⚠️Four⚠️

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Quando passai vicino al vicolo, nel quale la sera prima trovai Jaehyun accasciato a terra, notai che la pozza di sangue era sparita.

"La strada l'hai pulita, ma casa mia no, eh?"

Pensai un po' ridacchiando.
Era incredibile come io gradissi la sua presenza o anche il fatto che mi facesse piacere ripensare a quello che aveva fatto la notte prima mi faceva dubitare della mia sanità mentale.
Non avrei dimenticato molto facilmente quel dolce tocco sulla mia pelle, il suo corpo e quel piccolo bacio sulla mia fronte.
Come poteva Satana comportarsi in quel modo e farmi provare quei sentimenti come se nulla fosse?
E soprattutto, perché mi era piaciuto così tanto stare con lui?
Perché mi faceva sentire al sicuro la sua presenza?
Cosa c'era in me di sbagliato nel provare tutto questo?
Dio mi voleva così male da farmi addirittura perseguitare dal Demonio stesso?
Quando arrivai a lavoro ero in anticipo di circa una quindicina di minuti, così mi presi tutto il tempo che volevo nella stanza per cambiarsi, cioè anche dove si potevano riporre i proprio oggetti negli armadietti del personale.
Aprii il mio armadietto e presi la divisa per il turno da ristorante, cioè una semplice camicia bianca con lo stemma del locale e dei pantaloni neri comodi ed eleganti; e la indossai.
Dopo poco nella stanza entrò anche Haechan, che mi spaventò saltandomi addosso perché non mi ero accorto del suo arrivo.
-Hyung! Ti ho chiamato più volte ieri sera, ma non mi hai risposto. Le hai viste le chiamate? Mi hai fatto preoccupare- disse il più piccolo riferendosi alle notifiche, le quali non avevo assolutamente visto.
-No, scusami per non averti risposto. Oggi non l'ho proprio guardato il telefono e non ho visto le notifiche delle chiamate. Sorry- dissi facendo sporgere il labbro inferiore per far vedere quanto mi dispiacesse averlo fatto preoccupare.
-Sei così carino! Ti perdono, però la prossima volta rispondi alle chiamate- disse puntandomi un dito al petto come minaccia.
Annuii ridendo un po' e guardai l'orologio per controllare l'orario, ancora qualche minuto.
-Comunque che è successo ieri?- chiese iniziando a cambiarsi il più piccolo.

"Non parlargli di me"

Sentii risuonare nella mia mente la voce di Jaehyun, la quale in un primo momento mi fece bloccare il respiro in gola per lo spavento, poco dopo mi rilassai prendendo una bella boccata d'aria.

"Come è possibile che io riesca a sentirti nei miei pensieri?"

Cercai di domandare nella mia testa sperando che lui potesse sentirmi e quindi di conseguenza rispondermi.
Non ricevetti risposta dal castano, così decisi di parlare ad Haechan, pensando di essere impazzito e di sentire la voce di Jaehyun dentro la mia testa.
-Ho incontrato una persona importante, scusa se ho attaccato così velocemente- risposi.
Non avevo alcuna intenzione di mentirgli, infatti non lo feci.
Non avevo mai mentito, di certo non avrei iniziato con Haechan.

"Importante, eh?"

Lo sentii di nuovo e persi un battito nel sapere che mi avesse sentito pronunciare quelle parole.
Questa fu la conferma del fatto che potesse sentirmi.
-Idiota- commentai, peccato però che Haechan mi avesse sentito benissimo.
-Cosa? Che ho fatto?- chiese confuso corrugando la fronte.
-Tu niente! Scusa non parlavo con te! Lascia stare!- dissi in panico poi guardando nuovamente l'orario dopo poco.
Diedi un bacio sulla guancia ad Haechan per uscire da quella situazione assurda.
-Buon lavoro! È ora!- dissi uscendo da quella stanza per scappare a quell'imbarazzo.

"Dovresti ringraziare di essere ancora vivo dopo quello che hai detto"

Sentii risuonare ancora la sua voce nella mia mente facendomi impazzire. Sentivo le guance diventare sempre più calde ad ogni parola pronunciata da lui, il non poterlo vedere mi dava alla testa e sentire la sua voce mi faceva dare di matto, la sua voce per me era come una bottiglia di birra per un alcolizzato, non potevo farne a meno.
-Vieni qui...- dissi inconsciamente.
Speravo veramente che Jaehyun quel sussurro che avevo pronunciato lo avesse sentito.
Lo volevo vedere, vedere se stesse bene, vedere il suo volto, vedere quelle fossette troppo carine per una persona come lui, vedere come si sarebbe comportato con me, sentirlo vantarsi con quel suo tono superiore, sentire il suo tocco sul mio corpo, sentire le sue labbra sulla mia pelle.
Le parole che mi aveva detto la sera prima rimbombarono nella mia testa come un eco facendomi sobbalzare il cuore.
Com'era possibile provare tutte queste belle sensazioni grazie a Satana? Ero sicuramente impazzito, ma andava bene così.

"Tornerò presto"

"Te lo prometto"

ꜱᴀᴛᴀɴ'ꜱ ᴘʀᴏᴘᴇʀᴛʏ ɪ | ᴊᴀᴇʏᴏɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora