Capitolo 5

47 13 13
                                    

"Forza, muoviti! Siamo quasi passati, devi solo smettere di fermarti

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Forza, muoviti! Siamo quasi passati, devi solo smettere di fermarti."
"Ci sto provando! Tu, piuttosto, perché stai salendo con noi invece di usare le scale come un essere umano normale?"
"Silenzio, voi due! Vi sentirebbe chiunque, per non dire le guardie del Sultano."
Isidea aprì gli occhi con un sussulto, accorgendosi che Embris era ancora nella sua stanza mentre lei, seduta a leggere sul letto, si era addormentata senza rendersene conto. Si sistemò i capelli, sciogliendoli finalmente da quel maledetto chignon fattole dalla serva traditrice e si rese conto solo in quel momento di come il ragazzo fissava con insistenza la finestra.
"Qualcuno sta arrivando a farci visita."
Isidea inarcò un sopracciglio nel notare quanto fosse calma la sua voce e si alzò; si sentì uno sfrigolio che le fece accapponare la pelle e poi un piccolo tonfo, seguito da imprecazioni degne di un marinaio:
"Cosa diavolo hai fatto?"
"Io? Niente, piuttosto perché tu mi hai dato una gomitata?"
"Ma se non ti ha fatto niente, a malapena ti ha sfiorato! Sei proprio una donnicciola..."
Sia Embris che Isidea ricominciarono a respirare quando capirono che i loro visitatori notturni non avevano intenzione di aggredirli; il ragazzo si alzò dalla poltrona che aveva occupato e spalancò le persiane, dando una mano a Lisa a salire.
"Era ora che vi accorgeste di noi! È bello rivederti, come stai?"
Embris mugugnò una risposta concisa e la sollevò, portando la guerriera all'interno della stanza e guardandola con attenzione mentre si spolverava il vestito; alla fine Lisa se ne accorse e, con le gote rosse per l'imbarazzo, gli indicò ancora una volta la finestra:
"Non aiuti anche loro?"
"Nah, sono uomini adulti: se la caveranno."
Nel momento stesso in cui finì la frase due corpi aggrovigliati capitombolarono all'interno della stanza, un'onda di sabbia che li seguiva ed invadeva lo spazio vitale di Isidea. La ragazza tossì, sconvolta, e dopo una seconda occhiata più attenta capì di avere davanti Conrad e Syn, quest'ultimo un celebre componente della tribù di Lisa e in grado di muovere i granelli di polvere a suo piacimento...
Beh, sembrava proprio che anche la sabbia del deserto fosse in grado di rispondere alla sua chiamata.
Lisa scosse la testa, posando una mano sulla spalla di Syn dopo che quest'ultimo si fu alzato:
"Di solito sei la donna delle pulizie che mi spazza casa con le dita, oggi sei il perfetto contrario. E che maleducazione, hai sporcato proprio la stanza di una principessa!"
Lisa fece l'occhiolino alla sua amica, facendola quasi rotolare giù dal letto per l'indignazione, mentre il Nord sbuffava e si scuoteva come un cane idrofobo:
"Se non ci fosse stato questo... Obbrobrio di Oltremare non avremmo avuto problemi a salire!"
"Chi hai osato chiamare obbrobrio? Ti faccio vedere io, lasciami solo riprendere fiato e poi ti rimando al primo piano!"
Conrad starnutì, tirandosi su con la stessa agilità di una pantera - un particolare per il quale il padre di Isidea lo adorava - e tenne fede alla parola data, chinandosi in modo da avere le spalle all'altezza del busto di Syn e buttando il ragazzo fuori dalla finestra. Si sentì un grido strozzato e un tonfo, ammorbidito probabilmente dal contatto con la sabbia, mentre Lisa sghignazzava ed avvolgeva un braccio attorno alle spalle della principessa, quest'ultima ancora traumatizzata per quello che aveva appena visto:
"Diventeranno grandi amici, vero Isi?"
Conrad rimase in piedi vicino al letto, a poca distanza dalla sua protetta ma tenendosi tra lei ed Embris mentre quest'ultimo si stiracchiava con stanchezza, i capelli castani ormai arruffati e due occhiaie da far paura; si sedette sulla poltrona, di nuovo, e lanciò a Lisa un'occhiata preoccupata.
"Adesso che siamo tutti insieme che si fa?"
La Nord diventò seria all'improvviso, tirando fuori dal borsellino una moneta del Deserto e soppesandola nel palmo, facendo in modo che il riflesso dorato le illuminasse il viso dai lineamenti morbidi, quasi graziosi:
"Ce ne andiamo. Basterà lasciare una lettera da parte di Isi perché tutti pensino che abbia anticipato la sua partenza per Ingi e potremo tranquillamente allontanarci a cavallo senza destare alcun sospetto..."
"Aspettate!" Isidea alzò la mano, leggermente infastidita dal fatto che nessuno avesse chiesto la sua opinione: "Ma voi non avete idea di cosa ne pensi io di tutta questa faccenda."
Si zittirono tutti, tranne il povero Syn che cercava di raggiungere nuovamente il loro piano con l'aiuto della sabbia; la principessa raddrizzò la schiena e alzò il mento, guardando i tre soggetti nella sua stanza come se fossero suoi sudditi e non amici o alleati:
"Capisco tutte le vostre buone intenzioni e comprendo l'odio di alcuni di voi per il Sultano. Ciò nonostante dobbiamo assolutamente agire con estrema cautela: io non sono qui per crearmi dei nemici, ma se aiuterò il popolo a liberarsi e il nuovo sovrano sarà d'accordo nel formare un'alleanza con Oltremare credo che persino mio padre sarebbe contento di quello che stiamo facendo. Vi ricordo innanzitutto che il mio paese prende in grande considerazione la libertà di esprimersi, di pronunciarsi su una determinata questione e l'amore che il sovrano deve assolutamente provare per il proprio popolo: considerando che qui mancano tutti questi fattori sono disposta a concedervi, come rappresentante del mio Paese, tutti i mezzi necessari per cambiare la situazione ed organizzare una rivolta."
I suoi nuovi compagni annuirono, la testa di Syn che faceva capolino dalla finestra e un sorriso sincero che stirava le labbra di Embris.
Finalmente!
"Bene bene, che cos'abbiamo qui? Direi la più breve ribellione che si sia mai vista, no?"

Fu come se il tempo si fosse congelato: Lisa si voltò di scatto verso la porta, la mano sul pomo della spada e l'altra tesa davanti all'amica, come a proteggerla; Embris si alzò in piedi e fulminò con lo sguardo la serva che era appena entrata, allontanandosi di qualche passo dalla poltrona e parlandole con un tono ben poco amichevole:
"E adesso che cosa avresti intenzione di fare? Consegnarci al Sultano?"
"No, caro mio, voglio soltanto rovinarvi questa dolce scampagnata... Ovvero trattenere qui la principessa del Mare, sia chiaro: è soltanto lei che vuole viva, voi altri potete tranquillamente perire per mano mia."
Un silenzio assordante riempì la stanza, seguito dallo stridio prodotto dalla lama di Conrad mentre lui la estraeva; la serva sghignazzò, dirigendo una mano verso di lui e una verso Embris.
"Chi di voi due vuole morire per primo? Tu, fuocherello, o il tuo amico senza poteri qui affianco? Non ti muovere!" Puntò Lisa non appena quella fece un passo nella sua direzione.
"O la mia scelta ricadrà su di te, sgualdrina Nord"
Embris alzò a sua volta le braccia, delle timide fiammelle ad avvolgergli le dita e altre a danzargli tra i capelli, il ragazzo pronto ad attaccare la sua nemica ma esitante nel farlo:
"Tu non sei libera e non lo sarai mai: per il Sultano hai rinunciato persino al tuo nome, come puoi volere il suo bene? Come puoi servirlo senza discutere?"
"Non puoi fermarmi, fiammella. La tua fine è vicina, poiché sarò proprio io a soffocare il tuo spirito ribelle sul nascere!"
La ragazza alzò le braccia, pronta a colpirlo, e la povera Isidea trattenne il fiato per la paura; ma, all'ultimo secondo, un'ondata di sabbia investì la serva traditrice, facendola sbattere contro la porta da cui era entrata e adagiandone la massa scomposta sul pavimento. Syn riuscì finalmente a scavalcare la finestra, osservando la scena intorno a sé e prendendo nota dell'agitazione che ancora vi regnava:
"State bene?"
"Più o meno..."
Fu Lisa a rispondergli, mentre Embris spegneva le sue fiamme e Conrad rinfoderava tranquillamente la sua spada:
"Ci hai messo molto a intervenire"
"Avrei preferito non farlo, odio la sabbia"
I cinque si scambiarono un'occhiata di collettiva indecisione, finché Embris non decise di prendere parola e spronò i suoi compagni a lasciare la stanza; la prima a seguirlo fu Lisa, scavalcando agilmente la finestra e atterrando nel giardino sottostante, mentre Syn si avvicinava cautamente ad Isidea e le porgeva la mano:
"Tutto bene, principessa?"
Lei annuì, ancora sconvolta, accettando la sua richiesta silenziosa e appoggiandosi di peso all'appiglio che le era stato offerto. Appena si riprese, poco prima di scendere al piano inferiore, gli chiese con voce tremante ciò che la preoccupava dall'inizio di quell'avventura:
"Sto facendo la cosa giusta?"
"Non lo so, vostra altezza, ma posso garantirle che non si annoierà in nostra compagnia. Benvenuta nel Deserto!"

Eye of the Storm #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora