19. A scuola con i BTS

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"Salve ragazze. Perdonate il comportamento di Min-ho, ma è sempre stato un perfezionista. Tanto per cominciare, vi sarà garantita solo una pausa di quaranta minuti a mezzogiorno e mezzo." disse.

Volevo alzare la mano per chiedere se le pause bagno fossero concesse (dato che ne avevo bisogno fin troppo frequentemente) ma mi astenni.

"E se ve lo stesse chiedendo, no, non è concesso di andare in bagno finché non darò  cinque minuti. Ovviamente nello stesso tempo in cui vi insegnerò la cosa fare,  registreremo anche dei videodiari, e per questo dovrete sempre mostrarvi al meglio in ogni inquadratura.". Prese a contare sulle dita." Uno: dovete evitare di guardare troppo a lungo i ragazzi, sennò scatenereste l'ira delle Army. Due: parlate in inglese anche tra di voi quando sarete riprese, o non sarà possibile tradurre ciò che dite con dei sottotitoli, a meno che qualcuna non conosca il coreano. Tre..."

Andò avanti per così tanto tempo, che il mio cervello si mise in pausa. Era impossibile ricordarsi al volo ogni punto. Pretendeva davvero che ci riuscissimo?

Quando finalmente finí di recitare la lista, erano le dieci e mezzo.
Ci spiegò poi cosa avremmo dovuto fare nella prima parte del video, che si sarebbe svolta nella Villa, e ci guidò verso la stanza delle riprese iniziali.
Io e le altre non parlammo molto tra di noi, eravamo impegnate a ricordarci ogni regola che il coreografo aveva sparato come una mitragliatrice. Non volevamo commettere già degli errori.
I ragazzi invece scherzavano e ridevano in coreano, come se non avessero dei tizi spiaccicati addosso.

Mio Dio... Seojun ci aveva catapultati a scuola.
Davanti a noi era apparsa un'ampia stanza piena di banchi, di sedie, cartine, con una cattedra e addirittura una lavagna nera in ardesia.
Stupendo. Ero tornata in carcere.

"E adesso si studia!" scherzò RM.

"Oh no... dove è l'allarme antincendio? Posso sempre farlo scattare." finse di piagnucolare V, cercando con lo sguardo un pulsante rosso.

"E dai Tae, su con la vita!" .Jk gli diede dei colpetti sulle spalle.

Meno male che iniziavano a usare l'inglese anche quando discutevano tra di loro, erano un bel intrattenimento.
Risi, ma smisi dopo poco. Non mi ricordavo se le direttive ci vietavano o meno di farlo.

Per istinto mi andai a sedere al primo banchino.
La mia vita scolastica si era svolta per la maggior parte in quella postazione. Ero bassa e se restavo dietro non vedevo una mazza.

"Ehi tu. Sono io che assegno i posti." mi fece presente il coreografo. "Comunque, voi a scuola non indossate uniformi, giusto?"

"No..." rispondemmo io e le altre.

"Okay bene. Allora i costumisti dicevano il vero. Dobbiamo attenerci il più possibile alle regole di questo paese per le riprese." spiegò.

Forse non aveva appreso che con quella minigonna qualsiasi docente mi avrebbe spedita in presidenza.
Restava comunque il fatto che non avevo ancora capito di cosa trattasse questo sacrosanto video.
La maggior parte di quelli che facevano uscire erano ballati e non credevo proprio che saremmo dovuti saltare sui banchi e muovere i fianchi.
Beh, almeno speravo. Non ero per nulla adatta all' hip hop.

Seojun mi spostò all' ultimo banco, dove non mi ero avventurata in dodici anni.
Mamma mia, come era piccola la lavagna da quaggiù.
I banchi erano due a due e come compagna mi toccò Elisabetta, che si sedette al lato del muro, accanto a una finestra enorme ad arco.
Ai banchi di fianco, leggermente spostati più indietro, c'erano Jungkook e RM.
Eravamo messi femmine con femmine e maschi con maschi, tranne Jin e Lucia, in prima fila.
Era strano vedere i riccioli castano scuro di Lu domati da una piastra. Nonostante lei ci provasse ogni giorno, non aveva mai ottenuto un risultato simile.
I coreani ci sapevano proprio fare in ogni campo.

"Tu piccoletta, come ti chiami?" mi chiese il coreografo.

"Aurora."

"Bene Aurora, fingi di dormire."

Cosa? Pensava che noi italiani dormissimo in classe?
Calare le palpebre per più di dieci secondi significava un rapporto.
Dovevo forse dirglielo? No, meglio di no.

Tirai in dietro la testa e serrai gli occhi a forza, ma lui mi ridestò.

"Tremendo! Devi apparire realistica..."

Che si mettesse nei miei panni, non poteva venire naturale assopirsi mentre venivi osservato da chiunque.
Mi si accese una lampadina: pensare all'ora di latino.
Davanti mi apparve la Valzelli con in mano il manuale, aperto alla pagina di un testo in lingua antica, intenta ad analizzarlo parola per parola.

Senza qualcuno che mi distraeva come faceva Cami, la testa si fece mano a mano pesante, finché non mi cadde da sola sulle braccia incrociate appoggiate al banco.

Intanto che io ero sulla retta via per cedere definitivamente al sonno, Seojun continuò con la spiegazione.

"Nam, tu devi parlare con Jk, ma quando lui si accorge che Aurora si è addormentata, la sua attenzione sarà da tutt'altra parte."

Andò avanti finché non mi assentai veramente.





"Namjoon! Tu devi guardare il tuo compagno di banco!". Mi ridestai perché mi passò accanto.

"Tu dormi!" disse, vedendo che avevo alzato il capo incuriosita.

Ero riuscita a scorgere solo una tizia che doveva essere la professoressa.

"Rifacciamo la scena per la ventesima volta. Azione, via!"

Eh? Avevo ronfato per ben venti prove, mica male! Potevo dire di aver eccelso nel mio lavoro.

Questa volta cercai di restare attenta per ascoltare.

Riprese 🎥:

La finta insegnante stava spiegando matematica, problemi con le derivate.
Si erano fatte da poco a scuola, quasi quasi mi veniva voglia di alzarmi e andare alla lavagna a spiegarle, con tutte le giornate che avevo sprecato per capirle.

"Aurora!" gridò la donna.

Alzai la testa per istinto. Cosa dovevo fare? Il coreografo doveva averlo spiegato quando il mio cervello aveva staccato la spina.

"Presente!" improvvisai.

Si girarono tutti. Qualcosa mi suggeriva che quella non era la riposta giusta.

Fuori ripresa 🎥:

"Stupendo! Davvero magnifico! Adoro l' improvvisazione." disse Seojun, applaudendo. "Ecco cosa serviva. Un po' di veridicità. Giriamola così la scena."

Era serio?

Ripresa 🎥:

Ripartimmo daccapo, ma questa volta ascoltai anche il continuo di ciò che avrei dovuto fare.
Quando la professoressa mi richiamò risposi uguale, poi lei mi incitò ad andare alla lavagna per risolvere una derivata. L'istinto fu più forte di me, la mano mi si mosse da sola e scrisse il risultato giusto.

"Ma che fai! Devi scriverne uno sbagliato!" mi sgridò ancora l'uomo.

Recepii la voce di RM dire qualcosa al compagno.
Non appena le telecamere tornarono a riprendere la scena, cercai di indugiare come quando cercavo di prendere appunti su quello che scarabocchiava il prof. Lamberti, poi scrissi numeri senza senso, aggiungendoci anche una bella radice settima.

Mi girai verso Lucia, che secondo il copione avrebbe dovuto darmi una risposta.
Quella si sbracciava come una matta, indicando il numero dieci con una mano.
Scossi il capo, sussurrando che non credevo proprio che avrei preso quel voto. Lu si portò una mano alla fronte, sconcertata, intanto che Jk alzava un foglio di quaderno con scritto "10 è la soluzione."
Lo nascose appena la docente si voltò.

Scrissi il numero con il gesso e tornai al posto, con aria soddisfatta.

Fuori ripresa 🎥:

"Pausa pranzo!" ci avvisò il capo.

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Spazio per l'autrice: Aurora, ma come hai fatto ad addormentarti circondata dai BTS? Sei proprio un caso disperato, via... 😂
Chissà come mai credo che Seojun ti tartasserà per bene d'ora in poi.

Please, fix this torn heart (BTS, WATTYS 2019) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora