⚠️Eleven⚠️

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-Adesso usciamo, ti va?- chiese girandomi prendendomi da una spalla.
-Va bene, ma andiamo alla discoteca qui vicino, devo sistemare anche una cosa- dissi per poi sorpassarlo.
-Aspettami però- disse sbuffando.
Mi venne un po' da ridere sentirlo in quel modo, però evitai di lasciarmi andare.
-Mangia qualcosa prima di uscire, non ti permetterò né di bere né di mangiare qualcosa lì- dissi con fermezza al rosa.
-Perché? Che c'è di male a prendermi qualcosa lì? Ok che non ho mai bevuto ma prima o poi vorrò provare, ho pur sempre ventitre anni- rispose innocentemente adesso seduto sul tavolo della cucina.
-Ti potrai ubriacare solo quando ci sarò solo io a guardarti, non ti lascerò toccare alcool fin quando ci saranno altre persone intorno a te, sei troppo bello ed innocente per non spiccare in tutta quella gente- dissi avvicinandomi a lui.
-Baciami- disse il rosa, subito io mi girai verso di lui incrociando il suo sguardo.
-Solo se sta sera farai il bravo. Non ho intenzione di baciarti così facilmente ogni volta che tu me lo chiedi- risposi toccandogli la punta del naso con l'indice.
Il suo viso si piegò in una smorfia, la quale mi fece scappare una risata.
-Ma dai! Sei cattivo!- controbattè facendomi ridere ancora di più.
-Devo essere cattivo, sono la stessa incarnazione del male- risposi al più basso con una linguaccia.
In un secondo schioccai le dita facendo apparire alcuni cibi sul tavolo della cucina.
-Mangia- dissi a Taeyong, il quale stava ammirando il cibo sulla tavola a bocca aperta.
Subito il rosa si mise seduto a mangiare il cibo che avevo fatto comparire sulla tavola e dopo circa dieci minuti già si era saziato.
-Andiamo!- disse tutto pimpante andando verso la porta.
Lo bloccai mettendomi davanti alla porta di casa.
-Dove hai intenzione di andare senza maglietta e senza scarpe? Sei già ubriaco senza aver bevuto nulla?- risi sul volto del più piccolo facendolo diventare rosso come un peperone.
In men che non si dica scappò in camera sua e si chiuse a chiave dentro di essa.
-Se la prenda con comodo, mio principe- dissi dopo dieci lunghi minuti di attesa.
-Eccomi!- disse pochi secondi dopo uscendo dalla camera.
-Come sto? Ti piace?- chiese girandomi più volte davanti a me.
Era bellissimo con quella maglietta nera a collo alto che gli rimaneva attillata sul petto, i jeans neri strappati e gli stivaletti Jodhpur del medesimo colore.
-Sei la cosa più bella che io abbia mai visto con i miei occhi- risposi a Taeyong.
Lui si girò verso di me con un sorriso smagliante in volto e con le guance un po' rosse.
-È la prima volta che qualcuno mi fa un complimento simile, grazie!- disse iniziando a saltare senza un apparente motivo.
In poco mi trovai fuori di casa con Taeyong al seguito.
La strada fino alla discoteca fu veloce e silenziosa, ma piacevole.
Quando ci trovammo davanti alla discoteca decisi di parlare per primo.
-Rimani sempre vicino a me, non ti allontanare mai, ok? È pericoloso qui dentro, soprattutto per te- dissi a Taeyong, il quale già si teneva stretto a me aggrappandosi ai miei vestiti.
Sembrava un cucciolo attaccato alla sua mamma, era veramente carino.
Lui annuì in risposta e poco dopo entrammo.
Io e Taeyong eravamo entrambi vestiti di nero, l'unica differenza erano i nostri corpi, uno più piccolo e magro dell'altro.
Ero lì per uccidere un uomo che si era macchiato di omicidio la sera prima, peccato però che quello non era stato il suo unico delitto, aveva anche stuprato un ragazzo ed una donna negli ultimi mesi e volevo occuparmi personalmente della cosa.
-Più vicino- sibilai al più piccolo nel sentire i pensieri delle persone ubriache dentro l'edificio.
Strinsi i pugni cercando di ignorare i pensieri delle persone intorno a me, visto che non potevo interrompere i miei poteri e quindi ero obbligato a sentire i pensieri osceni sul mio umano.
Sentivo la presenza di diverse anime macchiate di peccati intorno a me, alcune più scure di altre, ma percepii subito l'anima del mio obiettivo, del colore del petrolio.
Decisi comunque di non ucciderlo subito perché sennò la festa sarebbe finita presto e malamente.
-Vuoi ballare?- chiese il più piccolo facendomi girare verso di lui. Taeyong fissava le persone ballare al centro della stanza con un sorriso smagliante in volto.
-Certo- risposi e andammo sulla pista.
Lentamente i nostri corpi iniziarono a muoversi a tempo di musica.
Più il tempo passava e più mi concentravo sul suo corpo riuscendo ad ignorare i pensieri delle persone.
Si muoveva con eleganza e sensualità, era provocante e delicato allo stesso tempo, non capivo come un essere umano potesse essere così perfetto.
In poco tempo i nostri corpi entrarono a contatto e lui si girò di schiena verso di me.
Il mio bacino era attaccato al suo fondo schiena facendomi diventare pazzo.
Forse nemmeno si accorse della posizione in cui eravamo.
In poco gli presi il collo e lo portai sulla mia bocca lasciandogli dei piccoli baci su di esso.
Lui teneva gli occhi chiusi per godersi quel contatto, la musica a tutto volume ci annebbiava la mente lasciandoci a quel piacevole movimento dei nostri bacini insieme.
Ad un certo punto sentii una grande scossa nel mio corpo quando strusciò per sbaglio il sedere contro il mio membro.
Guardai il suo sedere muoversi ancora ed ancora, non potei non immaginarmi delle cose oscene sul più piccolo.
I miei occhi divennero più brillanti e sentii aumentare il calore nel mio corpo.
Il piacere mi pervase il corpo quando nuovamente si scontrò contro il cavallo dei miei pantaloni.
Mi accorsi poco dopo di quello che stava succedendo, lì mi staccai subito da lui prendendolo per un polso e andando verso l'uscita della discoteca.
Stavo nuovamente per perdere il controllo.
Prima di uscire dall'edificio mi girai verso il mio obbiettivo, il quale mi guardò con terrore dopo aver visto i miei occhi del colore del sangue brillare.
-Che tu sia maledetto per l'eternità. La tua anima verrà torturata fino a quando non cadrà il Signore del male- sussurrai e subito i suoi occhi divennero del colore della sua anima, cadde a terra poco dopo scatenando il panico nella discoteca.
Io e Taeyong scappammo da quel posto subito dopo, era meglio tornare a casa.

ꜱᴀᴛᴀɴ'ꜱ ᴘʀᴏᴘᴇʀᴛʏ ɪ | ᴊᴀᴇʏᴏɴɢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora