"Narcissa..."
Gli era mancata così tanto che era stato come avere perennemente mal di pancia, se ne accorgeva solo ora...stringendola tra le braccia, inalando l'odore di quei capelli biondi sparsi sulla pelle delicata delle spalle.
Narcissa indossava un abito verde pallido dallo scollo a 'V'.
Charlie assaporò il contatto con quella lingua timida, guizzante.
Le circondava il volto tra le mani, accarezzandole dolcemente l'epidermide.
Lei gli era corsa incontro non appena aveva varcato il portone d'ingresso, entrando nella grande, maestosa anticamera dalle tappezzerie verde bottiglia.Fiaccole magiche ardevano nei loro supporti di ottone, le tende erano state lavate di fresco, una luce incolore, pallida filtrava da quelle grandi aperture nelle spesse mura giocando sulle due figure avvinte, in piedi nel centro di un grande tappeto ricamato.
Infine si staccarono, Charlie sempre tenendole il volto tra le mani, ora carezzandole dolcemente gli zigomi con il dorso del pollice, mentre lo sguardo verde di lei lo investiva colmandolo come un filtro benefico.
"Hai fatto tutto?"
Il sussurro di lei echeggiò stranamente amplificato contro il soffitto altissimo di quell'ingresso, i suoni producevano eco spropositate là dentro, non che Charlie badasse a questi dettagli, ora: non riusciva a smettere di bere con lo sguardo il viso chiaro di lei.
"Si...sono si stanza in Inghilterra a tempo indeterminato..."
Narcissa - che non era più Cissy e per buona misura aveva dato ad intendere che non intendeva ancora essere chiamata così - si premette contro l'alta figura dai capelli rossi in risposta, gli circondò le ampie spalle con le braccia diafane, attirandolo ancora a se'.Questa volta il loro contatto fu una potente, dolce lotta, le mani callose di Charlie scesero fino alla sua vita, sentendola fremere contro di se'.
"Credo sia quasi ora di pranzo..."
"Si, ho dato ordine perché preparino..."clang!
Charlie e Narcissa trasalirono, voltandosi in direzione del fragore metallico che aveva interrotto quell'atmosfera quasi ovattata, gravida della gioia del ritorno. I loro visi si girarono automaticamente verso destra. Il rumore echeggiava ancora contro l'ampio soffitto e c'era qualcosa di sinistro in quella eco, chissà perché.
"Ma come ha fatto a cadere?"
Charlie scattò in avanti sulle lunghe gambe, chinandosi per osservare l'enorme doppiere riverso al suolo. Giaceva in un lago di cera, le candele magiche ormai spente.
Charlie lo raccolse con cautela e lo rimise al suo posto, al centro esatto di un mobile di mogano. Ripulì con un tocco di bacchetta quel disastro, mentre Narcissa dava disposizioni ad un elfo circa il tappeto che era rimasto imbrattato di cera.Dunque Charlie volse di nuovo lo sguardo alla donna alta e sottile - sua moglie- e le sorrise.
"Ho una fame da lupi..."
"La fame di un drago!"
Risero di quella strana battuta, all'unisono, era parte del loro lessico. Chiunque l'avrebbe trovata insipida ma non loro due.
"Andiamo?"
"Certo...mangiamo nella sala da pranzo piccola!"
Andarono."Oh... è... bello."
Charlie aveva indossato la sua tenuta da casa, ampi calzoni dalle rifiniture in cuoio e una pratica camicia di cotone.
Erano questi gli abiti che normalmente indossava quando si trovava in casa, fin da quando era ragazzo, la sua scelta si era invariabilmente diretta verso indumenti comodi e pratici.
Charlie aveva incontrato solo di rado gli altri parenti di lei - e non aveva potuto dire che si fosse trattato di ricorrenze piene di gioia e tranquillità .

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Lucius, il primo marito
Fiksi Penggemar( tributo a 'Rebecca' - Daphne du Maurier) Dopo la Seconda Guerra Magica molte cose sono cambiate. Charlie Weasley, l'eclettico cacciatore di Draghi, torna in patria per contrarre un matrimonio a dir poco scandaloso, con l'ultima donna al mondo che...