Somewhere else

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T/N's pov

La mia mano si abbassa sulla maniglia, e spalanco la porta. Namjoon si trova davanti a me: i capelli scompigliati, nemmeno un velo di trucco, una felpa bianca e viola sopra dei jeans larghi e strappati, le mani unite tra di loro, che si torturano a vicenda, e negli occhi, un velo di nervosismo. Mi guarda dall'alto in basso, ma lo sento come se fosse al mio stesso livello. Ora siamo soltanto due persone che si guardano, una di fronte all'altra, senza sapere il seguito di una storia che è cominciata esattamente un anno fa.

<Ti vorrei portare in un posto> mi dice sorridendo.

Esco dalla porta e lo raggiungo. Colui che prima sembrava così lontano è ora ad un passo da me. Camminiamo assieme, l'uno accanto all'altra, e ci dirigiamo fuori dall'hotel. Troviamo una guardia del corpo che ci aspetta con un'auto. Ci sediamo entrambi sui sedili posteriori ed io saluto cortesemente l'uomo alla guida, che ci scorta in un posto che raggiungiamo in una decina di minuti. E' un grande parco, meraviglioso, verde e azzurro, contornato da un'atmosfera spettacolare. Mi accompagna davanti ad un albero, un ciliegio in fiore. Quelle sfumature di rosa e bianco, seppur così in contrasto con il paesaggio circostante,  pervadono la mia anima, donandomi un senso di sollievo. Una lacrima mi bagna la guancia destra, ma sorrido, e continuerò a farlo, fin tanto che ho lui accanto.

<Namjoon, è un posto splendido>

Lo sento fare un respiro profondo.

<E' la prima volta che sento la tua voce dal vivo>

Una lacrima solca anche il suo viso, ed io mi avvicino e gliela asciugo con un dito, guardandolo negli occhi. Faccio un ampio sorriso e lui ricambia, mostrandomi le sue meravigliose fossette. Spesso penso a quanto vorrei affogare nei suoi occhi, così lucidi in questo momento, di un buio così luminoso. Ci sediamo su una panchina, immersi in quei freddi colori pastello, proprio sotto quell'albero maestoso. Iniziamo a parlare, mentre guardiamo il cielo ed i fiori rosa che ne sembrano parte. Gli racconto di mia zia, gli dico tutto ciò che non gli ho mai detto, perché ora, sembra tutto così facile. Anche lui mi racconta diverse cose sul suo conto, cose che non avrei mai immaginato: tutto il dolore che racchiude in quello sguardo, in tutti quei sorrisi.

Finiamo per parlare talmente tanto che nemmeno ci accorgiamo che non abbiamo mangiato, che sta diventando già sera e che sta persino per mettersi a piovere. Lui si alza e mi porge la mano. Io la afferro e mi metto di fronte a lui.

<I ragazzi non si staranno preoccupando per te?> gli dico con un sorriso.
<Sanno che venivo qui con te, non preoccuparti>

Un interminabile silenzio ci avvolge, insieme al leggero suono del vento, che ci scompiglia piano i vestiti e i capelli. Alzo lo sguardo e qualche goccia di pioggia si posa sul mio volto, facendomi istintivamente sorridere.

<Sei così bella quando sorridi>

Riporto lo sguardo verso di lui e fisso i suoi occhi, per l'ennesima volta in questa giornata così veloce, ma così bella.

Si avvicina a me e mi cinge la vita con le braccia, mentre mi guarda sorridendo.

<Ho tanta paura di ferire un fiore così bello e fragile come te>
<Qualsiasi cosa tu possa fare, non mi ferirai, lo so. Ho così tanta fiducia in te, Nam.>



<Ti amo T/N>

Gli dono il mio miglior sorriso, mentre la pioggia inizia a scendere più forte e a cospargerci di emozioni.

E in quel momento, il giardino divenne la mia casa, quell'albero il mio amore per lui e lui divenne ciò per cui stavo vivendo. Si avvicinò piano al mio viso e poggiò le sue morbide labbra sulle mie, mentre il tramonto donava a noi e alle gocce di pioggia che scendevano copiose dal cielo un colore tutto nuovo.

~fine.

~~Nothing wrong [Namjoon x reader] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora