RESILIENZA || morphenx

puzzle

Permettimi di abbracciare ogni singola parte di te. Permettimi di amare le tue debolezze, di condividere le tue paure, di leccare le tue ferite. Bramo la tua oscurità. Falla mia. Lascia che crei una connessione indissolubile tra corpo e anima. La mia e la tua.

Ho provato ad immaginare i tuoi rimpianti. Erano così giusti. Me e te, un balcone, una sigaretta.
Era tutto così giusto.
Le nostre paure si intrecciavano mano a mano che il tabacco si consumava. Ma ci andava bene, perché eravamo noi.
Il letto sfatto, le lenzuola testimoni di ciò che era stato, il mio colore sul cuscino, la fame, la bramosia, il piacere.
E poi il silenzio.
E ancora gemiti, rimbalzavano sulle pareti, si attorcigliavano, ci avvolgevano, per poi scomparire di nuovo.
Segni sulla pelle, cicatrici o marchi, erano ugualmente belli, ci univano.

Così ancora ti chiedo: permettimi di vedere ciò che sei, non nasconderti.

La tua mano districava i miei capelli, ciocche colorate sparse sul divano. Tu sorridevi e mischiavi il colore delle tue iridi al mio.
Un mare di pensieri affluivano tra le nostre menti, non c'era bisogno di parole. Sapevamo già.

Mi viziavi, ero la tua bambina. Mi piaceva.
Come mi piaceva vedere il tuo viso contratto dal piacere provocato dalle mie mani.
Innocenza e peccato.

Eravamo amanti perfetti. Sì, amanti.
Tra le pareti dell'intelletto, fra le lenzuola, nell'inconscio e nei sogni. Persino nei ricordi.
Oh i ricordi.
Mi hanno bruciata, consumata piano piano, mi hanno sempre riportata da te.

E quindi, era amore? No. Non lo era.
Era ancora di più.
Ma cosa c'è di più dell'amore, quello incondizionato?
Io...non saprei come spiegarlo.
É forte. Fortissimo. Quando lo perdi (perché io l'ho perso) ti manca un pezzo. Non fai altro che sentire una sensazione di vuoto, sei un puzzle incompleto.
E dov'è il pezzo mancante?
Lo rivoglio indietro

Quindi se stai leggendo quest'ammasso inconclusionato di parole, te ne prego torna da me. Torna al tuo posto. Completa il puzzle.