Capitolo 8

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La Kary perfetta che sua padre aveva cresciuto in quel momento avrebbe messo su la sua migliore faccia inespressiva e avrebbe detto al ragazzo di andarsene, magari facendo leva sul suo essere emotivo all'inverosimile, la Kary cambiata invece non ne era in grado, lo aveva sentito crescere dal primo giorno in quella scuola, il suo lato umano si faceva strada dentro di lei, pian piano si rendeva conto sempre di più di provare felicità dove prima c'era indifferenza, provava odio dove prima c'era il nulla e sentiva la tristezza nel suo cuore che fino a quel primo giorno di scuola era sempre stato di pietra, totalmente indifferente. 

Quindi non fece nulla quando il ragazzo si sedette vicino a lei e la confusione nel vedere il suo viso preoccupato la invase, Leonardo non era così, Leonardo non la sopportava e se lei era triste lui era felice, così funzionava.

- Sono cambiata vero? È dal primo giorno che succede, sempre di più, sempre di più. –

- Si ragazzina, ti vediamo tutti i giorni e lo notiamo, sono piccole cose ma stai cambiando è come se stare con noi ti rendesse più umana e meno robot. –

Panico, quello si fece strada dentro di lei e la invase, una sensazione così nuova che dovette ricordarsi di fare respiri profondi, ma lui rimase lì, potente e terrificante. 

Si mise la mani nei capelli e puntò gli occhi verso l'alto, tutte quelle emozioni la stavano investendo come uno tsunami, suo padre si sarebbe accorto del cambiamento e non sarebbe stato contento, l'avrebbe rimessa dentro quella vasca infernale e le avrebbe fatto il lavaggio del cervello un'altra volta, le emozioni e l'atteggiamento da adolescente erano controproducenti e potevano essere d'intralcio, non poteva permettersi di cambiare, non poteva.

- Kary? Cambiare non male ok? poi tu stai cambiando in meglio ok? –

- No, non è un bene. Cambiare è male, le emozioni sono un male, avere una coscienza e merdate del genere è male! –

- Wow, non usare quel linguaggio davanti al paparino, altrimenti ti metterà in punizione. –

Fece respiri ancora più profondi, quel ragazzo non aveva idea di quanto avesse ragione.

- Perché tutto d'un tratto rischi un attacco di panico solo perché ti rendi conto che sei cambiata? –

- Sono le emozioni, dovrebbero stare rinchiuse dentro una scatolina in un angolino, invece sono libere, mio padre ha sempre avuto una fissa per questo è sempre stato tassativo, niente emozioni. –

Il ragazzo la prese per le spalle e la girò a forza verso di lui, poi le prese il mento con una mano e la forzò a guardarlo negli occhi, Kary si ritrovò a fissare gli occhi verdi del ragazzo, seri e preoccupati come non li aveva mai visti.

- È per quello che sei andata a fare durante la tua ultima riunione di famiglia? –

- Non posso parlarne. –

- No ascoltami ragazzina, sul terrazzo non ci sono telecamere ok? nessuno ci può vedere o sentire. –

- No, non dovete sapere. –

- Senti ragazzina, noi non siamo stupidi ok? abbiamo fatto due più due, all'inizio credevamo che tu fossi in progetto super segreto per non so quale soldati super dotati insieme ad altri. 

Poi Marco a visto la luce della tua aura magica quando sei tornata, ci ha avvertito e siamo venuti da te, abbiamo visto Elia scaricarti sulla porta e siamo rimasti a guardare per un po', la porta non era chiusa.

 Zara vedendo le tue ferite si è mossa troppo e la porta si è aperta. Così abbiamo fatto di nuovo due più due e abbiamo capito che quel pazzo ti manda a combattere. Quindi non dirmi di no ragazzina! –

La Dea Perduta, l'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora