Settantasette

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*Lili's pov*

Ascolto ogni minima parola del dottore mentre Cole fa la sua visita settimanale. Più precisamente, questo si riferisce più a Cole che a me ma non sembra che a lui interessi in quanto continui a guardare ogni due minuti l'orologio.
Una volta usciti lo fermo.

«hai sentito? Ha detto che va tutto bene e che sei fuori pericolo. Non è una buona notizia?»
Abbassa lo sguardo.
«non ha detto niente dei miei ricordi»
«beh non c'era molto da dire... sono passate due settimane da quella sera in cui ti sei ricordato praticamente tutto e..»
«mi sfuggono delle cose...»
Sospiro e lo prendo per la mano.

«ricordi cosa ci siamo promessi? Che non sarà questa tua mancanza di memoria a crearci angoscia. Dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno. In più hai già ricordato molte cose, tra cui il tuo lavoro che per ora è la cosa più importante.»
Sento che bisbiglia un:
«no, non lo è...»

Incrocio le braccia e faccio un'espressione abbronciata.
«allora perché stai guardando da mezz'ora l'orologio? So che non vedi l'ora di andare in aeroporto e volare a Vancouver per iniziare a recitare la terza stagione ...»
«e tu come lo....»
«ti ho sentito parlare al telefono con Dylan...»
«che fai mi spii?»
Scherza.

Lo ignoro e gli passo avanti.
«i tuoi ricordi verranno fuori basta che dai loro del tempo. E comunque qualsiasi cosa ti manchi non credo che sia così importante o ne avremmo già parlato...»
Mi fermo e mi giro a guardarlo e gli faccio cenno di raggiungermi.
«dai che potremmo perdere l'aereo»
Lo invito a smettere di guardarmi con quell'aria da cucciolo bastonato e a raggiungermi.

***

Fisso fuori dal finestrino dell'aereo il sole che sta tramontando e che pittura di rosa le nuvole, amo prendere l'aereo a quest'ora. Mi lego i capelli e alzo l'appoggia braccio che mi separava da Cole per poi sdraiarmi sopra le sue ginocchia. Lui mi sposta i piccoli ciuffetti di capelli dietro l'orecchio. Metto gli auricolari e la mia musica rilassante e senza accorgermene chiudo gli occhi.

A svegliarmi una volta arrivati è Cole scuotendomi leggermente il braccio.
Cammino nell'aeroporto di Vancouver ancora mezza addormentata finché sento un urletto non troppo lontano che mi costringe a girarmi. Pochi secondi dopo mi ritrovo addosso Camila che mi stampa un bacio sulla guancia. Ultimamente ci siamo viste poco ma ora che stiamo per cominciare a recitare per una terza stagione di Riverdale mi sento di nuovo a casa.
Amo il mio lavoro perché amo le persone con cui lavoro.

Sono quasi le dieci e io e Cole dobbiamo ancora cenare. Prendiamo un taxi e decidiamo di andare prima a portare le valigie in albergo. Ordiniamo la cena e subito dopo mangiato Cole vuole portarmi in un posto.
Entriamo in auto e cerco di capire quale idea abbia mai avuto.
Mentre guida tengo lo sguardo fisso su di lui.

È serio e fissa imperterrito la strada. I capelli neri leggermente mossi e stavolta perfettamente pettinati gli circondano il viso rendendolo più fino.
Le mani ferme sul volante e l'aspetto teso lo rendono più sexy ma mi mettono al contempo ansia.

«mi stai osservando, sei inquietante»
«sei bello»
Dico con un'espressione da bambina compiaciuta in volto.
Lui si gira a guardarmi e subito dopo arrossisce e ride.
«e tu sei inquietante»
Non gli piace essere un tipo troppo romantico ma sa essere dolce quanto basta anche quando mi prende in giro.

«e così domani si torna a lavoro»
«eh si»
«sicuro di non voler dire niente a nessuno di ciò che è successo?»
«sicuro... voglio solo far finta che non sia successo niente e andare avanti.
Con te»
Sorrido.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 11, 2019 ⏰

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