Lei era con amici. Vestito rosso. Scarpe alte e trucco pesante. Era suo solito trasformarsi nelle occasioni speciali. Poteva sembrare una ragazzina innocente con quegli occhiali dalla montatura tonda, ma di sera era una vera e propria donna.
Aveva 22 anni, un fisico snello e capelli neri. Ma la cosa che più attirava gli uomini erano quegli occhi così profondi, di chi ne ha viste tante. Di chi ne ha subite e fatte subire.
Quando parlava era brillante, con tutti e su tutti gli argomenti. Si capiva che era stata istruita bene e con severità e probabilmente si vestiva in quel modo volgare per attirare l'attenzione. Per ribellione. In paese si dice che sia stata abbandonata dalla madre quando aveva pochi mesi. Nessuno sa da dove venisse, ma è quasi certo che si trattasse di una ragazza madre, e che nel momento in cui ha partorito si sia liberata della creatura che aveva appena messo al mondo e che la bimba avesse passato la sua infanzia in un orfanotrofio.
Layla però sembrava non importarsene. Era allegra, spensierata.
Una bella ragazza, ma nessuno sembrava volersi impegnare veramente con lei.
La vedevano come una poco di buono da una botta e via ma in realtà era molto più di questo. Molto più della maschera che indossava.