stracci

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Vestita di stracci e vergogna
Miserabile agli occhi dei giudicatori
Un mantello di menzogne
Avvolgeva il suo corpo pallido

Sentiva ancora su di sé
Quei segni indelebili
E più sfregava
Meno quelle impronte sbiadivano

Si sentiva violata
Ma sciocca, ingenua!
Riusciva sempre a scusare i suoi carnefici
Per il dolore che anch'essi provavano

Dolore? Dolore?
Non c'era rimpianto nei loro occhi
Non c'erano scuse a sgorgare dalle loro labbra
Ma soddisfazione a solcare i loro volti

E lei, sentiva sempre più calda
La pressione delle loro mani
Sui suoi fianchi
Sotto i suoi abiti

Non riusciva a liberarsene
Ogni volta lo specchio le rimandava
Un immagine sudicia
Sempre più sporca

Non era colpa sua
Non era colpa sua
Non era colpa sua

RESILIENZA || morphenxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora