Era ormai passata una settimana da quando Kira abitava in quel paese. Non ne poteva già più. La voglia di scappare da tutto ciò era quasi incontenibile,ma non avrebbe avuto il coraggio di farlo veramente. Insomma, come può una bambina di nove anni sopravvivere in quel mondo?
Era una giornata di ottobre,e lei era nel suo cortile a giocare con Lyo,mentre sua madre era nel giardino a piantare o innaffiare qualche fiore.
Un rumore di un'auto interruppe il silenzio, è proprio quell'auto parcheggiò davanti al cancello della casa accanto a quella di Kira. Le due abitazioni erano attaccate l'una all'altra da un lato.
Dall'auto ferma uscirono tre persone: una donna sulla quarantina, abbastanza alta e robusta, dall'espressione un po' rigida. Aveva lisci capelli marrone scuro che non superavano le spalle e un mento un po' quadrato. Dopo di lei dai sedili posteriori scese una ragazza, pure lei alta e un po' robusta, con un'espressione acida. Aveva capelli castani chiaro che scendevano dalla nuca in morbidi ricci che quasi formavano dei piccoli boccoli e aveva un minimo di acne tipica della sua età,siccome si capiva che era in piena adolescenza.
L'ultimo a scendere fu un bambino.
Scese sorridendo,mostrando quasi orgogliosamente due fossette sulle sue guance. Aveva capelli corti e neri, pure lui un po' robusto, ma con un'espressione tenera rispetto alle altre due.
Kira si nascose dietro a un vaso appoggiato allo calino che conduceva al giardino. Guardò di nascosto i tre che si dirigevano verso l'entrata di casa loro. Il suo sguardo era involontariamente fisso sul bambino.
Sua madre, Serena, se ne accorse e si avvicinò al vaso.
<<Ciao>> salutò amichevolmente guardando dalla parte opposta del muretto divisorio tra le due case. I tre si girarono, e anche loro salutarono.
<<Come vi chiamate?>> continuò, rivolta ai ragazzi.
<<Io sono Stefy>> disse la ragazza.
<<Ciao! mi chiamo Gionny!>> disse il bambino,senza smettere di sorridere.
<<Piacere Roberta>> rispose in tono serio la donna.
<<Qui c'è qualcuno che vorrebbe conoscervi...>>Serena guardò il vaso. Tutti seguirono il suo sguardo. Kira fulminò con gli occhi la madre. Non voleva uscire dal suo nascondiglio, ma ormai non aveva altre possibilità. Lentamente si allontanò dal vaso, entrando nella visuale dei vicini.
<<Ehm...ciao,io sono Kira.>>
Gionny la guardò, e inclinando la testa su un lato sorrise, mostrando ancora le sue fossette. Anche Kira gli sorrise, però poi abbassò subito lo sguardo arrossendo. Si sentiva molto in imbarazzo.
<<Magari uno di questi giorni potreste uscire>>disse Roberta.
<<Certo, le farebbe molto piacere>> rispose Serena.
Kira aveva ancora lo sguardo basso. Sentiva gli occhi di Stefy addosso, li sentiva penetrante nell'anima. Si sentiva addosso anche quelli di Gionny, ma con lui sentiva una strana sensazione di...
Sicurezza.
<<Ora noi dobbiamo andare>>continuò loro madre.<<Arrivederci.>>
<<Alla prossima>>salutò Serena.
<<Ciao>>disse disinteressata Stefy.
<<Ciao>> ripeté Kira ancora con gli occhi puntati nel nulla sul pavimento del suo cortile.
<<Ciao!>>disse per ultimo Gionny, sfoderando un altro sorriso.
Quando finalmente furono entrati in casa,Kira ebbe una strana sensazione. Quando ha visto Gionny per i primi istanti, mentre scendeva dalla macchina, ha sentito qualcosa dentro di sé. Qualcosa che l'aveva scombussolata. Come se lo avesse sempre conosciuto. Come se tra loro ci fosse già un legame di quelli forti, come se tra loro ci fosse già chimica.
Un veloce pensiero si fece strada tra tutti gli altri: "magari,un giorno, quel ragazzo potrebbe anche piacermi..."scosse la testa a quell'idea, ma si lasciò scappare un sorriso.
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Amici come prima
RomanceA iniziare con "c'era una volta" sembra quasi una favola, e per certi versi può anche considerarsi tale. Una favola diversa, non di quelle classiche. Una favola in cui non c'è nessuna principessa da salvare, e in cui non c'è nessun principe pronto a...