Capitolo 10

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Incrociò il mio sguardo e spalancò gli occhi. D'istinto corsi verso Luke e mi frapposi tra lui e un ragazzo notevolmente muscoloso che stava per colpirlo con un pugno nella schiena. Ricordo solo gli occhi terrorizzati di Luke mentre si voltava a guardarmi e gridava qualcosa, poi una fitta di un dolore indicibile allo stomaco, e il buio totale.

***

«Kate? Kate ti prego, rispondi! Svegliati!» aprii lentamente gli occhi e vidi Niall chino su di me, un espressione preoccupata e tesa sul volto. Non capivo dove mi trovavo, l'unica cosa che sapevo per certo era che mi trovavo distesa su una superficie morbida. Provai ad alzarmi e il dolore mi invase lo stomaco.

«Ehi non ti muovere, va bene? Devi rimanere sdraiata» mosse le mani verso di me e le mise sulle mie spalle, riportandomi alla posizione precedente.

«Niall... Che cosa... Che cosa è successo?»

«Un mio compagno di università stava per dare un pugno ad un ragazzo biondo e tu ti sei messa tra loro, prendendoti il colpo al posto suo. Che cosa cazzo ti è saltato in mente?»

«Io... Conosco quel ragazzo, è un mio compagno di scuola, l'avevo invitato io»

«Mi avevi detto di non aver invitato nessuno» vidi un lampo di curiosità attraversare i suoi occhi. O forse era gelosia? Probabilmente era solo la mia immaginazione, dopotutto non mi ero ancora ripresa completamente.

«Si, perché ero convinta che non sarebbe venuto. E di certo non mi aspettavo nemmeno che si sarebbe messo in una rissa»

«Credo l'abbiano coinvolto gli altri due, ho saputo che per sbaglio ha versato un drink addosso ad uno e quello ha dato di matto, probabilmente perché era mezzo ubriaco, poi l'amico è andato ad aiutarlo. Dopo che ti ha colpita, quel tuo amico gli ha dato un pugno in pieno viso, rompendogli il naso. Sembrava gli avesse preso fuoco la mano, giuro. Poi mi ha seguito fino a qui, credo sia ancora fuori»

«Mi spieghi perché inviti gente simile alla tua festa di compleanno?» fece spallucce.

«Ho una certa popolarità all'università e, sai, non posso non invitare tutto il giro di quello fighi, non sarebbe corretto»

«Farò finta di capire i tuoi ragionamenti da coglione» rise sommessamente e mi diede un tenero buffetto sulla guancia. Arrossii.

Provai ad alzarmi di nuovo, e questa volta il dolore era più lieve.

«Cosa ti ho detto? Non ti devi alzare»

«Non posso mica rimanere sdraiata su un letto per tutta la sera, è una festa dopotutto, no?»

«Una festa a cui tu non rimarrai. Devi riposare, non puoi andartene in giro come se niente fosse con un dolore allo stomaco e gente ubriaca e completamente fatta che potrebbe aggredirti»

«Non è che muoia dalla voglia di rimanerci, ho capito che non fa per me questo genere di feste, ma in ogni caso non posso tornare, non costringerò mai Ash ad andarsene così presto»

«Quello non era neanche in discussione. Infatti sarò io a riportarti a casa»

«Niall non dire sciocchezze, è la tua festa, non puoi allontanarti così come se niente fosse, ti manderanno a fuoco la casa»

«Naah, Ashton e gli altri la controlleranno mentre sono via»

«Mi stai per caso dicendo che ti fideresti sul serio a lasciare casa tua in mano a quei cazzoni?» rifletté un momento.

«Non è esattamente che mi fidi, ma sempre meglio di niente, no?»

«Niall lascia stare, sto bene» mentii. Pur non sentendo il dolore forte come prima, lo stomaco mi pulsava ancora e si rifletteva sul fianco sinistro, rendendomi molto difficile camminare. Trattenni il respiro, e Niall se ne accorse.

Midnight to Hell || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora