Capitolo 7

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Erano le 7.30 quando mi svegliai la mattina dopo.

Ero uno straccio, visto che il giorno prima ero tornata a casa dall'ospedale alle 5 e avevo dormito più o meno due ore in tutto.

Barcollai fino in bagno dove mi lavai e mi vestii, e dopo aver fatto colazione mi avviai a scuola, da sola.

La notte prima io e Niall avevamo portato Sophie all'ospedale e l'avevano ricoverata con urgenza, visto che i medici le avevano trovato anche alcune lesioni interne. Ash era arrivato un'ora dopo, era distrutto. Io ero dovuta andar via perché non avrei potuto saltare un giorno di scuola così.

Ero molto in ansia, considerando il fatto che la mia migliore amica era ricoverata in ospedale e non sapevo nemmeno che cosa le fosse successo.

C'era solo una cosa di cui ero sicura. Avrei trovato Calum e gli avrei spaccato la faccia, l'avrebbe pagata cara.

Arrivò finalmente il momento di andare a pranzo. Mentre raggiungevo la mensa vidi Luke e mi affrettai a raggiungerlo.

«Ehi Hemmings»

Si voltò appena a guardarmi.

«Ciao»

«Mi spieghi per quale motivo ieri sei corso via senza dirmi niente?»

«Non ti devo nessuna spiegazione»

E fu così che feci 'ciao ciao' al Luke simpatico e divertente della sera prima.

«Comunque, ti ha detto nessuno che hai due occhiaie incredibili?»

«Vedo che sei sempre molto gentile. Sono andata a letto tardi»

«E perché mai? Non riuscivi a dormire al pensiero della bellissima serata che ti ho fatto passare?» ridacchiò.

«Nemmeno per idea, te lo sogni! La mia migliore amica era sparita e siamo andati a cercarla, poi l'abbiamo portata in ospedale...»

M'incupii. Non mi andava di parlare a lui dei fatti miei, avevo paura che mi ridesse in faccia, ma dopotutto gli avevo raccontato di mio padre no?

«Cosa le è successo?»

«Non ne ho idea. L'hanno ritrovata vicino a un campo da calcio, piena di lividi e bruciature su tutto il corpo»

Lo sentii irrigidirsi accanto a me e stringere i pugni.

«Che ti prende?»

«Come?»

«Non so, sei strano»

Scosse la testa. Aveva l'aria assente è la sua voce si affievolì.

«Sto benissimo. In ogni caso mi dispiace per la tua amica»

«Grazie. Spero solo che si svegli presto. Comunque che ne dici di venire a casa mia questo pomeriggio? Così magari finiamo quella maledetta ricerca»

«Veramente non saprei...»

«E dai, tanto oggi o un altro giorno cosa cambia?»

«Va bene, ma non resto a cena, sia chiaro»

«Come vuoi, ma non azzardarti ad arrivare due ore in ritardo. Che siano le 18 puntuali, altrimenti col cazzo che ti faccio entrare!»

Abbozzò un sorriso.

A mensa mi sedetti vicino lui e, non si sa come, finimmo a parlare di libri.

«Penso di amare letteralmente Inferno di Dan Brown. È il libro più bello che io abbia mai letto»

Midnight to Hell || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora