I fratelli.
Era così che ci chiamavano. I fratelli.
Non di sangue, ma per scelta. Era questo che ci accomunava. Non lo dicevamo che era per scelta, ma lo sapevamo.
Facevamo finta di odiarci, ma in realtà ci volevamo bene. Non ce lo dicevano spesso, e quando capitava facevamo finta fosse sarcastico.
In mezzo agli altri quasi non ci parlavamo, e se lo facevano era solo per stuzzicarvi o insultarci. Lo facevamo per scherzare, e tutti lo capivano.
Era quando mi ignorava che ci stavo male. Anche io lo ignoravo, ma solo perché lui lo faceva con me.
Io ci soffrivo, ma lui? Lui niente. O almeno, non si vedeva che stava male, sempre che stesse male.
Nemmeno agli occhi degli altri sembrava che io stessi male. Sembrava una cosa normale , vista da fuori. Sembravano quasi due sconosciuti, agli occhi dei passanti.
Ma invece ci conoscevamo ormai da cinque anni, e insieme ne avevamo fatte e passate di tutti i colori.
Poi c'erano i giorni in cui invece mi parlava, in cui mi dava attenzione, ma era solo per i suoi secondi fini.
O forse no? Eravamo sempre legati da un'amicizia unica, quasi indistruttibile. Quasi.
Eravamo fratelli. Era questo che ci accomunava.
Solo quando rimanevamo soli ci scambiavamo affetto. Solo li eravamo i noi veri, i noi che non mostravano al resto del mondo. Eravamo semplicemente noi, solo con noi.
Facevamo finta di odiarci...ma perché?
Solo perché altrimenti tutti dicevano che ci amavamo. E noi non volevamo che lo dicessero.
Perché eravamo solo amici.
O almeno, questo era quello che diceva lui.
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Amici come prima
RomanceA iniziare con "c'era una volta" sembra quasi una favola, e per certi versi può anche considerarsi tale. Una favola diversa, non di quelle classiche. Una favola in cui non c'è nessuna principessa da salvare, e in cui non c'è nessun principe pronto a...