Capitolo 25

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Mi squilla il telefono.
Niccolò.
Subito corro in bagno a vomitare ciò che in realtà non avevo mangiato. Sono già quasi 11 di sera, e io non metto niente nello stomaco dalla mattina.
Non rispondo al telefono così lui richiama, infinite volte fino a quando non rispondo con Arianna accanto a me.
"Amore ma che cazzo di fine hai fatto? Ti chiamo da ore" mi dice con voce preoccupata. "Mi sei mancata cazzo"
Non riuscivo a credere più a niente di quello che mi diceva.
"Ah si?" Dico con la voce rotta.
"Ma stai piangendo?"
"Si Niccolò sto piangendo perché mi prendi in giro da due mesi. Mi ha chiamata Federica" dico ormai singhiozzando.
"Ah si? E cosa ti ha detto?" Ride.
"Ma sei scemo? Ma che cazzo ti ridi Niccolò?" Adesso urlo.
"Chiara, ora sono con Gabriele e Tiziano, sto tornando a casa. Appena arrivo ti chiamo" e chiude la chiamata.
In lacrime torno in bagno a vomitare.
Mi sembrava un incubo.
Stavamo così bene insieme. Perché ha dovuto rovinare tutto?

Arianna torna a casa, dopo avermi abbracciata e cercato di convincermi a mangiare in tutti i modi, senza riuscirci.
Proprio quel giorno i miei genitori erano fuori città, quindi mi ritrovavo sola a piangere disperatamente sul mio letto con il telefono in mano.

Suona il mio cellulare.
Rispondo.
Mi asciugo gli occhi.
"Niccolò" dico tra le lacrime.
"Vorrei essere con te in questo momento. Non ti posso sentire piangere" dice dispiaciuto.
"Niccolò che cosa c'è?" grido esausta.
"Cosa ti ha detto Federica?" Sospira lui.
Gli racconto tutto, tra un singhiozzo e un altro.
"Ok Chiara allora, alcune cose sono vere e altre no" inizia lui.
Resto in silenzio.
Sospira.
"È vero che le ho scritto quando tu eri ancora qui. Semplicemente perché non volevo affezionarmi a te. Sapevo che se avessimo continuato in quel modo io da lì a poco mi sarei innamorato di te, perché di te ci si innamora subito. Sei capace di cambiare la vita alle persone. Una relazione tra noi due, sarebbe stata impossibile, mi ripetevo. Me lo diceva Jacopo, mio fratello Valerio, me lo dicevano Gabriele, Tiziano, tutto. Tranne Adriano. Adriano mi spingeva a provarci, con te. Perché mi vedeva diverso da quando eri entrata nella mia vita. Mi vedeva più calmo. E io calmo non lo sono mai stato. Capisci? Io avevo paura Chiara. Ero terrorizzato all'idea che tu potessi cambiare la mia vita. Sono un abitudinario, io. Ho bisogno della mia routine. E Federica era la mia routine fino a poco tempo prima. Così l'ho cercata. Credevo mi mancasse. Ma quando tu sei partita mi ero reso conto del fatto che mi mancavi da morire. Mi mancava l'aria quando mi rigiravo nel letto e mi immaginavo il tuo corpicino accanto a me. E più stavo male più cercavo qualcosa che mi facesse distrarre e i primi tempi Federica ci riusciva. Poi ha smesso di riuscirci. A Federica non ho mai detto che io e te ci eravamo lasciati. Sapeva benissimo che stavamo insieme. Sapeva tutto di noi. Sapeva quanto mi mancavi perché glielo dicevo. Federica è ancora innamorata di me, è vero, forse per questo ha provato a mettersi una mano davanti agli occhi, ha provato a non vedere alcune cose perché era innamorata di me. E faceva finta che io stessi bene con lei, si autoconvinceva che l'amico ancora, quando in realtà volevo solo che mi facesse compagnia quando ero solo. Non ti ho tradita Chiara. Io e Federica da quando io e te ci conosciamo non siamo più stati insieme, non me la sono portata a letto come ti ha fatto credere lei. Ha provato a baciarmi, qualche giorno dopo che tu sei partita. L'ho chiamata. È venuta da me e abbiamo mangiato la pizza. Avevo bisogno di compagnia, di una compagnia diversa da quella dei miei amici. Egoisticamente avevo bisogno di sentirmi amato, e i miei amici chiaramente non riuscivano" ride leggermente "dopo aver mangiato la pizza, siamo andati in terrazza e lei si è avvicinata a me. L'ho respinta, e le ho detto di andare a casa. Mi ricordo che ti ho chiamata, dopo. Mi chiedevo cosa avessi e ti ho detto che ero solo stanco" continua, sospira.
"Chiara mi dispiace. Lo so sono stato uno stronzo. Però non devi credere a Federica. Non tutto quello che ti dice è la verità. Lei è accecata. Pensa che tra me e lei possa di nuovo esserci qualcosa. Ma si sbaglia perché io sono innamorato di te, ti amo da morire Chiara, e non me lo perdonerei mai se ti perdessi" conclude.
Resto un po' in silenzio, dopodiché inizio a parlare.
"Non ti basta il mio amore? Che ne cerchi altro nelle braccia sue?" domando, confusa.
"Vedi, io non sono abituato a questo genere di cose. Non avrei mai e poi mai pensato di sostenere una relazione a distanza. Per me era inconcepibile. Sfottevo tutti i miei amici che avevano relazioni a distanza perché le reputavo inutili e prive di senso." sospira, e continua "pensavo di non essere in grado di sostenere un impegno simile, una difficoltà tale, perché ammettiamocelo, è difficile, è complicato e stremante, però io non rinuncerei a te nemmeno se fossi dall'altra parte del mondo"
"non hai risposto alla mia domanda" insisto.
"Non lo so Chiara, non lo so se il tuo amore mi basta" risponde stanco.
Le mie lacrime iniziano a rigarmi il viso.

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