Capitolo5

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Layla stava preparando una cioccolata calda e biscotti per due.
Sembravano una tenera coppetta in viaggio di nozze, fatta eccezione per le cicche di sigaretta e spazzatura varia sul pavimento della cucina/salotto.
Lei fumava, lui pure.
Camel e marlboro.
Un odore di fumo e chanel si era sparso per tutta la casa.
Si sedettero, lontani. Uno di fronte all'altro divisi dal tavolino di vetro il tè e il portacenere.
Rimasero in silenzio per circa 10 minuti. Lei teneva gli occhi fissi sui suoi poi finalmente si alzò lentamente, si allungò dall'altra parta del tavolino e sempre guardandolo negli occhi gli passó una mano tra i capelli.
Si risedette sempre in silenzio.
Ed rimase basito.
Layla si sciolse i capelli e accese la seconda sigaretta.
La guardó, poi prese coraggio e si sedette di fianco a lei.
Si rilassarono uno vicino all'altro.
-perché eri con quei ragazzi?-
Layla non rispose.
Spense la sigaretta nel portacenere e dopo un po' disse -Irlanda?-
-c-cosa?-
-sei irlandese vero?-
-n-no non proprio. Mio nonno lo è, lo era-
-ah, beh mi piacciono i tuoi capelli, sei stato fortunato-
-grazie, anche se per me non è lo stesso, ma che vuoi dire con fortunato?-
-sai che nell'antichità i bambini nati con i capelli rossi e i gemelli venivano bruciati?
Erano considerati figli del diavolo. L'ho letto in un libro di cultura maori.
Sei stato fortunato.
A non nascere in una tribù-
-si, immagino tu abbia ragione-
Layla si avvicinò a Ed, quasi a sfiorargli il naso.
Rimase un po' a guardarlo negli occhi.
Due parole.
-sei bellissima-

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