⚠️Three⚠️

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Mi svegliai di soprassalto, completamente sudato e con il fiatone a spezzarmi il fiato.
Avevo sognato Satana, possibile? Forse la notte prima avevo bevuto qualcosa prima di uscire dal ristorante e non me lo ricordavo.
Adesso anche i sogni sul Demonio ero arrivato ad avere dopo la morte dei miei genitori.
Lo avevo immaginato come un ragazzo dal fascino inimmaginabile.
E poi quell ferita...
Scossi la testa per rimuovere quei pensieri dalla mia testa e mi alzai poco dopo dal letto, guardando poi l'orario.
La sveglia sul mio comodino riportava le 9:43, alle 10:30 sarei dovuto stare al lavoro per il mio turno nel ristorante fino al primo pomeriggio.
Mi stiracchiai e subito dopo andai davanti allo specchio per guardarmi.
Quasi non mi si fermò il cuore a vedere la mia maglietta bianca quasi completamente ricoperta di sangue.
-Ma che...?!- urlai mentre la testa mi si riempiva lentamente di pensieri pressoché improponibili e assurdi.
Mi spogliai dell'indumento sporco e lo guardai per un po'.
Corsi in bagno e mi ritrovai il lavandino pieno di acqua sporca di sangue.
Tolsi il tappo dal rubinetto del lavabo e lasciai scorrere via l'acqua sporca.
In un secondo aprii ogni altro rubinetto del bagno, compreso quindi anche quello della doccia e mi ficcai dentro di essa con ancora i pantaloni addosso e la maglietta in mano.
Dopo poco il sangue iniziò a togliersi dalla maglietta, lasciando però ancora delle macchie ben evidenti su di essa.
Il sangue era ormai insieme all'acqua che usciva dal rubinetto della doccia.
-Dio, Dio, Dio, DIO!- Urlai sul punto di impazzire mentre strofinavo forte il mio corpo con la spugna piena di sapone.
Buttai a terra la spugna mentre stavo letteralmente dando di testa, vedevo colarmi addosso del sangue al posto dell'acqua della doccia, così decisi di chiudere gli occhi.
Mi tolsi velocemente i pantaloni insieme agli slip e mi tirai leggermente i capelli per cercare di calmarmi.
Satana mi avrebbe perseguitato a vita, di questo ne ero certo.
Riaprii lentamente gli occhi e vidi scivolare addosso al mio corpo della semplice acqua.
Sentivo ancora il suo tocco sul mio corpo, le sue mani a sfiorarmi il volto, il suo respiro addosso al mio volto, le sue labbra fredde sulla mia fronte, tutto, ogni singola emozione che mi aveva lasciato la notte prima era impressa sulla mia pelle, che non voleva assolutamente dimenticare ogni suo movimento o tocco sulla mia pelle pallida.
Dentro la mia testa risuonarono le sue parole.
Angeli custodi e demoni.
Non avevo idea di cosa avesse parlato.
Uscii dalla doccia dopo essermi lavato anche i miei capelli, i quali erano del classico colore dello zucchero filato, rosa chiaro.
Quando sarei tornato a casa mi sarei sicuramente messo a pulire casa, c'erano gocce di sangue ovunque, per non parlare delle lenzuola del mio letto, completamente macchiate.
Dopo essermi vestito ed asciugato i capelli andai in cucina per prepararmi una buona colazione, cosa di cui avevo assolutamente bisogno dopo quello che era successo.
Una volta arrivato in cucina notai subito un pentolino coperto sui fornelli spenti, per non parlare della tavola apparecchiata e del succo d'arancia su di essa.
Sul frigorifero era appeno un post-it, cosa che non potei non notare dato che era l'unica cosa attaccata sul frigo.
Lo presi e lo avvicinai un po' al volto per leggerlo.

"Comunque riguardo a quello che è successo, ogni tanto mi piace provare un po' di dolore e ieri mi hai colto in flagrante. Ti ho preparato la colazione, spero tu possa apprezzarla.
P.s. non ho avuto tempo di pulirti il bagno dal sangue.

A presto Taeyong.
~Jaehyun"

Mi scappò un piccolo sorriso nel leggere quelle parole, però nel rileggere il mio sorriso scomparve subito.

"Ogni tanto mi piace provare un po' di dolore"

Il cuore quasi non mi si spezzò nel leggere quelle parole una seconda volta.
Il re dell'Oscurità e delle Tenebre aveva tendenze autolesioniste, assurdo ma vero.
Presi il padellino ed alzai il coperchio poggiato su di esso per scoprirne il contenuto, un omelette calda.

"Calda? Com'è possibile? Beh, se il Demonio mi perseguita, un omelette calda dopo qualche ora è niente in confronto"

Ridacchiai a quel pensiero e dopo poco mi sedei a tavola per fare colazione.
Il cibo era ottimo e l'aranciata era la ciliegina sulla torta. Mi chiedevo dove avesse trovato le arance da spremuta per farmene un bicchiere, visto che dentro al secchio c'erano delle bucce e io di arance in casa non ne avevo.
Dopo essermi goduto la colazione ed essermi preparato lo zaino per andare a lavoro uscii di casa pronto per la gionata che mi sarei trovato ad affrontare.

Era strano, però speravo di rivedere Jaehyun, non mi sarebbe dispiaciuta la sua presenza e questo era molto strano per un tipo come me, il quale rifiutava sempre ogni ragazzo che cercava un minimo contatto fisico con me o tentava di provarci.

Con Satana io mi sentivo a mio agio.

ꜱᴀᴛᴀɴ'ꜱ ᴘʀᴏᴘᴇʀᴛʏ ɪ | ᴊᴀᴇʏᴏɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora