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Il Mattino seguente il ragazzo giace ancora dietro di me. Sussulto, quando muovendomi impacciata, il fondo della mia schiena si scontra con una parte del suo corpo in particolare.
Mi preparo e scendo al bar dell'hotel a fare colazione, lasciando Damiano dormire beatamente tra le mie lenzuola.

"Buongiorno" saluto raggiungendo i ragazzi della band seduti a fare colazione.
"Tieni. Ti abbiamo preso un po' di tutto non sapendo cosa preferisci.. mi dispiace ma la mattina siamo parecchio affamati e non ti aspetteremo.. sappilo" chiarisce la fanciulla del gruppo.
Sorrido per il modo in cui parla, il suo finto modo "autoritario" la rende dolce, e il pensiero che hanno avuto mettendomi il cibo da parte li rende ai miei occhi generosi oltre che premurosi.

"Prima di lasciare questa città, abbiamo un paio d'ore.. che ne dici di anda' a fa spese e dedicacce tempo pe noi donne? Abbandoniamo sti maschi!" Mi rivolge una smorfia di disgusto, annuisco felice della sua proposta.

"Vado a prendere la borsa in camera e poi possiamo andare" comunico.
Raggiungo la camera e appena spalanco la porta resto sbalordita dalla scena che mi si propone davanti.

Damiano è seduto su una sedia con le gambe sollevate sul letto, una sigaretta fra le labbra e la mia borsa sulle parti intime come sono "indumento" che copre il corpo nudo.
Mi volto di scatto verso la porta chiusa e porto le mani davanti gli occhi.
"Che stai facendo?" Diciamo all'unisono, con toni totalmente differenti.
"Perché hai la mia borsa?" Domando.
"Ho preso in prestito l'accendino. Tieni, puoi riprenderla" sento l'oggetto in questione rimbalzare sul materasso.

Piacere, il tuo re.//DAMIANO DAVID//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora