Capitolo 5

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Leonardo.

La notizia dell'arrivo di una nuova studentessa nonostante la scuola fosse iniziata già da po' aveva cominciato a girare un paio di giorni prima, Leonardo aveva parecchi conoscenti nella scuola e alcuni figli dei membri del consiglio scolastico avevano origliato i cari genitori e poi avevano sparso la notizia come se ne valesse della loro stessa vita. Non che la cosa gli fosse importata all'inizio, però insomma quella non era una normale scuola, era La Scuola, per entrarci non dovevi solo essere eccellete, dovevi essere perfetto in tutto, cosa che lui all'inizio non era affatto. Veniva da una famiglia del tutto normale, certo era consapevole di avere un parente da parte di suo padre che era una Ninfa della Terra e sapeva che lui come sui padre era un asso nei combattimenti, ma visto che frequentava una scuola normale era il solito caso di ragazzo con enormi capacità che rimaneva sprecate, poi un giorno era venuto questo tizio in giacca e cravatta a parlare della scuola più speciale del modo, aveva detto loro che la scuola non era riservata solo a chi proveniva da una famiglia importante, era una scuola super fichissima che accettava tra le sue mura tutti quelli che avevano le capacità per entrarci. 

Quell'uomo poi lo aveva visto allenarsi durante le ore di educazione fisica e gli aveva detto che lui era uno di quelli che potevano farcela, era un ragazzo che poteva diventare grande dentro le mura di quella scuola, lui da piccolo ragazzino dodicenne ci aveva creduto e da quel giorno aveva iniziato a rendersi perfetto in tutto. Aveva sudato sudore e sangue per entrare in quella scuola, così come tutti quelli che stavano li dentro, per quello la notizia della nuova arrivata era stata così interessante, a nessuno andava giù che una ragazzina di sedici anni sia finita lì dentro solo perché è la figlioletta del Presidente, se poi aggiungeva il fatto che lo stronzo che avevano come grande capo assoluto aveva ucciso suo padre allora la sua voglia di vedere piangere quella bambolina dall'occhio dorato era più che giustificata.

O almeno lo aveva pensato fino all'ora di pranzo, Leonardo aveva una cosa a parte le sue grandi capacità fisiche, l'intuito e da quando aveva iniziato ad ascoltarlo non aveva mai sbagliato, l'intuito gli aveva detto che Marco non era il solito ricco figlio di papa viziato e arrogante, l'intuito lo aveva portato a fidarsi di Zara e della sua personalità frizzante, nonostante la ricca fosse la fonte numero di pettegolezzi della scuola. Per questo quando aveva assistito alla scenetta con l'uomo guardia del corpo l'intuito lo aveva portato a farsi parecchie domande che avevano trovato una risposta in tempo record visto le risposte che la ragazzina aveva dato a Zara.

- Guardatela! È annoiata! È al livello quattro e non ha mai smesso di annoiarsi, non si sta nemmeno impegnando! –

Leonardo la vedeva benissimo, non sapeva per quale assurdo motivo ma la classe invece che sedersi comoda sulle tribune con gli altri si trovava addossata al muro dell'arena e osservava la figlia del presidente che combatteva, da quel punto di vista era impossibile non accorgersi dell'atteggiamento della ragazza.Aveva iniziato con il botto, facendo vedere a tutto che era in grado di uccidere una persona muovendosi solo di un paio di passi, ne aveva uccisi un paio così poi tutti l'avevano vista iniziare ad evocare delle armi a distanza, i soldati facevano appena in tempo ad apparire che la ragazza li uccideva e dietro di loro il quadro di controllo del simulatore mostrava come venivano uccisi, non importava che arma usasse, li colpiva tutti quanti al centro esatto della fronte senza mai mancare quel punto, solo l'uomo ucciso con la frusta morì per il collo spezzato. 

Tutti si aspettavano un cambiamento all'arrivo del secondo livello, ma non ci fù, quella ragazzina continuava a cambiare armi a casaccio per uccidere quei soldati con la noia negli occhi, al terzo livello il loro professore quasi sclerò quando la videro sedersi a terra a gambe incrociate per mettersi a giocherellare con un pugnale, mentre i soldati venivano uccisi attraverso l'uso della magia, ogni volta usava un metodo differente, bruciati vivi, affogati una bolla d'acqua, stritolati da rampicanti, spiaccicati da blocchi di terra e rocce, sollevati fino in cielo e poi scaraventati a terra. 

La Dea Perduta, l'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora