Epilogo

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Restai immersa nel buio per molto tempo, scoprii dopo quella che a me era sembrata un'eternità erano "solamente" tre mesi.
Tre mesi passati in ospedale, in quello che i dottori hanno detto essere un coma vero e proprio, ma dalle cause ignote.
Vorrei dire di aver sentito le voci dei miei amici, le loro lacrime e le loro mani che stringevano la mia, ma non sentii mai nulla. Ero immersa nel buio, e non ricordo nulla tutt'oggi.

Quando mi ripresi, la prima cosa che sentii era una leggera pressione sulla mia mano destra. Non sentivo dolore, ma ripensandoci ora, ero completamente imbottita di morfina, non avrei sentito nulla nemmeno se mi si fosse seduto sopra un elefante. Non riuscii a muovere la mano per dare un segno a chiunque mi fosse accanto, ma riuscii ad aprire gli occhi, dopo qualche minuto.

La luce bianca della lampadina dell'ospedale mi accecò per un attimo, e tornai a tenere gli occhi chiusi. Colui che non avevo ancora riconosciuto però non si fece sfuggire il mio battito di ciglia, e subito chiamò una gran voce le infermiere. La pressione sulla mia mano è sparita improvvisamente, e ho sentito come se il mio unico appiglio su questa terra mi fosse stato portato via.

Un altro uomo, un dottore, venne accanto a me, e mi visitò, chiedendo se riuscissi un sentirlo, se sentissi dolore, se ricordassi cosa fosse successo.
I ricordi di quel giorno restano sfocati, non so se per il risveglio improvviso o causa delle medicine con cui mi hanno imbottito.
L'unica cosa che ricordo con chiarezza sono due occhi da cerbiatto che mi fissavano dalla porta della mia stanza.

Ci sarebbe voluto un po' prima che potessi ricevere visite, se non fosse stato per lo sceriffo e per Melissa probabilmente non avrei potuto vedere nessuno.
Il primo a fiondarsi come un uragano nella mia stanza fu Stiles, gli occhi lucidi e con in mano una torta al cioccolato che sapevamo entrambi io non avrei potuto mangiare a causa delle medicine.
Mi abbracciò forte, sussurrandomi scuse di cui non avevo bisogno all'orecchio, mentre mi accarezzava la schiena e la guance.
Dopo un attimo di smarrimento, ricambiai il nostro tanto voluto abbraccio. Era diverso da quelli che avevo scambiato con Lydia quando ero ancora uno spirito.
In quel momento sentivo il calore del suo corpo, la forza delle sue braccia, le lacrime che mi bagnavano il collo, i sospiri e i singhiozzi trattenuti a stento. Senza che me ne accorgessi davvero, anche io avevo cominciato a piangere, a dire che mi dispiaceva, che ero imperdonabile.

Ethan era morto, mentre io ero lì, viva, tra le braccia di mio fratello.

Ci volle molto tempo prima che io e Stiles ci staccassimo l'uno dall'altra, e anche dopo, né io né lui ci allontanammo troppo. Stiles mi spiegò quello che suo padre aveva fatto: aveva falsificato un documento per me, aveva raccontato a tutti che ero una lontana cugina di Stiles, e che, dopo che i miei genitori erano morti quell'anno, stavo venendo ad abitare con loro, ma che avevo avuto un incidente poco prima di arrivare.
Feci molte domande a Stiles quel giorno, da una semplice come:
"Per quanto tempo ho dormito?"
Ad altre più dolorose, per me e per lui:
"Come stanno Aiden e Jackson?"

Mi spiegò che entrambi erano molto arrabbiati, e che i mannari dovettero fermarli più volte mentre ero in coma, dato che volevano uccidermi. Non li avrei biasimati, a dire il vero.
Alla fine Jackson era tornato in Inghilterra dopo il funerale del suo ragazzo, mentre Aiden era scomparso, dopo aver litigato furiosamente anche con Lydia, che stava cercando di difendermi.

Dopo quella brutta parentesi, Stiles cercò di tirarmi su di morale: mi raccontò del suo secondo appuntamento con Derek, di come lo andava a trovare a casa, come lo accompagnava qui in ospedale, sapendo quanto questo posto gli portasse a galla brutti ricordi.
Mangiò lui tutta la torta al cioccolato:

"Se poi ingrasserai Derek non ti vorrà più!"
"Sta 'zitta! Mi ama per la mia personalità, lui "

Ogni tanto mi tocca la mano, o si avvicinava per abbracciarmi, non credendo ancora che fossi lì, con lui.

Il tempo per la visita finì troppo presto, e Stiles dovette andarsene, dicendo che sarebbe tornato il giorno dopo.
Non parlammo del litigio avuto prima di questa storia, ma era chiaro ad entrambi che fosse stato tutto perdonato.

Il giorno dopo Stiles portò con sé Lydia, anche lei mi abbracciò stretta per quella che sembrava una bellissima eternità, e mi diede una piccola botta in fronte, dicendomi che se avessi provato a morire di nuovo sarebbe scesa all'inferno solo per uccidermi lei stessa.
Non mi permisi di ribattere, sapevo che non sarebbe stata capace.

In quella seconda visita mi spiegarono cosa sarebbe accaduto dopo che mi avessero rimessa dall'ospedale:

"Mio padre si sta occupando di tutto: verrai a vivere con noi, e sarai ufficialmente mia sorella, Laila. Ovviamente, non sei obbligata, se vorrai andare da qualcun altro ... "
" Stai scherzando?! Stiles saremo fratello e sorella !! "

Lo abbracciai forte, più forte che potevo, perché finalmente avevo una seconda possibilità. Potevo essere felice.
Sarei diventata Laila Stilinski. Avrei frequentato il liceo insieme agli altri membri del branco, avrei partecipato alle loro riunioni, parlato con Peter faccia a faccia, dato fastidio ad Isaac senza oltrepassarlo (beh, ammetto che questo mi manca), avrei potuto allenarmi con Malia, minacciato Derek di far diventare lui uno spirito se avesse ferito Stiles (quando lo ho fatto mi ha guardato alzando un sopracciglio, chiedendomi se fossi seria. Inutile dire che gli risposi che ero Laila), Lydia mi avrebbe trascinato a fare shopping con lei, avremmo commentato e ragazzi (anche le ragazze, nel mio caso) insieme, come fanno due migliori amiche.

La mia vita era indubbiamente cambiata, e non potevo che esserne entusiasta.

Il suono del freno della Camaro mi ridesta dai miei pensieri, e mi accorgo che siamo arrivati ​​davanti al negozio. Scendiamo tutti in contemporanea, e dopo aver chiuso a chiave la macchina, Derek ci fa strada dentro il negozio.

Fare il tatuaggio porta via metà pomeriggio, nonostante non sia particolarmente grande da fare. Non fa molto male, sicuramente ho sopportato di peggio.
Stiles si è rifiutato di accompagnarmi, raccontando di quella volta che era andato con Scott ed era svenuto alla sola vista dell'ago. Dopo aver smesso di ridere, gli disse che mi sarei fatta accompagnare dal suo ragazzo.

Mi sono fatta tatuare il simbolo dello yin e yang tra le dita della mano sinistra, come promemoria per me stessa: non esiste solo il bene o solo il male; esiste l'equilibrio.

Al mio ritorno a casa Stiles mi ha subito chiesto di farglielo vedere (il tatuaggio, pervertiti), rimanendo deluso quando gli ho detto che non avrei potuto rimuovere la benda prima di un paio di giorni. Stranamente, rinuncia quasi subito, e passiamo il resto del pomeriggio a guardare la serie di Shadowhunters (sì, alla fine mi ha costretto anche a leggere i libri), non studiando per l'imminente test di economia del giorno dopo.

Nessuno è perfetto, sopratutto se c'è da scegliere tra il guardare una serie tv e lo studiare. 

La mia vita va bene, ho nuovi amici, spero di incontrare, in futuro, qualcuno che mi ami, che mi faccia provare le stesse cose che ho provato con Voturia:

"Dovrei provarci con Isaac?"
"Cos- Oddio, sìì!"

Forse non era stata una buona idea dirglielo... Stiles versione fanboy mette paura.

Peter mi ha preso sotto la sua ala protettrice, quasi come una specie di terza nipote, spesso passiamo interi pomeriggi a parlare, e facciamo ricerche insieme (con l'aggiunta di Stiles) quando Beacon Hills si trova nei guai per l'ennesima volta.

Perché no, i guai non sono ancora finti, non lo saranno mai, penso.
Ma va bene così, a noi piace questa vita, e siamo una bella squadra.

Siamo, in fin dei conti, proprio un bel branco.  



ANGOLO AUTRICE
Ebbene sì, siamo giunti alla fine della storia.
Voglio ringraziare (di nuovo, lo so) i lettori, senza di voi probabilmente non avrei continuato a scrivere e mi sarei fermata all'inizio, come ho spesso fatto in passato. Spero davvero che a qualcuno sia piaciuta questo racconto, che a qualcuno sia piaciuto leggerlo quasi quanto a me è piaciuto scriverlo ...
Sto pensando di iniziare a scrivere una nuova storia, che non ha nulla a che fare con questa ...
Mi auguro di sentirvi presto, con affetto,

                                                                                                                                                                                           -Angy

Lost In The Shadow - Teen WolfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora