이심이 | 𝟐𝟐

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Dopo quell'incontro spiacevole, Yoongi, Hoseok, Jungkook, Namjoon e Seokjin avevano seguito i dragoni nell'attico.
Gli ultimi due dormivano sul divano nel salone, Jungkook era nella camera di Taehyung, Hoseok era fuori al balcone, seduto sul pavimento ad osservare i palazzi del quartiere che si innalzavano come mostri pronti a distruggere ogni cosa.
Jimin era a letto, quella sera avrebbe lavorato.
Taemin e gli altri strippers erano rinchiusi nelle proprie stanze a riposare, Hwasa non si faceva mai vedere tra quelle mura.

Minho invece era al terzo bicchiere di vodka liscia, Yoongi si chiese in che stato fosse il suo fegato e se davvero avesse iniziato a bere a dieci anni, come gli aveva detto Taehyung.

Minho posò il bicchiere di vetro vuoto sul piano in marmo dell'isola, "Sai Yoongi, mi sono sempre chiesto, cosa pensi di tutto questo?"

Yoongi perse contro la smorfia che apparve sulla sua faccia quando udì quella domanda, come si può rispondere a domande del genere? Come poteva rispondere ad uno come Minho in primo luogo.

"Non mi piace." Minho sogghignò
"Credevo che il tuo istinto di sopravvivenza ti avrebbe spinto a compiacermi," fù il turno di Yoongi per ridere "Di un mio compiacimento te ne fai poco e niente Minho. Non sono importante in questo sistema, anzi, non ne faccio manco parte."

Minho si riempì di nuovo il bicchiere, aveva gli occhi sgranati e cominciava a confondere le parole. "Sai come lo definisco io Yoongi? Un regno. Questo schifo di posto è il regno di noi pezzenti dimenticati da Dio, io sono il Re e i disgraziati che muoiono per strada sono quelli alla base della scala sociale. E tu fai parte di questa scala più di quanto ti piaccia ammetterlo Yoongi." Il corvino sperò solo di non essere vicino alla base e di non trascinare Jimin nel fondo con sè.

"È un paragone distorto, come i tuoi pensieri. Smettila di bere Minho." Yoongi allungò la mano per strappargli il bicchiere dalle mani, ma l'uomo fu più veloce.

"Il posto nella scala sociale del tuo adorato Jimin è di quelli che si fanno a pezzi per rendere gli altri felici. Il tuo lo sai qual è?"

Yoongi aveva gli occhi di cristallo, il cuore martoriato ma consapevole "Di quello che fa a pezzi gli altri per essere felice."

"La purezza riconosce la purezza," Yoongi inarcò un sopracciglio, cosa c'era di puro in tutto quello? "Io non lo sono".

Al che, Minho scoppiò a ridere, una risata finta, perfettamente costruita, mise sù un espressione corrucciata, sul suo viso era evidente che stesse avendo una sorta di conflitto interiore.

"Pensavo fossi più intelligente Yoongi.
Il corvino continuava a non capire, nella sua mente si riproponeva Nayeon che cadeva all'indietro con un buco in testa come se fosse la scena di un film.
"La tua definizione di purezza è rimasta alla visione della verginella  tutta casa e chiesa"

Yoongi sbuffò, "È la visone di circa ogni adolescente-"

"Ma tu sei diverso, Yoongi. Oggi ti muovi in un contesto che non è per niente puro e ti stai ora liberando di quelle quattro mura che ti hanno rinchiuso sin da quando eri bambino.
Non giustificare il tuo pensiero generalizzando, è una cosa ancora più stupida."

Yoongi tutto d'un tratto si rese conto che la discussione stava prendendo una direzione che voleva evitare volentieri.
"Non giudicare la marea quando il fondale non l'hai neanche mai visto"

"E questo cosa vuol dire?"

"Che pure in una persona come me c'è qualcosa di buono, di puro anche se tu non lo vuoi vedere" Yoongi scattò in piedi, "Non fare questi giochetti mentali con me Minho." L'uomo si mise a ridere, si portò il bicchiere colmo di vodka liscia alla bocca.

𝟗𝟓𝐬 𝐀𝐍𝐆𝐄𝐋 [M.Yg, P.Jm]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora