Riflessioni

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Chuuya

Yokohama, quartier generale della Port Mafia, 5:38 am

Mi svegliai di soprassalto, ancora, guardai la sveglia accanto al mio letto "dannazione, stiamo scherzando spero. Stupida sveglia" le diedi un pugno per farla smettere di suonare.
Era rimasta avanti di un ora, quindi, al posto di svegliarmi alle 6.38, decise di rischiare la vita, se così si può chiamare, trillando 60 minuti prima.
Beh, poco male, avrei potuto dedicarmi all'allenamento.
Scesi nelle stanze dove teniamo i prigionieri più importanti o, in alternativa, usiamo come campo di addestramento.
Ricordo ancora tutto il sudore e il sangue che un ancor più giovane Akutagawa versò in questo posto, quel ragazzo è assurdo. Una macchina da guerra.

Presi un manichino di quelli che si usano per il corpo a corpo, era da tempo che non pestavo qualcuno.
Tolsi l'impermeabile nero dalle spalle e posai il cappello, legai i capelli per togliermeli da davanti agli occhi e partii con una raffica di colpi, senza attivare il mio potere.

Dopo mezz'ora buona uno scintillio mi abbagliò per un attimo.
Il sole filtrava dalle fittissime inferiate della stanza illuminando delle manette appese ai muri. Mi ci avvicinai lentamente, con esse legai Dazai il giorno in cui lo rapimmo.

"Idiota di un Dazai, devi infastidirmi anche quando non sei più tra noi della Port, eh? Chissà perché Mori tiene riservato un posto per te tra gli esecutori...non tornerai, lo sai tu, lo so io e lo sa lui stesso. Povero illuso, non lo accetta. Vede in te il suo perfetto successore. Furbo, spietato, calcolatore" mi accorsi più tardi che quelle parole non le stavo solo pensando, quando Kouyo mi raggiunse con il suo passo elegante e silenzioso "non è da te elogiare così un traditore come Dazai" "non dovresti origliare" ero infastidito che mi avesse sentito, certo, ma negare ciò che io, che tutti bella Port Mafia pensiamo di Dazai era perfettamente inutile "cosa vuoi Kouyo?", lei sorrise con le rosse labbra strette in una smorfia quasi inquietante "sai, ho scoperto che il tuo caro Dazai sta cercando di utilizzare Akutagawa e la sporca tigre mannara per creare un secondo "doppio nero". Ironico vero? Il passato si sta ripetendo per la terza volta, prima tu e Dazai, prima ancora Mori e Fu..." "Taci, non mi interessano le tue lezioni di storia Kouyo, mi stavo allenando" "non è esattamente così Chuuya, stavi più venerando quel pazzo psi..." "Vattene" attivai il mio potere e creai un piccolo cratere sotto di me "ti basta come avvertimento?" "Come ti permetti piccolo...vedi di tornare in te Nakahara Chuuya altrimenti non avrai la testa sulle spalle ancora per molto" detto ciò se ne andò.

La sua minaccia non mi spaventó molto, invece ciò che aveva detto sul fatto che non fossi in me...beh, era difficile da negare.
Collaborare con Dazai per eliminare il contadino e il viscido mostro della Gilda mi aveva portato in mente tanti ricordi.
Non avevo mai avuto un rapporto che non andasse oltre il ben nascosto rispetto reciproco con quel fanatico dei suicidi, ben nascosto, ovviamente, da insulti vari e minacce di morte sempre più creative.
Eppure, dopo che se ne andò, lasció un grande vuoto nella Port. Non ero tipo da lavorare da solo, sono troppo impulsivo. Unicamente Dazai riusciva a tenermi a bada. Era inquietante come cosa, lui stesso era un pazzo, sotto sotto, ma nonostante ció riuscivo in qualche modo a fidarmi di lui. Mi aveva salvato da Arahabaki quando lo risvegliai la prima volta.

Mi tornò in mente un frangente in cui Dazai aveva appena lasciato la Port Mafia. Era stato rapito da due pazzi, uno era russo, quel pazzo russo che ancora adesso tormenta Yokohama, Frydor se non ricordo male. Secondo gli informatori era stato avvelenato da una pugnalata alla schiena, inferta proprio da lui. C'era qualcosa che non mi quadrava. Dopo aver fatto esplodere il drago mi trovai davanti a lui. Arahabaki mi stava distruggendo, non c'era parte del corpo che non mi facesse male, sangue mi sgorgava dalle labbra, dal naso e dalla fronte, a causa anche della battaglia.
Vedendolo così gli diedi un pugno, sapevo che avrebbe nascosto l'antidoto in bocca e che gli sarebbe bastato stringere i denti per assumerlo. Quando riprese i senti ero sopra di lui, stavamo fluttuando nel nulla, mi scostò i capelli dal viso e mi mise la mano bendata sulla guancia, attivando il proprio potere "hai usato Corruzione credendo in me? Oh, che carino". Lì trasalii e i miei poteri scomparvero, poco dopo mi ritrovai appoggiato a lui, tenevo la testa sopra il suo addome e il mio corpo era accasciato tra le sue gambe. Ero esausto ma non era ancora finita, volevo alzarmi, andare a combattere. Dazai mi mise la mano tra i capelli "resta qui vicino a me. La nebbia attorno a noi ti ruberebbe i poteri e ne creerebbe una proiezione concreta, non mi andrebbe di salvarti" dopodiché mi rivolse un sorriso accennato, nonché l'ultima cosa che ricordo di quel nostro incontro, infatti, svenni privo di forze.

Per una notte soltanto?~SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora