non lo permetterò.
-No! Tu non devi fare niente. Cosa pensi? Che se ci parli cambierà idea? Che tu possa offrirgli qualcosa di meglio? Lui ottiene sempre ciò che vuole, sempre.
-Troverò un modo, io...
-Non esiste un modo, devo andarmene.
-Che stai dicendo? No che non devi.
-Metterò tutti voi in pericolo, posso andare da Marianne o da qualsiasi altra parte, non posso rimanere qui.
-Troveremo una soluzione ma lo faremo insieme, non devi andare da nessuna parte, ti troverebbe comunque, e poi pensi che non userebbe uno di noi, persone che ti stanno a cuore, per ricattarti e convincerti ad andare da lui?- Ha il mio viso ancora tra le mani, usa sempre questa tecnica per convincermi che ciò che sta dicendo è la scelta giusta, fissarmi dritto negli occhi tenendomi il viso fermo per non permettermi di voltare lo sguardo ed evitarlo.
-Ok... - sussurro. Non penso affatto che sia la scelta giusta, so di essere troppo debole per allontanarmi, ma se avrò anche solo il sospetto che qualcuno fra le persone a cui tengo è in pericolo, sarò io ad andare direttamente da Cobra, nessuno si farà più del male a causa mia.
-Forza ti accompagno al lavoro.
-Perché mi hai chiamata? Dovevi dirmi qualcosa?
-Ero al letto, sta sera ho il turno al bar, volevo avvisarti che sarei passato più tardi e di lasciarmi la chiave al solito posto.
-Sono davvero pessima, mi dispiace averti disturbato, non avrei dovuto dirti niente- la mia voce è impregnata di senso di colpa, lavora tanto e adesso che la scuola sta per finire, vuole farsi aumentare i turni.
-Non dirlo neanche, mi sarei arrabbiato se tu non l'avessi fatto. Andiamo.
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Lui & Lei
ChickLitLei è una ragazza fragile e sola con un segreto che pian piano la sta schiacciando. Lui è un ragazzo arrabbiato con il mondo che pensa l'amore sia solo una perdita di tempo. ¡So di non essere bravissima nella scrittura ma ho voluto pubblicare lo ste...