Cute.

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Luke.

Guardo fuori dalla finestra, tracciando con le dita le varie cicatrici sul mio braccio. Non mi taglio da una settimana ormai, proprio da quando ho incontrato Michael.

Anche se mi ha spiegato che Kat per lui non è nessuno, non ne sono ancora sicuro.

Lo vedo, e le sta sorridendo. Lo stesso che rivolge sempre a me. Sembrano molto presi. Mi mordo il labbro e trattengo a fatica le lacrime.

Continuo a guardare fuori dalla finestra, cercando di concentrarmi sulle persone che camminano, mentre aspetto lui.

Lo scricchiolio di una sedia sul pavimento mi distrae. Michael prende la sedia, posizionandosi difronte a me. Ha un sorriso bellissimo. Immediatamente tutto svanisce. Tutti i miei pensieri, le mie paure..Perché lui è qui.

Tolgo subito la mano da mio braccio e la posiziono sul tavolo, sperando non se ne accorga. Vedo il suo sorriso spegnersi.

"Allora, cos'hai fatto in questi giorni?" chiede. Digito velocemente sul mio telefono e glielo mostro.

Terapia, come sempre.

Inarca un sopracciglio e mi guarda. E' probabilmente una delle cose più dolci del mondo. Sa che vado alla terapia, glielo avevo scritto per messaggio una volta. Non sa però che mi taglio, è una cosa imbarazzante.

"Oh, uhm, come stai? So che forse è qualcosa di cui non ti piace parlare, beh non ti piace proprio parlare, diciamo. Hai capito che cosa intendo, giusto?" borbotta, grattandosi la nuca. Io sorrido. E' davvero dolce anche così.

Bene.

E' l'unica cosa che scrivo.

"Sai che puoi dirmi tutto, giusto? V-voglio solamente che tu stia bene.." sospira. Gli rivolgo un debole sorriso e annuisco.

"Ti piacerebbe avere un posto in cui stare?" borbotta nuovamente, abbassando il capo, guardando il tavolo. "Perché sai, se sei solo..Ho una camera degli ospiti, in cui potresti stare." mi chiede con occhi pieni di speranza.

Effettivamente, non so per quanto potrei rimanere ancora nella mia casa. Ho cercato di stare fuori il più possibile. Di solito sto in terapia tutto il tempo non perché voglio, ma perché è proprio quello che avrebbero voluto loro.

Voglio dire, non pensi che ai tuoi genitori dispiacerebbe?

Ho davvero bisogno di vivere da un'altra parte, fa troppo male.

"Uh, io vivo da solo." è tutto quello che dice. Pensa che io non voglia vivere con lui solo perché i suoi genitori non ci sono, come minimo.

Sei sicuro?

Mi piace davvero molto Michael, e non voglia che faccia questo solamente per pietà.

"Si, assolutamente! Beh ovviamente se non ti senti a disagio, voglio dire, voglio solamente che tu stia bene e-"

Mi avvicino di più al tavolo, verso di lui, e subito sento le farfalle invadermi lo stomaco. Posso sentire il rossore sulle mie guance. Gli prendo le mani e intreccio le dita alle sue. Fissa per un attimo le nostre mani, schiudendo leggermente le labbra. Alza lo sguardo verso di me e ci guardiamo un momento negli occhi.

"Uhm, quindi questo è un si?" dice sorridendo.

Ricambio il sorriso e annuisco vigorosamente.

"Dio, sei così fottutamente carino." riprende fiato lui, mentre il mio viso diventa improvvisamente rosso.

Blbl buonasera, sono tornata, siete felici? Una cosa sola: diabete. Potrei morire, okay, ahh. Addio. Ma quanto possono essere dolci sti due? Mado, oddio. Allora, volevo aggiornare domani (sono perfida, ik, ihi) perché oggi non me la sentivo, ma alla fine ce l'ho fatta. Poi domani proprio non ce l'avrei fatta perché, dato che domenica vado al concerto dei the 1975 a Bologna (omg omg omg e ancora omggg) domani devo fare tutti i compiti per lunedì, uffaa. Okay basta. Me ne vado. Ah, una sola domanda (come sempre): qualcuno di voi va ad uno dei due concerti dei 5sos? Io vado a Torino omg. Va bene, spero che il capitolo sia di vostro gradimento e buh, vado. Come sempre il mio twitter è wondertradley. Kiau belle, Gaya vi ama.

Mute - Muke. (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora