dopo il processo

6 0 0
                                    

"La vita è stupenda" pensava Sasha annaffiando le orchidee del suo giardino. La sua graziosa villetta non era né grande né bella come quella di suo fratello, ma sia lei che Andrew avevano lavorato sodo per farla diventare un piccolo gioiellino. Dopo il caso Orth Sasha aveva preso un anno sabbatico, al termine del quale si sarebbe candidata per diventare procuratore distrettuale. La vita era stata piuttosto monotona per il primo mese. Sveglia alle 8, colazione e via a studiare casi come se non ci fosse un domani. Dopo il caso Orth anche i più eclatanti casi di omicidio seriale le parevano soffocantemente noiosi. Era durato poco, ed era stato molto duro, ma ricordava quel caso quasi con affetto. Nella noia della vita quotidiana quasi desiderava un altro caso simile, altre notti insonni, altri svenimenti. Ma dopo il primo mese tutto era cambiato. Stava annaffiando i fiori, proprio come quel giorno, ed aveva sentito una voce familiare chiamarla dalla strada.
G: Signorina Roman, da quanto tempo!
Era Giovanni. Indossava uno stupendo abito bianco con un fedora del medesimo colore, ed era più bello che mai. Si stava avvicinando a lei con il suo indimenticabile sorriso stampato sul volto
S: Ah, Giovanni! Che bello......
Poi si ricordò della sfuriata e di come lui se ne era andato quella volta.
S: Ecco.....Mi dispiace. Non ho mai avuto occasione di scusarmi per quella volta. E di ringraziarla per il suo stupendo regalo....
Disse rossa in viso, vergognandosi come mai in vita sua.
G: Non si preoccupi.
Disse con un tono rassicurante.
G: Ero molto teso quel giorno, e temo di aver esagerato. Mettiamoci una pietra sopra, le va?
Domandò. La semplicità con la quale Giovanni affrontava certi argomenti la lasciava sempre sgomenta.
S: Ecco.....
Balbettò, non sapendo che pesci prendere.
S: Beh, non sono certo io che devo perdonare lei....
G: Allora è tutto risolto.
Disse con tono amichevole. Sasha si sentì venti chili più leggera.
S: Allora.... come mai da queste parti?
Domandò goffamente.
G: Oh, mi sto trasferendo. Durante il mio periodo in carcere mia moglie ha affittato una villetta in questa zona e se ne è letteralmente innamorata. E poi, penso che mi faccia bene cambiare aria. Fa un po' strano lavorare con persone che ti hanno visto bloccato ad un letto per 12 anni.....
Non sembrava affatto in difficoltà nel parlarne.
S: Ah, ha già trovato un altro impiego?
G: Direi di sì. Per ora penso che lavorerò da casa, ma il Presbiterian ha accettato di prendermi in prova dal prossimo semestre. Sarà strano fare il praticantato con dei ragazzini, ma non ho molta scelta.
S: Beh, sono sicura che andrà benissimo.
Disse Sasha allegramente. Parlare con Giovanni la stava mettendo stranamente di buon umore.
G: Visto che saremo vicini, signorina Roman, che ne direbbe di darci del tu?
S: D'accordo, se va bene a l.... a te, per me va bene.
G: Ottimo. Ora devo andare ad aiutare mia moglie con i bagagli, ma spero che potremo chiacchierare ancora.
Giovanni la salutò con una stretta di mano e si diresse verso la strada. Da quel giorno si erano incontrati molto spesso ed erano diventati buoni amici. Sasha aveva anche conosciuto la moglie di Giovanni, Loredana, e nonostante la piccola invidia che la ragazza provava nei suoi confronti erano subito entrate in confidenza. Era una donna brillante, divertente e molto intelligente. Per lavoro creava statue di un realismo incredibile. Si dedicava a quello che lei chiamava "fashion gore", ovvero la rappresentazione di corpi mutilati o torturati. Le sue opere erano davvero inquietanti, ma avevano un fascino ipnotico. Loredana le disse che chiedeva sempre consigli al marito per ottenere il massimo realismo. Addirittura, per aumentare ulteriormente la verosomiglianza, usava vere parti animali trattate in modo che deperissero molto più lentamente del normale. Sasha una volta le chiese timidamente del suo matrimonio, e la donna ne parlò in maniera sorprendentemente tranquilla. Le raccontò di come lei e Giovanni si erano sposati quando avevano solo quindici anni, delle opposizioni dei loro genitori, dei loro primi anni insieme, della separazione per il college ed infine dell'incidente. Giovanni a quanto pare aveva cominciato l'università a 16 anni, laureandosi a 20 e concludendo la specializzazione a 22, poco prima dell'incidente. Loredana raccontò di come ogni giorno lo andava a trovare, di come gli parlava a lungo dei suoi problemi. Aveva chiesto più volte di staccare la spina, ma Matteo si era sempre opposto. Adesso alle volte non riusciva a dormire la notte pensando a cosa sarebbe successo se avesse fatto staccare la spina. L'amore che traspariva dalle sue parole commosse profondamente Sasha, che quasi scoppiò in lacrime. Ripensando a quegli eventi si ricordò che quel giorno sarebbero andati tutti a pranzo da Yuri, per il compleanno di suo figlio. Corse al piano di sopra a svegliare Andrew, ma lo trovò  già  in piedi, in cucina. Poi entrò in camera da letto per vestirsi e per poco non urlò, vedendo il suo compagno che si stava vestendo davanti allo specchio.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 17, 2019 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Inizio del processoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora