Ventitre

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Prima di scendere le scale Cole mi accompagna in bagno dove mi lavo le mani e asciugo le lacrime.
«i miei non li hanno invitati»
Dice Cole appoggiato alla porta.
«ma i Baker sono fatti cosi, non hanno bisogno di inviti loro... arrivano e basta.»
«e i tuoi perché non li hanno cacciati»
Penso ad alta voce.
«il signor Baker e tutti i suoi progetti stanno fallendo, i miei non vogliono essere coinvolti in questo quindi oggi è la volta buona per dirgli che non vogliono più essere i soci dell'azienda»

Mi asciugo le mani ed usciamo dal bagno.
«non la prenderà bene, immagino»
«immagino anche io, vorrei essere lontano da qui in questo momento ma forse ai miei serve una mano per...»
«hey, va tutto bene»
Dico mettendomi davanti a lui e prendendo il suo viso dolcemente tra le mie mani.

«Capisco che tu debba aiutarli e non c'è alcun problema»
«ok... ma se Jenna dovesse...»
«so come gestirla, non mi spaventa quella ragazzina viziata.»
«ultimamente chi mi spaventa è più suo padre»
Si avvicina a me e mi dice a bassa voce:
«un altro motivo per cui i miei vogliono finirla qui è perché è un tipo pericoloso, e non ci tengono a finire dietro le sbarre con lui»
Devo ammettere che mi ha messo un po' d'ansia, ma mi limito ad annuire.
Poi gli do un bacio sulla guancia e scendo le scale.

A tavola mi ritrovo seduta tra Cole e Melanie a capo tavola mentre Jenna si trova davanti a me.
Iniziamo a mangiare e gli unici che parlano rompendo il ghiaccio sono Melanie, Matthew e il padre di Jenna. Non ascolto i loro discorsi e resto sempre a testa bassa fino a quando il signor Baker alza la voce attirando la mia attenzione.

«Cole ho saputo che hai lasciato mia figlia.»
Nella stanza cala un silenzio imbarazzante, mi giro verso di lui e vedo che smette di masticare e alza lo sguardo.

«non preoccuparti, mi ha detto che ormai non provavi più niente per lei, ma ti sei invaghito di un'altra ragazza. Si può sapere di chi si tratta?»
Ma cosa sono io? Il giardiniere? Possibile che non si sia accorto di me?
Sento Cole che ingoia senza neanche finire di masticare.
«signor Baker le presento Lili» dice indicandomi un po' scocciato come me.
Lui mi fissa, lo stesso guardo di Jenna d'altronde tale padre tale figlia.
Alza un sopracciglio e inizia a ridere.

La mia autostima sta calando sempre di più.
«quest'attrice? Cole Sprouse date le tue doti pensavo te ne saresti trovata una un po' più alla tua... altezza»
Ed ecco che quasi mi strozzo con il bacon.
Ma come si permette.
«Lili è un'attrice eccezionale»
Dice in tono brusco cercando di difendermi. Vedo suo padre che gli posa una mano sulla gamba da sotto il tavolo per fargli capire che deve calmarsi.

Ma perché si fanno suggestionare tanto da quest'uomo? Fosse casa mia lo avrei gia sbattuto fuori.
«d'accordo giovanotto, se lo dici tu...»
Detto questo miss padre di Jenna torna a mangiare come se nulla fosse successo, come se non mi avesse appena insultata davanti a tutti.

«Io e Lili abbiamo finito»
Dice alzandosi dal tavolo.
In realtà ho ancora tutto sul piatto ma sono grata che Cole abbia capito che mi sento troppo a disagio.
Decido di alzarmi aggiungendo un "tutto molto buono Melanie" e seguo Cole lungo un corridoio.
Lui apre la porta ed entriamo nella camera dei suoi.
«qui nessuno può disturbarci.»
Dice chiudendo la porta alle sue spalle.

Si dirige vicino al camino e si siede accanto al fuoco. Mi siedo anche io accanto a lui.
«mi dispiace, non devi ascoltarli.»
«tranquillo non è colpa tua»
Dico a bassa voce e appoggio la testa sulla sua spalla.
«non capisco perché una persona debba essere cosi... stronza. Forse è invidia o forse cattiveria pura.»
Non mi va molto di parlarne in realtà.

Fisso il pianoforte accanto alla finestra. Penso alle giornate invernali, seduti qui accanto al fuoco con una cioccolata calda accompagnati dalle note del pianoforte mentre fissiamo la neve che cade sul vetro della finestra diventando acqua che scivola via.

Ora che ci penso, è un po' troppo presto per accendere il fuoco ma devo ammettere che mi sento benissimo in questo momento.

Poi il mio sguardo si sposta al letto e vicino a questo si trova un giradischi. È affascinante come qui dentro sia rimasto tutto... antico.
«stai fissando il giradischi?»
«si.»
«vuoi che metta qualcosa?»
«quella sera al mare mi hai detto che i tuoi avevano ancora i dischi del loro matrimonio.»
Senza che io dica altro lui si alza e va a mettere un disco. Il silenzio viene interrotto dalla melodia di "New York New York" di Frank Sinatra.

Cole si avvicina a me e poi mi porge la mano facendo un piccolo inchino.
«mi offre questo ballo?»
Ho un piccolo deja-vou.
Sorrido e mi alzo.
«ti ricordo che non so ballare.»
«quella sera però hai ballato benissimo.»
«fino a che tu non te ne sei andato»
«questa volta non me ne andrò. Resterò qui, con te.»
Quelle parole mi fanno sciogliere e mi appoggio completamente a lui.
È bello fare affidamento su una persona.

Avvolgo le braccia intorno al suo collo e appoggio le testa sul suo petto mentre lui abbraccia la mia schiena.
Sento il suo profumo, con le dita accarezzo i suoi capelli mentre piano piano ci muoviamo cullati da quella canzone. Cole si stacca leggermente da me per darmi un bacio sulla guancia, poi un altro un po' più giù e poi continua a scendere con la scia di baci sul collo. Mi abbandono completamente a quella sensazione, a lui. Poi sale di nuovo e le nostre labbra si sfiorano. Il nostro respiro è aumentato un po' come il battito del cuore e il rossore sulle guance stavolta non causato dall'imbarazzo.

Sto per dividere la distanza che ci separa con un bacio quando sentiamo il rumore di vetri che si rompono.
Ci stacchiamo e corriamo in sala.

Continua...

GO AHEAD~ Cole & LiliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora