Library.

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Michael.

Cammino per le strade trafficate calciando un sassolino. E' solamente un altro giorno noioso, almeno, per me. Attraverso la strada e mi ritrovo davanti alla porta della libreria. Già..figo. Ci vado ogni giorno. Mi piace osservare la gente, curiosare fra le riviste, ascoltare musica.. Finchè qualcuno non mi rivolge la parola va tutto bene, perché diciamocelo, non amo proprio parlare con le persone. Cioè, mi piace, però solamente se sono loro a parlare per primi. Non ho niente contro di loro, ovviamente, è solo che non ho nulla da dire. 


Sono solo in ascensore e raggiungo l'ultimo piano. Mi guardo intorno e mi fiondo verso la fine della stanza, sedendomi a terra. Quindi, dato che è estate, è ovvio che non ci sono ragazzi in giro. Chi starebbe mai rinchiuso in un posto del genere? 

Prendo i miei auricolari e faccio partire la musica. Canticchio tenendo il ritmo con i piedi e mi rilasso. Chiudo gli occhi e lascio che la melodia mi rapisca. 

Mi sveglio circa un'ora dopo e ho come l'impressione che qualcuno mi stia osservando. Mi stropiccio leggermente gli occhi e sbatto più volte le palpebre. Sospiro, guardandomi intorno. 


Giro per la libreria e scorgo due occhi blu. Mi guardano con curiosità. Poso pigramente lo sguardo su di essi e mi sfilo gli auricolari. Non dico nulla, aspetto che sia lui a fare il primo passo. Si alza e cazzo, è davvero troppo alto. Sembra un cucciolo smarrito. Un bel cucciolo smarrito. Mi formicola lo stomaco. Lui continua a non parlare. Io sento il bisogno di farlo. Raccolgo tutto il coraggio che possiedo in corpo e faccio un respiro profondo.

"Uh, ciao." la mia voce trema. Sembra in stato di shock e non risponde. Dovrei provare a dire qualcosa di diverso? "Io sono Michael, e tu?" suona strano, e probabilmente ho rovinato tutto. Lui scuote leggermente la testa. Sono confuso..Faccio davvero così schifo? Goffamente si avvicina a me, scivolando contro il muro, accanto a me. Sfila il telefono dalla tasca dei pantaloni e apre le note, incominciando a digitare velocemente. Mi mostra lo schermo e arrossisce. 

"Hai una bella voce."

"G-grazie. Perché non parli?" chiedo, cercando di non balbettare. Muove le dita e volta nuovamente il telefono verso di me. 

"Sono muto."


Buonasera, Gaya is back. Allour, che dire? E' una merda totale, lo so, è solo che in questo periodo sono impegnatissima, stressatissima e uff, scusatemi. Btw, voglio ringraziare tutte le ragazze che hanno commentato la storia, che l'hanno aggiunta alla biblioteca e che l'hanno votata. Vi adoro, seriamente. Volevo anche dire che i capitoli sono davvero tanto corti, so abituatevi, piango. Idk, vado, vi lascio il mio twitter aka warmtradley e kiau. 

Mute - Muke. (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora