La confusione

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Ero ancora completamente nuda, sotto quella coperta, che dolcemente mi aveva messo lui; perché lo aveva fatto, in quel momento di terrore, mi è sembrato di leggere nei suoi occhi qualcosa di umano, non erano come sempre di quel verde profondo con le sfumature rosse, ma sembravano vivi più che mai e totalmente verdi, dai suoi occhi trasmetteva emozioni e per un secondo mi sono persa in essi, fissavo il soffitto, ed ero persa nei miei pensieri, quando si aprì la porta e vidi Bianca.

"Angy come stai?? Ti ho portato dei vestiti, Blanco mi ha mandata qui a vedere come stavi".

A quelle parole rimasi di stucco Blanco mi ha mandata a vedere come stai...si ripetevano nella mia mente all'infinito perché si preoccupava per me lui era un mostro, o forse no, ero confusa, ma mi resi conto che Bianca mi fissava, per avere una risposta e quindi gli risposi rimandando i miei pensieri a dopo.

"Sì Bianca sto bene, grazie per i vestiti, se non ti dispiace vorrei restare da sola"

"Certo non c'è problema"
detto ciò chiuse la porta dietro di sé e se ne andò.

Volevo vederlo, lo so forse ero impazzita, ma io volevo vederlo, avevo bisogno di parlare con lui e guardarlo negli occhi per capire se era il solito mostro di sempre, anche se in cuor mio speravo che non lo fosse.

Mi alzai dal letto e mi diressi verso la mia camera, faceva molto strano che io di mia volontà, stessi andando da lui.

In pochi istanti, ero già davanti alla porta della mia stanza, l'aprii senza indugiare e lo vidi, era sul letto sdraito e anche lui, come me pochi minuti prima fissava il soffitto; appena mi vidi non fece nulla, fui io ad avvicinarmi a lui e a mettermi seduta al bordo del letto, come potevo stargli così vicina e non avere paura di lui. Girò lo sguardo verso il mio, ed ancora quegli occhi verdi sembravano nascondere un'anima, non erano i soliti occhi che mi facevano rabbrividire, senza maglia lì sul letto che mostrava il suo fisico scolpito, le sue gambe lunghe nascoste da un pantalone nero aderente e il suo viso non sembrava più lo stesso con quegli occhi e quei capelli riccioli di un nero corvino, aveva un altra espressione non era il Blanco di sempre, non potevo credere che fosse la stessa persona che mi aveva fatto del male; poi guardai le sue labbra erano così carnose e quando lui ci passò la lingua sopra un desiderio, inrefrenabile di assaggiarle nacque in me; come era possibile ero attratta da Blanco.

Dopo quell'interminabile silenzio lui si decise a parlare e disse:

"Angy cosa mi stai facendo?"

A quella domanda non seppi rispondere, sò solo che armata di un coraggio che non era il mio mi avvicinai alle sue labbra e lo baciai.

La mia mano poggiò sul suo addome e sotto a quella "corazza" sembrava esserci un cuore, che batteva, come il mio all'impazzata all'unisono, mentre le nostre labbra si incontravano, mi lasciò sconvolta. E continui a baciarlo con più passione e ardore.

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