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"Dopo quella sera ero contenta e in pace con me stessa. Dovevamo tenerlo per noi.
Era il nostro segreto.
Ma come ti avevo già accennato, Lydia, confidai tutto a mio fratello Noverius: posso dire con certezza che fu il peggior errore della mia vita.

Lui spifferò tutto ai nostri genitori non appena fummo tornati a casa.
Inutile dirti che mi cacciarono di casa subito, urlandomi le peggio cose.

Li ho odiati per molto tempo per avermi trattato come spazzatura. Non capivo perché non dovessero più volermi bene; infondo ero sempre io...

Ero sempre Laila...

Probabilmente quella fu solo la goccia che fece traboccare il vaso. Come ho detto a Derek e Stiles, io e i miei genitori non avevamo un bel rapporto.

Comunque, solo ultimamente mi sono resa conto che, forse, la colpa non era del tutto loro.
Non che io pensi che fosse mia, è chiaro, ma era un'usanza del tempo trattare così le persone considerate "diverse".

Uno dei vantaggi di essere immortale è che si può vedere il cambiamento dei pensieri degli uomini. Ho visto arti, culture, cibi, di tutto il modo, e insieme a questo, come si è evoluta la situazione per "quelli come me".

Devo dire che sono stupita che ci siano ancora persone così antiche.

E se lo dico io, è vero.

Comunque, pensavo che si sarebbero limitati a cacciarmi via, senza dire nulla a nessuno.
Dopotutto, sarebbe stato un disonore per la mia famiglia.

Era il 313, e la mia famiglia non si era convertita al Cristianesimo. Nonostante ciò, per loro non ero più una figlia.

Non feci in tempo ad uscire dai confini della città dove vivevo, che due guardie mi presero con la forza e mi portarono via.
Mi bendarono, ma ricordo che il nostro viaggio durò circa mezz'ora.

Il mio cuore batteva forte, conscio che presto sarei morta.
O almeno, era quello che pensavo:

"Portatela dentro"

Quella voce... io la conoscevo.
L'avevo sentita tutte le volte che andavo a trovare Voturia. In quelle occasioni era gentile con me, mi trattava quasi come una seconda figlia...

Di certo non si aspettava che fossi io la ragione per cui Voturia aveva sempre la testa fra le nuvole.

Non immaginava che fossi io la persona di cui sua figlia si era innamorata.

Sapevo che era giunta la mia ora, Petronius non mi avrebbe mai lasciata andare viva; non dopo che avevo "condotto sua figlia sulla via del peccato".

Pensavo che desse la colpa solo ame, che credesse che io, in qualche modo, avessi convinto Voturia ad intraprendere una relazione con me.

Anzi, ci speravo.

Perché non volevo neanche immaginare quello che Petronius avrebbe fatto a sua figlia se l'avesse ritenuta colpevole tanto quanto me.

Ma allora, come adesso, la fortuna non era dalla mia parte.

La prima cosa che sentii fu la sua voce.
Urlava, e le sua urla erano talmente strazianti che io, al solo sentirle, provai dolore.

Un dolore all'altezza del petto, esattamente sopra al cuore, mi fece perdere qualche battito, mentre dentro di me la paura, la rabbia e la preoccupazione si sovrapponevano tra loro.

Urlo anche io, cerco di chiamarla, e per la prima volta comincio a divincolarmi per aiutare il mio amore.
I nostri rapitori mi presero a calci per farmi stare ferma, questo almeno finché Petronius no ordinò loro di liberarmi per farmi correre da sua figlia.

Quando mi tolsero la benda vidi Voturia con le mani e i piedi legati, accasciata contro un muro.
Aveva il volto tumefatto, ma gli occhi non avevano tracce di lacrime.

Nonostante tutto quello che aveva passato –cose che io non ho mai osato immaginare- non aveva voluto versare lacrime.
Neanche io avrei dato a Petronius la soddisfazione di vedermi piangere come una ragazzina.

Corsi subito da lei e mi affrettai a liberarle le mani.

Non potrò mai dimenticare il terrore sul suo viso, e penso che il mio non fosse tanto diverso.
Ognuna di noi due temeva per quello che sarebbe successo all'altra, trascurando totalmente se stessa.
Io stessa pensavo che l'amore fosse una sciocchezza, una favola raccontata ai bambini per convincerli che ci fosse un qualcosa di buono e bellissimo nel modo per continuare a combattere.
Quando incontrai Voturia pensavo che quella favola fosse reale, ma non avevo visto le conseguenze.

Non avevo immaginato la preoccupazione, la gelosia... la paura.

Prima, la cosa che più mi rendeva felice era stare con mio fratello, poter giocare con lui.
Con lei, fu vedere il suo sguardo pieno d'amore, sapendo di essere io la destinataria di tutto quello.

Prima, la cosa che mi dava più soddisfazione era riuscire a soddisfare i miei genitori, ai miei occhi sempre delusi da me.
Con lei, fu riuscire a strapparle un sorriso, oppure ottenere un bacio, con il quale mi sentivo una regina.

Prima, la mia più grande paura era quella di non riuscire ad essere me stessa.
Con lei, fu quella di poterla perdere, di vederla triste, o peggio, di essere io la causa delle sue sofferenze.

Prima il mio sogno era quello di girare il mondo. Di vedere il mare e sentire le onde e la sabbia sotto i miei piedi.
Con lei fu di amarla per sempre. Di starle sempre accanto, di non lasciarla mai.

Prima ero gelosa dei miei vestiti, prima mi importava di vestirmi bene per stare bene con me stessa.
Con lei diventai gelosa dello sguardo delle persone che si posava su Voturia, e cominciai ad indossare solo i vestiti che sapevo le piacessero, non importava quanto fossero orribili ai miei occhi.

Ti è mai capitato di cambiare totalmente per unapersona, Lydia? Di desiderare di essere migliore solo per lei? 

Pensavo che fosse tutto una cazzata, che non sarei mai potuta cambiare per qualcun altro. 

Pensavo che essere dipendenti da un'altra persona fosse una maledizione.

Non potevo immaginare che sarebbe stata la maledizione più bella della mia vita."


Lost In The Shadow - Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora