Vestita di stracci e vergogna
Miserabile agli occhi dei giudicatori
Un mantello di menzogne
Avvolgeva il suo corpo pallidoSentiva ancora su di sé
Quei segni indelebili
E più sfregava
Meno quelle impronte sbiadivanoSi sentiva violata
Ma sciocca, ingenua!
Riusciva sempre a scusare i suoi carnefici
Per il dolore che anch'essi provavanoDolore? Dolore?
Non c'era rimpianto nei loro occhi
Non c'erano scuse a sgorgare dalle loro labbra
Ma soddisfazione a solcare i loro voltiE lei, sentiva sempre più calda
La pressione delle loro mani
Sui suoi fianchi
Sotto i suoi abitiNon riusciva a liberarsene
Ogni volta lo specchio le rimandava
Un immagine sudicia
Sempre più sporcaNon era colpa sua
Non era colpa sua
Non era colpa sua
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RESILIENZA || morphenx
Poetryforse il mio era ciò che si chiama amore 5/01/20. #80 poesia 7/01/20. #60 poesia 9/01/20. #51 poesia 9/12/20. #19 poesia