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"Ciao mamma, tranquilla, mi faccio sentire appena arrivo" abbraccio mia mamma e mi dirigo verso i controlli e in una quindicina di minuti sono già sull'aereo.
Si, avevo deciso di andare a Roma. Niccolò mi aveva mentito, si era comportato male con me e forse non sarei mai riuscita a perdonarlo. Ma lo amavo, e dovevo andare a quel concerto per forza, sennò me lo sarei rinfacciato per tutta la vita.Arrivo a Roma alle 12, prendo un taxi e mi faccio lasciare in centro. Avevo portato solo un cambio. Non avevo nient'altro, non sapevo dove dormire e non sapevo cosa fare. Non sapevo assolutamente nulla e l'ansia mi divorava.
Vabbè ma cosa sarebbe potuto succedere?
Beh per esempio trovarlo con Federica e che la mia presenza non fosse gradita. Però il mio cuore mi diceva che dovevo stare lì in quel momento. Non reggevano scuse. Quello era il mio posto.Prendo una enjoy e vado verso il Colosseo, mi fermo in un ristorante e decido di mangiare lì. Mangio la carbonara e la mia testa non fa altro che pensare. Mi scoppia la testa dai troppi pensieri. Così vado in hotel.
Scelgo un hotel vicino l'olimpico e chiedo per una stanza. Ne hanno una sola matrimoniale così opto per quella.
Mi distendo sul letto e mi addormento un po'.
Verso le 5 faccio una doccia e mi vesto.
Metto la mia maglietta preferita con su scritto il nome del mio ex fidanzato e dei pantaloncini di jeans. L'ansia mi divora lo stomaco, e io, più passa il tempo più mi rendo conto di cosa stavo per fare.Arrivo all'olimpico alle 6:30.
Cammino avanti a indietro per una mezz'oretta buona davanti lo stadio, tremavo e non avevo abbastanza aria nei polmoni per respirare bene senza agitarmi.Mi sento toccare la spalla.
Mi giro.
Adriano.
"Ehi adri"
"Chia, che cazzo?" mi chiede con voce confusa.
"Non lo so adriano, non lo so" dico con la voce tremante.
"Ok, dico a Nicco che sei qui?"
"No- si, no aspetta non lo so"
Ride. "Ok chiarè, glielo dici tu stessa. Vieni con me"
Mi prende per mano e superiamo i cancelli, mentre tutte le persone mi guardavano come se fossi un'aliena.
"Niccolò è sul palco, sta provando" mi dice Adriano.
Infatti sento la sua voce.
"Resti stasera? Resti di sera..." Niccolò canta con la sua solita voce angelica. Poi si interrompe e chiede al fonico di aggiustargli il microfono.
Sono accanto al palco, giù. E lo vedo.
Aspetto che si gira. Ma non si gira. Così rimango lì a guardarlo, mentre lui continua a cantare.
Beve un po' d'acqua e gira distrattamente la testa.
"A Jacopo ma che me sta succedendo, c'ho le allucinazioni, vedo Chiara ovunque li mortacci sua" dice rivolgendosi al suo manager.
Sorrido.
"Abbiamo le stesse allucinazioni, strano" ride Jacopo.
Niccolò lo guarda confuso.
Credo non abbia il coraggio di girarsi verso di me.
"Che stai a dì?" aggiunge con voce tremolante.
Si gira, finalmente.
Mi guarda.
Mi fissa per circa 10 secondi.
A quel punto temevo la sua reazione. Non sapevo proprio cosa avrebbe potuto fare.
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tra l'eleganza delle stelle
FanfictionRoma. Può un viaggio cambiarti la vita? Lei aveva bisogno soltanto di qualcuno che la guardasse come se fosse l'unica cosa bella al mondo, lui aveva bisogno di qualcuno che gli volesse bene aldilà della sua fama; erano perfetti per stare insieme.