Prologo: Minaccia

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Yokohama, appartamento di Dazai, 4:52 am

Non ci sarà mai nessuno in grado di riempire il vuoto che hai dentro Dazai.

Il moro si svegliò di soprassalto tirandosi immediatamente seduto sul futon dove stava dormendo. Subito dopo l'affermazione dell'amico aveva sentito uno sparo colpirlo, sembrava così reale, così come il dolore che sentiva all' altezza del cuore. Ci posó una mano e la vide candida, nessuna traccia di ferite o altro.
"Con questi incubi finirò per impazzire ancora di più" mormorò.
Sentì altri rumori, più insistenti, lentamente riuscì a distinguere una voce che lo chiamava gridando spazientita e un continuo bussare alla porta.
Si alzò con tutta calma e andò ad aprire trovandosi davanti il suo biondo collega occhialuto Kunikida, vestito, come sempre, di tutto punto che sventolava davanti ai suoi occhi ancora assonnati l'agenda verde. "Siamo in ritardo sulla tabella di marcia Dazai! Sei sempre il solito fannullone ritardatario!". Il moro sorrise "oh Kunikida-kun, suvvia non affidarti troppo a quel taccuino, non si può mica programmare tutto" mentre parlava si avvicinò all'armadio e mise una camicia bianca, dei pantaloni abbastanza eleganti marroni e il suo amato impermeabile color cachi "visto? Sono già pronto". Il collega sbuffó "in che altro modo tenterai di suicidarti oggi? Sappi comunque che avrai poco tempo per farlo, abbiamo un sacco di cose da fare e Atsushi è occupato con Kyoka, quindi non possiamo contare su di lui".

Quando i due uscirono di casa erano ormai le 7, Dazai non si era reso conto che per svegliarsi del tutto e riscuotersi dall'incubo gli ci era voluta circa un'ora, ora in cui il povero Kunikida era rimasto fuori dalla porta a bussare e urlare, beccandosi anche una strigliata dai vicini, senza contare il tempo che ci aveva messo per vestirsi.

"Allora Dazai, oggi dovremo investigare sulla sparizione di alcuni nostri informatori che possedevano file riguardanti la Gilda americana, come sai, vuole a tutti i costi prendere possesso dell'Agenzia e...ehi, mi stai ascoltando?! Dazai!" Il moro canticchiava una canzone a proposito del suicidio di coppia, quando si sentì chiamare alzo lo sguardo verso il collega "certo che ho sentito, ma con la grande abilità deduttiva di Ranpo non ci sarà nemmeno bisogno di investigare" il biondo scosse la testa indignato "certo che sei davvero uno scansafatiche. Ranpo è fuori città per un'indagine della massima priorità, quindi tocca a te fare la sua parte e usare la tua arguzia, per quanto mi dia fastidio ammetterlo, fenomenale." Dazai finse di arrossire "Oh Kunikida, mi hai davvero fatto un complimento!"

Prima di arrivare sul luogo della sparizione, però Kunikida fu contattato da Kenji, il membro più giovane dell'Agenzia, aveva il tono preoccupato e blaterava continuamente che Atsushi e Kyoka erano in pericolo e che la Gilda stava per colpire. Allarmato, il biondo prese la propria agenda e scrisse qualche parola per precauzione, nel caso avesse dovuto usare il suo potere: il Poeta Asceta, in grado di evocare qualsiasi cosa scrivesse sui fogli, purché avesse la dimensione dell' agenda stessa. "Dazai, tu va ad investigare, io devo raggiungere Kenji. Non fare stupidaggini mi raccomando" detto ciò Kunikida si allontanò di corsa per raggiungere i colleghi.

Dazai concluse piuttosto in fretta le indagini, sapeva chi era il colpevole, John, della Gilda, gli era bastato guardare i semi sparsi a terra per capirlo. Sentì il telefono squillare e rispose "Dazai. Devi raggiungere la vecchia sede dell'Agenzia. Siamo tutti lì" la voce leggermente tremante di Atsushi non presagiva nulla di buono, quindi, il detective, si diresse velocemente ai tunnel della metropolitana ormai in disuso fino a raggiungere la sede sotterranea, un edificio simile ad un teatro, anzi, ad un auditorium, in cui l'Agenzia si riuniva prima di essere ufficialmente riconosciuta.

Yokohama, Sede vecchia dell' Agenzia dei detective armati, 2:32 pm

Appena vi entrò, il presidente, un uomo di circa 45 anni, dai capelli bianchi e dallo sguardo severo ma paterno, gli si avvicinò con aria tesa "purtroppo la Gilda ci ha attaccati ancora, è iniziata una guerra tra noi, loro e la Port Mafia, che tenta di distruggerci. La sede nel centro di Yokohama era troppo esposta, non potevamo rischiare di coinvolgere civili, per di più Atsushi, Kunikida e Kenji sono stati ridotti in fin di vita dalla Gilda stessa." i tre interessati abbassarono lo sguardo rammaricati "È necessario trovare un modo per risolvere le cose in fretta e...".
Dazai salì sul palco "prego un po' di attenzione. Ho deciso la strategia" tutti i presenti si girarono, perfino Ranpo che fu costretto a risolvere il caso prima del previsto, senza nemmeno avere il tempo di ostentare davanti alla polizia, come suo solito, la propria capacità deduttiva a dir poco straordinaria.

Il detective con l'impermeabile continuò il suo discorso "la Gilda possiede il potere economico, la Port Mafia la superiorità numerica. Per reagire a questo attacco su due fronti dovremo adottare questa tattica: suddivideremo le nostre forze in attacco e difesa, così da sfruttare l'elemento sorpresa. La difesa, ovviamente, resterà qui a difendere la dottoressa Yukiko, così, grazie al suo potere potremo riprenderci e continuare a combattere, essa sarà composta da Ranpo, Kenji, Yukiko stessa e dal presidente. L'attacco, invece, sarà formato da altre due squadre: Kunikida e Tanizaki ed io ed Atsushi. Con il potere della Neve Sottile di Tanizaki e il mio di annullamento dei poteri potremo colpire entrambi i fronti nemici così da aiutare la difesa, che rischierebbe di non reggere." il moro fece un sorriso furbo e proseguì "su, su, al lavoro".

Spazio Autrice:

Ecco il secondo capitolo. Resistete ancora poco, presto arriverà ciò che tutti state aspettando.

Al prossimo capitolo...REAZIONE

Per una notte soltanto?~SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora