Attraversò il vialetto saltellando allegramente e andò davanti a casa sua. Suonò al suo campanello, dove la voce di Serena rispose:
<<Chi è?>>
<<Sono io>>rispose alzando gli occhi al cielo.<<Posso mangiare dai vicini?>>
<Certo, ma non tornare troppo tardi.>>
Solo dopo aver riattraversato il cancello dei vicini si accorse del freddo, dall'umidità, del buio e della nebbia.
Si fermò e soffiò nell'aria: le piaceva il fumo che usciva dalla bocca e si dissolveva. Guardò il fumo sparire nell'aria sopra di sé,come se diventasse un tutt'uno con essa. Sorrise. Poi si guardò intorno. Oltre a lei,lì fuori,nel freddo e nel buio,non c'era nessuno.
Guardando meglio, su un balcone vide una luce accesa della casa a cui apparteneva esso. Sforzando ancora di più la vista, riuscì a distinguere la figura di una donna con un bambino in braccio. Kira sentì la lontana voce della donna che cantava una dolce ninna nanna.
Improvvisamente,come un lampo nel cielo, le venne in mente ciò che qualche mese prima le aveva detto sua nonna quando insieme avevano visto la prima volta la donna sul balcone.
<<Quella ragazza ha un bambino a cui è morto il papà>> fu ciò che la parente le disse.
Quando la nonna le disse questo non le interesso più di tanto, ma in quel momento le vennero i brividi e sentì un vuoto nello stomaco. In quell'atmosfera tenebrosa e triste si sentiva fragile. Era come guardarsi dentro per lei, perché dentro aveva solo pioggia, nebbia e oscurità, a volte anche freddo. Questo pensiero la rattristò ancora di più. Non sapeva come scacciare la sua pioggia interiore, e orami si era abituata a conviverci.
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Amici come prima
RomanceA iniziare con "c'era una volta" sembra quasi una favola, e per certi versi può anche considerarsi tale. Una favola diversa, non di quelle classiche. Una favola in cui non c'è nessuna principessa da salvare, e in cui non c'è nessun principe pronto a...