Erano le cinque e mezza, e lei aveva deciso che non ci sarebbe andata.
<<Devi andarci>> fu la risposta di Davide.
<<No. Non voglio>>
<<Devi. Orami hai detto di sì, quindi vai.>>
<<Non importa! Non ci vado!>>
<<Allora vai a dirgli che non vuoi andarci.>>
<No...diglielo tu.>>
<<No. O ci vai, o vai a dirgli che non ci vai.>>
Kira sbuffò. <<Ok,ci vado, ma non di mia volontà.>>
Si infilò la giacca, la sciarpa e le scarpe. Poi lentamente salì le scale.
Attraversò di nuovo le stanze, aprì il cancello, girò la chiave della porta, la aprì e uscì.
Di nuovo il freddo l'avvolse. Ogni passo che faceva, la nebbia la inghiottiva sempre di più.
Attraversò velocemente il vialetto scivoloso e bagnato dall'umidità, e uscì dal cancello, richiudendolo.
Proprio lì, a pochi passi dal suo, c'era il cancello dei vicini. Si avvicinò al campanello.
Fece un profondo respiro, poi esitando suonò. Aveva i brividi e la pelle d'oca, ma non era per il freddo.
<<Chi è?>> rispose una voce femminile dal citofono.
<<S...Sono Kira, la vicina...>>Guardò le nuvolette di vapore che uscivano dalla sua bocca e salendo si dissolvevano nell'aria.
<<Accomodati>> continuò la voce.
Il cancello si aprì con un rumoroso "click".
Lei avanzò e percorse il vialetto, fino alla porta d'ingresso dell'abitazione. Quest'ultima si aprì , mostrando Roberta.
<<Ciao>> disse timidamente Kira, abbassando lo sguardo sentendosi intimorita da quello della donna che aveva davanti.
<Ciao>> rispose lei. Fece un leggero sorriso che durò solo pochi secondi.<<Entra, che c'è freddo>>
Kira strofinò i piedi sul tappeto ed entrò. C'era caldo.
Sul divano c'era Gionny che guardava la tv.
<<Ciao>> disse lui.
<<Ciao>> rispose lei. Quando lo vide, si sentì subito più tranquilla, più...al sicuro. Di nuovo.
<<Se vuoi puoi toglierti le scarpe>> disse Roberta. Kira capì che in quel "se vuoi" c'era un "devi" nascosto.
Fece come le fu "chiesto" e si spogliò anche del giubbotto e della sciarpa.
Gionny si alzò e si avvicinò a lei, mentre sua madre si ritirava in cucina.
<<Che vuoi fare?>> le chiese.
<<Non so...decidi tu.>>
<<No,decidi tu.>>
<<No,tu.>>
<<Intanto andiamo di sopra. Decideremo dopo.>>
Lui saliva le scale con velocità e agilità impressionanti, facendo tre scalini alla volta. Invece lei, con calma, né saliva uno alla volta.
Arrivati in cima, seguì Gionny, che entrò nella sua camera.
La stanza era abbastanza grande, con una finestra nella parete opposta di quella dove c'era la porta, con un letto alla sinistra e un armadio ai piedi di esso. Sulla destra c'era una scrivania con un altro armadio.
Lui aprì l'armadio dietro al letto e prese un gioco in scatola.
<<Ti va di giocarci?>> chiese.
<<Cos'è?>>
<<Monopoli>>
<<Va bene, giochiamoci.>>
Si accovacciarono sul pavimento, uno di fronte all'altro, distanti solo di qualche centimetro. Prepararono il gioco.
<<Sai come si gioca?>> chiese lui.
<<Non proprio...non ci ho mai giocato.>>
<<Ok, allora ti spiego.>>
Non era difficile come lei pensava. Infatti imparò (quasi) subito. Nonostante ciò, era in vantaggio e stava vincendo.
<<Ho finito i soldi..>> disse un po' deluso Gionny.
<<Ho vinto!>> disse Kira saltando in piedi.
<<Sei stata solo fortunata>>
<<No, la mia è abilità>>
<< La prossima volta mi impegno. Ti ho lasciata vincere.>>
<<Allora facciamo un'altra partita?>>
<<Si, e vincerò io>>
E all'inizio sembrò proprio così. Lui era praticamente "milionario", mentre Kira stava finendo i soldi. Ma ovviamente lei non aveva intenzione di farlo vincere. Avrebbe fatto di tutto per impedire che ciò succedesse. Però tutti i suoi sforzi sembrano inutili.!
<<Ti arrendi?>> chiese lui sorridendo malizioso.
<<Mai>> rispose lei con una smorfia.<<Non è ancora finita, ho tempo per vincere.>>
<<Come vuoi...>>fu la risposta di lui, che la guardava con aria di sfida.
E alla fine vinse lei. Ancora. Forse ancora per fortuna, fu ancora lei la vincitrice.
<<Ti arrendi?>> disse lei scimmiottando la voce di lui.
<<Solo oggi perché so che se ci rigiochiamo vinco io.>>
<<Si,certo>>
<<Ora che facciamo?>>
<<Non lo so...>>
<<Giochiamo...alla lotta?>>
<<Dal nome non mi ispira molto...>> "Che razza di gioco sarebbe?" Pensò lei.
<<Quindi è un si?>> continuò lui.
<<No>>
Gionny sbuffò. <<Allora che facciamo?>>
<<Decidi tu>>.
<<Ti va di giocare con le carte dei Pokemon?>>
<< Certo, ce le ho anche io>> Kira tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una decina di carte.
<<Wow>> disse quasi in un sussurro Gionny.
<Cosa?>>
<<Non sapevo esistessero femmine a cui piacessero le carte dei Pokemon>>
<<Non sai ancora tante cose delle femmine allora>>
<<Per esempio?>>
<<Per esempio, non tutte le femmine sono completamente femmine dentro.>>
Non sembrava avesse capito qualcosa, ma Kira sapeva che era inutile cercare di spiegare.
Con un sorriso ricordò i pomeriggi passati nel vecchio paese a giocare proprio con quelle carte.
Anche lui tirò fuori le sue. Ne aveva tantissime.
<<Impressionante>> commentò Kira stupita.
<<Confrontiamole>>
Messe distese sul pavimento, le carte di lui sembravano ancora di più. Le dieci carte di lei erano imbarazzanti in quella situazione.
<< In queste poche carte ce ne sono anche di forti>> disse lui guardandole.
<<Non so...non ci ho guardato>>
<<Se vuoi potremmo scambiarcele per un po'>>
<Certo.>>
Kira se ne prese qualcuna tra le più belle, Gionny tra le più forti. Nel guardare le carte passò un'altra ora.
<<Che facciamo?>> chiese lei.
<<Ti va di giocare a twist?>>
<<In due?>>
<<Aspetta, provo a chiedere a Stefy se vuole giocare.
Si alzò e corse nella stanza a destra della sua.
<<Ste'!>>
<<Che vuoi?>>
<<Ti va di giocare con noi a twist?>>
<<No.>>
<<Dai, gioca>>
<<No.>>
<<Ma in due è brutto>>
<<Vi arrangiate.>>
<<Se non vieni, chiamo la mamma.>>
<<Fai quello che vuoi.>>
<<Poi ti mette in punizione. Me lo ha detto lei.>>
<<Vengo, ma non perché ho paura delle tue minacce>>
Tornarono dove Kira era rimasta.
<<Ciao>> salutò Stefy.
<<Ciao>> rispose la bambina accennando un sorriso.
A iniziare di Stefy. Girò la ruota. Dopo toccò a Kira. Infine a Gionny. Continuarono così, fino ad ingarbugliarsi tra loro e cadere.
<<Rifacciamo!>> disse il bambino ridendo.
Giocarono altre tre volte, poi arrivò l'ora di cena.
<<Allora io torno a casa>> disse Kira alzandosi.
<<...oppure chiediamo se puoi rimanere a mangiare qui>> propose Gionny.
Stefy lo fulmino con gli occhi. Aveva ancora un'espressione acida con lei, come la prima volta che si erano viste.
<<Per me va bene>> rispose Kira, ignorando gli sguardi di stefy.
I due bambini scesero al piano inferiore.
<<Ma', Kira può restare da noi a mangiare?>> chiese Gionny.
<<Se anche ai suoi genitori va bene,si.>>
<<Vado a chiedere>> disse Kira.
Si infilò le scarpe, il giubbotto e la sciarpa.
Roberta le aprì il cancello e la porta, e la bambina uscì.

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Amici come prima
RomanceA iniziare con "c'era una volta" sembra quasi una favola, e per certi versi può anche considerarsi tale. Una favola diversa, non di quelle classiche. Una favola in cui non c'è nessuna principessa da salvare, e in cui non c'è nessun principe pronto a...