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"La prossima volta se non metti l'intimo che ti ho regalato non ti tratterò poi così bene." Succhia le mie labbra, si chiude la porta alle spalle lasciandomi spiazzata, un po' come sempre.

Gli altri aspettano solo me per partire quando raggiungo l'autobus "scusate".
"Se! Scusate il cazzo. Sempre che te masturbi e ce fai fa' tardi" finge un tono di rimprovero Damiano, per poi farmi l'occhiolino.
Arrossisco in imbarazzo, lanciandogli un'occhiata di fuoco.

"Spero solo che hai fatto tardi solo perché ti sei cambiata" il viso di Damiano sbuca tra il mio sedile e quello di Vic, con le cuffie alle orecchie, per fortuna. Sollevo gli occhi al cielo e spingo il suo viso indietro con la mano.
"Attenta Martella, attenta." Ritorna al suo posto.

Dormono tutti e nonostante io stanotte abbia fatto tutt'altro che dormire sono sveglia come una marmotta.
Sbuffo e mi volto, i miei occhi incrociano quelli di Damiano, anche lui sveglio, mi manda un bacio volante, poi notando il mio volto annoiato e triste, aggrotta le sopracciglia e mi fa segno di raggiungerlo.
"Mi annoio, e non riesco a dormire" esordisco.
"Sei con la persona giusta" mi tira per un braccio con aria maliziosa, lo colpisco alla spalla e mi siedo accanto a lui.
Mi offre l'auricolare, poggio la testa sulla sua spalla e lui prontamente la solleva, mi guarda ovvio, si muove e non capendo lo lascio fare.
Poggia la testa sulle mie gambe mi osserva dal basso e con la punta dell'indice mi sfiora il naso, sorridendo.

Piacere, il tuo re.//DAMIANO DAVID//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora