Capitolo 8

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Mi sveglio alle 10:00, con l'intenzione di vedere un sacco di posti nuovi a Roma.
<<Buongiorno Niccolò. Mi fai visitare Roma?>> subito visualizzato.
Mi lavo e mi vesto nell'attesa di una sua risposta. Mi metto una gonna di jeans stretta, le fila bianche e una camicetta bianca un po' trasparente, prendo la Michael Kors e scendo a fare colazione in un bar vicino casa. Prendo un cappuccino con tre bustine di zucchero e un solito cornetto alla crema. Vado per pagare e mi cade un foglietto per terra. Lo prendo. Era il numero del bel cameriere, Federico. Cavolo, lo avevo del tutto scordato.
Niccolò non mi aveva ancora risposto. Perché si comportava così? Boh forse aveva i suoi cazzi da fare.
Decido di scrivere a Federico.
"Ehi, sono la ragazza del cardigan bianco"
Nel frattempo prendo la enjoy e mi dirigo al centro.
"Ehi, te ne è servito di tempo per cercami eh"
"Perdonami, sono stata impegnata" rispondo mentre guido.
"Se vuoi sono al centro, sto facendo un po' di shopping per una festa, ci vediamo?"
"Dove ti trovo di preciso?"
"Davanti Trussardi"
Cavolo, questo mi sa che aveva un bel po' di soldi. Ma perché faceva il cameriere allora?
Parcheggio la macchina e mi dirigo verso trussardi. Lo vedo con la camicia bianca aderente che lascia intravedere i muscoli, un paio di jeans scuri, gli occhiali da sole e due buste Trussardi. Mi saluta con un sorriso così luminoso che sembrava quello delle pubblicità. Sento vibrare il telefono. Lo lascio squillare.
Ci facciamo una lunga passeggiata parlando e conoscendoci. Aveva un profumo incredibile.
Il telefono continua a vibrare.
<<Scusa un attimo, devo rispondere>>
Prendo il telefono. Niccolò.
<<Niccolò dimmi>>
<<Ndo stai?>>
<<Sto al centro>>
<<Stai sola?>>
<<No, non sto sola>>
<<E con chi stai?>>
<<Che te frega Niccolò, devo andare ciao>> e riattacco.
Federico mi guarda. <<Tutto bene?Era il fidanzato?>>
<<No ma che, un amico>>
<<Non sei fidanzata tu?>>
<<No, sono single>>

Dopo più di un'ora di passeggiata decido di liquidarlo. Avevo la testa a Niccolò, non riuscivo proprio a concentrarmi in altro.
<<Ora si è fatto tardi, devo andare, ci vediamo in giro>> e ci salutiamo con due baci in guancia.

Stranamente non trovo ne messaggi ne chiamate da Niccolò. Ci rimango male.
Lo chiamo. Non risponde.
Vado su Instagram per vedere se aveva pubblicato qualcosa.
ultimopeterpan "grazie a tutti, questo è per voi" diceva mostrando il premio per il disco d'oro per colpa delle favole, l'ultimo cd.
Ero molto contenta per lui. Gli commento la storia "congratulazioni Niccolò✨"
Anche lì, niente risposta.
Vabbè magari tra tutti i direct che riceve, figurati se guarda il mio.

Mi dirigo verso il Burger King, e prendo un hamburger le patatine e una coca.
Dopo pranzo decido di andare a Villa Ada a fare una passeggiata.
Mentre sono sdraiata sul prato a godermi l'aria fresca ascolto "ovunque tu sia" con le cuffie.
"ma portami via..dove il mondo il mondo è un'idea.."
Non riuscivo a togliermelo dalla testa.
Entro sulla sua chat, scrivevo e cancellavo, riscrivevo e ricancellavo. In fondo non ero nessuno per stressarlo, chissà con quante ragazze si sentiva, si vedeva. Mentre rifletto sullo scrivergli o meno mi arriva un suo messaggio
"scrivi e cancelli? ahahah"
Oh merda. Che figura. Che imbarazzo. E ora? Cosa avrei dovuto rispondere? Che ansia..ci penso qualche minuto e rispondo.
"li mortacci tua"
"ahahahah ti stai ambientando vedo"
"il tempo che mi abituo e ritorno giù"
"dove sei?"
"a Villa Ada"
"ci vediamo?"
Dio quant'era bipolare. Senza rendermene conto stavo già sorridendo come una scema. Non sapevo cosa fare.
"se ti muovi ti aspetto qui"
"volo"
Rido. Mi stava facendo impazzire.

Dopo 20 minuti lo vedo apparire tra gli alberi a Villa Ada, cercava di non dare nell'occhio, aveva la felpa con il cappuccio e mi faceva gesti di raggiungerlo dietro l'albero.
Lo raggiungo.
Mi abbraccia. <<Mi sei mancata>>.
Sorrido. <<Ma che stai facendo?>>
<<Ci sono due paparazzi la infondo, dobbiamo fuggì>>
Mi prende la mano e inizia a correre verso la macchina.
Arriviamo in macchina, mette in moto.
<<Che ne dici se cuciniamo qualcosa da me stasera?>>
<<Niccolò io casa mia la Pago per un motivo, se proprio dobbiamo cucinare e se vuoi così tanto stare con me lo facciamo da me>>
Ride, non se lo fa ripetere due volte e accetta.
Ci fermiamo in un supermercato, compriamo il pollo e le patate da fare fritte. Era il mio piatto preferito.
Non appena torniamo a casa ci rendiamo conto che era ancora presto per cenare così ci mettiamo in terrazza a fumare. Sentivo il suo sguardo addosso sempre.
<<Senti mi vado a cambiare che sono scomoda con la gonna ok? Non mi distruggere casa>>
Vado nella mia stanza e metto dei pantaloncini morbidi a vita alta bordeaux e un top bianco.
Ritorno da lui e lo vedo guardare il cielo. Arrivo da dietro e gli metto le mani davanti agli occhi.
Ride. <<Chissà chi è...>>
Tolgo le mani ma lui me le blocca e me le bacia.
Si alza dalla poltrona. <<Vado a cucinare stella>>.
Mentre cucina io sistemo la tovaglia e i piatti sul tavolo. Ceniamo tranquilli e parliamo di tante cose.
Appena finiamo sparecchiamo e lavo i piatti mentre lui fuma sul divano.
<<Forse non dovresti fumare dentro casa>>
<<Sei bellissima>> mi risponde.
<<Leccaculo>> dico ridendo.
Appena finisco vado a lavarmi i denti e ritorno da lui. Mi metto sul divano accanto a lui. Mi sentivo in tilt.
<<Guardiamo un film?>>
<<Si, sceglilo tu>>.
Sceglie shutter island. A metà film mi addormento con la testa sulla sua spalla. Mi sveglia solo a film finito.
<<Stella, ti porto sotto le coperte>>
Mi prende in braccio e mi posa delicatamente sul letto.
<<Io vado>> dice bisbigliando. Gli afferro la mano. <<Resta con me>> dico assonnata.
Sorride. Mi accarezza.
<<Sei sicura?>> dice sperando in una risposta positiva. Annuisco.
Dopo essersi sistemato si sdraia accanto a me e mi accarezza i capelli.

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