칠 | 𝟕

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Yoongi rimase piacevolmente sorpreso quando mise piede nell'appartamento a Yongsan-gu e notò che le pareti avevano lo stesso profumo di una settimana prima.

Rimase con la giacca addosso mentre gli altri appesero le loro sull'appendi abiti, tutti tranne Jimin, quello lo guardò, salì i primi scalini per fargli intendere di seguirlo, Yoongi fu subito dietro di lui e presto si ritrovarono al primo piano, a differenza del piano terra, questo era ricoperto di moquette bianca e le pareti erano grigie.

Jimin aprì la porta della sua stanza e Yoongi esitante ci mise piede, arrossì quando si accorse che il biondo non avesse più la pelliccia addosso, scrutò le sue forme e Jimin si voltò cogliendolo in flagrante.
"Ti piace quello che vedi?" Eccome se gli piaceva, ma non glielo avrebbe detto.

Yoongi si leccò il labbro e si sedette sul suo letto, non gli rispose, Jimin, non contento, mosse il bacino mentre camminava verso di lui, giocherellava con il materiale degli stivali, si mise davanti a lui e gli sollevò il viso in modo da guardarlo in faccia, senza che il corvino se lo aspettasse si mise a cavalcioni su di lui.

"Ed ora?" Yoongi ridacchiò, gli mise le mani sui fianchi e Jimin gli carezzava il viso.

Mi farò male? Pensò Yoongi, decise che non l'avrebbe scoperto quella sera.

Jimin spazientito si alzò dalle sue gambe e tornò al suo armadio, Yoongi scosse la testa.

Il corvino si rese conto che non sapeva assolutamente niente del biondo e voleva rimediare a tutti i costi perché non gli piaceva rimanere al buio per troppo tempo, sospirò e si fece coraggio.

"Da quanto tempo è che fai parte di tutto questo?" Yoongi indicò lo spazio circostante per fargli intendere di cosa stesse parlando, Jimin si sedette sul letto, gambe incrociate. Addosso aveva solo una felpa oversize nera.

"A 10 anni mi mandavano in giro per la città a consegnare documenti e scambiare informazioni, a 15 Hwasa mi ha preso nel suo locale per fare il barista e a 16 mi sono rifiutato di continuare con quella merda. Insomma, fare lo stripper mi porta tanti soldi, se almeno non ci fossero tutti quei figli di puttana che mi fissano..." Yoongi rimase infastidito dal poco tatto che utilizzò per parlare di sè, come ci era finito a dieci anni a fare il telegrafo fra le gang? Perché si ostinava a rimanere in quella trappola? Lo sapeva che non era al sicuro ma almeno provarci, perché no?

"Non te ne vorresti andare?" Jimin lo guardò come se avesse detto qualcosa di esilarante.

"Se ci provo quelli di Yong Geom Eunsanaum mi ammazzano, se non lo fanno loro lo farà Minho".

Un moto d'angoscia si fece spazio in Yoongi.
"Lui invece come..." sussurrò, Jimin fece schioccare la lingua contro il palato.

"Minho è il figlio di Choi Minjun, il Signore della Droga che la fornisce a Yong Geom Eunsanaum, ha passato tutta la sua adolescenza nel magazzino nascosto dove Lee e i suoi uomini producevano la loro merda. Minho e suo fratello assieme ad altri erano incaricati di venderla e di consegnarla a Yong Geom Eunsanaum. Erano potenti, il loro era un impero che non vedeva la fine"

Yoongi sembrò quasi rapito dal racconto.

"E dopo cosa è successo?"

"Come ogni Impero, hanno dovuto incontrare il declino, il fratello di Minho si fece scoprire e Choi e i suoi uomini sono finiti nei casini, hanno dovuto abbandonare tutto e salvare il salvabile e hanno chiesto protezione e alleanza a Yong Geom Eunsanaum. Quando quel brutto periodo finì, Choi ordinò a Minho di uccidere suo fratello e lui lo fece. Decise in seguito di abbandonare i giri del padre e di occuparsi degli stripper di Hwasa, ovvero noi." Yoongi sbarrò gli occhi.

"Come sai tutte queste cose? Insomma, la caduta di un Signore della Droga viene tenuta segreta, no?" Jimin mise in mostra un sorrisetto,
"Ti ricordo che alla giovane età di dieci anni correvo di quartiere in quartiere memorizzando le informazioni che gli uomini di Minjun mi davano. Ricordo ogni singola cosa, pure il luogo in cui mi recavo per ascoltarli."

Yoongi annuì, "So che hai tante altre domande ma sono sicuro che troverai le risposte da solo" ne era certo anche Yoongi, conosceva lo storia di Minho, ma ne aveva già abbastanza di chiedere, quello che gli arrivava in risposta avrebbe voluto toglierselo dalla testa a forza.

Potrebbe uccidere anche me, si disse, era stato capace di uccidere suo fratello, perché non avrebbe dovuto farlo anche con lui?

Jimin saltò giù dal letto, vedendo che Yoongi non lo seguisse, lo guardò incredulo "Non vieni giù? Ora ceniamo" alle tre del mattino?

Yoongi annuì e si tolse di dosso il bomber e lo lasciò sul letto, uscì dalla stanza e seguì Jimin lungo le scale fino alla sala da pranzo.

Gli altri erano già raggruppati intorno al tavolo mentre scartavano i panini e le patatine di un pub del distretto, "Jun lascia quel panino!" Strillò Jimin non appena entrò, Yoongi ridacchiò.

Minho gli scalciò vicino una sedia libera, lo guardava imperturbabile, Yoongi si sedette, provava un pò d'imbarazzo, "Gangnam-gu, ho sentito che hai salvato Jimin da una rovinosa caduta col culo a terra. È vero?" Quindi il suo nome ora era il quartiere in cui abitava? Che gentile. Yoongi accennò un sorriso mentre Jimin incenerì con lo sguardo Lucas, "Non ho fatto niente di che, l'ho solo preso" Taehyung roteò gli occhi, gli lanciò un'occhiata per niente amichevole e Yoongi rabbrividì.

La sua affermazione suscitò le risate generali del gruppo, Jimin sbuffò "Chiudete le fogne" Yoongi lo guardò con un sorrisetto "Ti vergogni?" Gli chiese a bassa voce, al biondo vennero i brividi quandò udì il tono basso che aveva usato, "No ma mi rompe che ne continuiate a parlare" Yoongi ridacchiò.

"Okay allora non ne parleremo più contento?" Jimin roteò gli occhi e gli lanciò contro una patatina, "Quanto sei fastidioso" borbottò, il corvino scosse la testa.

Gli altri presenti nella stanza li guardavano con la stessa attenzione con cui si guarda un film al cinema, erano quasi inquietanti.

"Yoongi domani devi andare a scuola?" Domandò Minho mentre si alzava, a Kuanlin gli si illuminarono gli occhi, Yoongi annuì.
"Ti accompagno io" disse deciso Jimin,  Yoongi lo guardò incredulo "Hai la patente?" Quello rise "Certo che ce l'ho per chi mi hai preso?"

Per la creatura più bella sulla faccia della terra.

Finirono di mangiare, Yoongi avrebbe dormito in una stanza degli ospiti, mise il telefono sul comodino e impostò la sveglia per le 6:00, non avrebbe rischiato di far tardi.

Aveva intenzione di dormire con solo i boxer addosso, si tolse la camicia madida di sudore che aveva indossato tutta la sera, stava per sbottonarsi i jeans quando udì qualcuno bussare alla porta.

"Avanti" disse, la porta si aprì e rimase un pò deluso nel notare che davanti a lui non vi era Jimin, ma bensì, Taehyung.

Il ragazzò gli lanciò un'occhiata indagativa, "Oh ti stavi per mettere a letto, non volevo disturbarti" Yoongi scosse la testa, lo invitò a sedersi al suo fianco ma Taehyung non si mosse.

"Non sono qui per una visita di cortesia" Yoongi inarcò un sopracciglio.

"Sono qui per avvertirti" Oh, si fece un'idea su dove volesse arrivare.

"Conosco Jimin da quando eravamo bambini, gli sono sempre stato vicino, l'ho sempre aiutato in tutto e lui ha sempre aiutato me, siamo come anime gemelle o altre cazzate simili che lui mi ha raccontato quando era ubriaco marcio, è un bravo ragazzo, dolce e innocente-"

"Io non sto dicendo che non lo è" replicò Yoongi infastidito da questa sorta di ramanzina.

Taehyung lo guardò male "Non hai capito, tu non devi dire niente mentre parlo io" il corvino si ammutolì.

"Prova a fargli del male, a deluderlo o qualsiasi altra cazzata sono sicuro che farai e giuro Yoongi, non mi interessa da dove vieni e quanti soldi hai, che ti spacco le ginocchia e ti fracasso il cranio a mani nude, chiaro?"

Yoongi non rispose, Taehyung annuì soddisfatto e si voltò per uscire dalla stanza.

"Osa far soffrire Jungkook e ti ritroverai il coltellino di Jimin dritto in petto."

𝟗𝟓𝐬 𝐀𝐍𝐆𝐄𝐋 [M.Yg, P.Jm]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora