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"Non voglio vederti mai più"

Parole che fanno male, forse quasi quanto la morte di Voturia.
Sento uno strappo interno, come se...
Come se mi avessero spezzato il cuore in due parti.

Non dico più nulla, né guardo il suo viso.
Semplicemente, faccio quello che mi ha chiesto: me ne vado.

Non voglio la sua compassione, né il suo perdono.
Non ora almeno.

Il verde scuro del bosco mi attira come aveva fatto tempo fa, e di nuovo cedo alle sue provocazioni; entrando in quel luogo così meraviglioso e pericoloso al tempo stesso.
Lascio che il canto degli uccelli e i colori, gli odori del bosco ricuciano la mia ferita ancora sanguinante.

Nonostante non sia la prima volta che un padrone mi caccia, questa è la prima che mi fa male.
È come se un gigante mi avesse afferrata per la testa e tirata con così tanta forza da strapparmi a metà.

Mi sento a pezzi, calpestata, triste... stanca.
Non ne posso più di combattere, non da sola.

E ora lo sono. Sono sola.

Non andrò da Lydia per essere cacciata anche da lei, e neanche per essere consolata; non lo merito.

Cammino e mi ritrovo di nuovo nella pianura con quel lago.
Sembra che io sia destinata ad arrivare sempre qui quando Stiles è arrabbiato con me.

Questa volta non rimango affascinata da quel luogo, non mi fermo ad ammirare l'acqua o il rumore degli animali.
Mi fermo sulla riva e, senza pensarci due volte, mi lascio cadere.

Quando ero umana non sapevo nuotare, o meglio, non ho avuto modo di impararlo.
Dopo Kecilia fui mandata da un ragazzo australiano che amava il mare e il nuoto, fu lui ad insegnarmi.

Quella volta non sentii l'acqua fredda sulla pelle, oggi invece riesco a percepire, non il gelo, ma... una strana sensazione.
Mi sembra quasi di volare.
Non sento la terra sotto i miei piedi ma il vuoto, e il mio corpo sembra essere avvolto da qualcosa di... strano, appunto. Non trovo altre parole per spiegarlo.

Sarò scema io, ma è una sensazione del tutto nuova per me.
Sono troppo stanca per chiedermi come tutto ciò sia possibile, quindi non lo faccio.
Comincio a muovere le braccia e le gambe come il mio vecchio padrone mi ha insegnato. Nuoto per tutto il lago, più e più volte, fino a che la stanchezza diventa esaurimento.

Butto la schiena all'indietro e mi distendo in posizione supina, chiudendo gli occhi per rilassarmi.
Piano piano sento la testa farsi pesante, e noto che i miei occhi sembravano gradire molto il buio delle mie palpebre.
I pensieri si fanno sempre più confusi, cominciano a non avere più senso.

Era passato così tanto tempo dall'ultima volta, che non mi accorsi di essermi addormentata.

***

Il silenzio mi avvolge; è quasi irreale.
Che fine hanno fatto gli uccelli? E perché la luce del sole non mi dà più fastidio?
Dovrei svegliarmi, ma è così piacevole stare così, con gli occhi chiusi, al buio...
Con ancora i sensi intorpiditi dal sonno, impiego qualche minuto a sentire i grilli che cantavano la loro bella melodia.

Svogliatamente apro gli occhi, e noto che sopra di me il cielo è pieno di stelle. A quanto pare è già notte inoltrata...

Sento la testa pesante e passano un altro paio di minuti prima che mi renda conto che sono ancora in acqua.
Annaspo per un po', per poi ricordarmi che non posso affogare.

Quindi, con tranquillità, torno a riva, sulla terra ferma.

La testa continua a pesarmi, e sento dei brividi lungo la schiena.
Sono molto simili ai brividi di freddo che avevo ogni notte che dormivo sotto il cielo stellato con Voturia tra le mie braccia.
L'unica differenza è che quelle volte i brividi erano piacevoli.

Con le mani mi strofino le braccia e le spalle, nel tentativo di far passare questo gelo che mi si sta insinuando nelle ossa.

Afferro i miei capelli marrone scuro e... beh, sono bagnati.

Non vorrei farmi prendere dal panico, ma...
Come cazzo fanno ad essere bagnati?!?!

Spalanco gli occhi e comincio ad urlare e saltare come una cecca, spaventata da me stessa.
Solo dopo un quarto d'ora smetto di fare la stupida, tornando in me.

Mi sento rinvigorita e più... non c'è altro modo per dirlo, riposata.

Anche la mia mente sembra più lucida e , anche se sono ancora triste, sento di poter essere più positiva.

Forse con il tempo Stiles riuscirà a perdonarmi, non gli farò alcun tipo di pressione.

Dato che è notte, ne approfitto per andare in cerca d Petronius. Sicuramente non si aspetta una mia visitina notturna...

***

Dal momento che non ero molto speranzosa, mi stupisco di trovare Petronius in pochissimo tempo.
c'era una casetta nel bosco, poco distante dal lago. Le luci erano spente, ma non aveva l'aria di essere abbandonata.

Entro, e la prima cosa che vedo è il corpo di un uomo sopra un divano-letto.
Ha un viso molto pallido e sembra non mangiare da giorni.
Sembrerebbe morto se non fosse per un leggero muoversi del torace.

Mi avvicino lentamente, guardandomi intorno, cercando la figura di Petronius. Figura che però non trovo.

Riporto la mia attenzione sull'uomo; alla fine abbiamo trovato il padrone in coma di Petronius.

Non capisco però come faccia ad essere ancora vivo...

"Mi impossesso di lui periodicamente per farlo mangiare"

Sussulto, lo ammetto, spaventata. Era da tanto tempo che qualcuno non mi sorprendeva alle spalle:

"Petronius..."
"Brava, Laila, mi hai trovato alla fine"
"Ammetto che non è stato facile... ti sei nascosto bene"
"Hai un aspetto terribile, puella. I tuoi capelli sono... bagnati?"
"Sì, è una novità anche per me"
"Come fai? Stai... tornando umana?"
"No, è solo una tua impressione"

Il fatto che io abbia dormito fino a pochi minuti fa è del tutto irrilevante.

"E comunque, come mai sei così sorpreso? Non eri tu quello che aveva trovato la formula per tornare normale?"
"Sì, ma non te l'ho somministrata ancora"

Somministrata?
Cosa sono? Un criceto da laboratorio?

"Ancora?"
"Già..." dice sorridendomi di sbieco.

Sto per chiedergli perché ha quella faccia da ebete, quando noto un altro corpo dietro Petronius.

Il mio cuore si ferma, e poi ricomincia a battere all'impazzata:

"Ethan"

Lost In The Shadow - Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora