Quando giungemmo a Sparta, trovai Acrisius ad attenderci all'entrata della polis. Appena ci vide, sul suo volto si dipinse un cordiale sorriso di benvenuto, che risvegliò in me un po' di felicità perduta. Acrisius ci corse incontro con la sua dory tra le mani e mi abbracciò fraternamente.
«Sono contento che tu sia qui, Pòlemos!»mi disse sincero, volgendo poi lo sguardo ai suoi fratelli. «Bentornati!»
Tra i Vrykolakas vi fu chi fece solo un cenno col capo e chi rispose a tono a quel saluto, mentre io mi avviavo verso il centro nevralgico di Sparta. Inspirai l'odore che giungeva dalla città e non sentii quello di Brithos: si era davvero recato a Corinto, quindi.
«Brithos non c'è.»mormorò il guerriero, con tono mesto. «È partito per Corinto.»
Mi fermai in mezzo alla strada, aspettando che tutti si allontanassero. «Ho saputo, Acrisius. Non preoccuparti per me, pensa a Sparta ora.»
Lo vidi scuotere la testa. «Claus è arrabbiato con te, così come molti altri Vrykolakas.»
Aggrottai la fronte, guardandolo sbalordita. «E perché mai?»
Acrisius sospirò. «Brithos è impazzito quando te ne sei andata. Ha anche schiaffeggiato Antigone e si è incattivito molto. Eracle è andato con lui, per tenerlo d'occhio.»
«E io cosa c'entro in tutto questo?»
«Molti, compresa la famiglia di Brithos, credono che tu lo abbia maledetto.»
Sgranai gli occhi. «Io non posso maledire nessuno!»
«È quello che hanno detto i tuoi fratelli.»annuì Acrisius. «Tuttavia Aulampia non crede loro!»
Inarcai un sopracciglio: per quale motivo la madre di Brithos, che non aveva mai fatto sentire la sua voce, accusava me di aver maledetto suo figlio e tacciava i miei fratelli di bugiardia?
«La donna ha lasciato Sparta perché non vuole più star qui, almeno finché gli dèi non lasceranno la polis.»
Scoppiai a ridere. «Allora morrà senza tornare!»
Questa donna non l'avevo quasi mai vista e si permetteva di dare degli ordini e delle condizioni? Impressionante!
Ripresi a camminare, vedendo i miei fratelli e mio padre schierati nel mezzo della strada. Sorrisi appena li riconobbi e corsi verso Phobos, che mi prese in braccio e mi fece girare per aria, ridendo.
«Sorellina!»esclamò allegro. «Sono così felice di riaverti qui!»
«Anch'io!»ridacchiai, tornando poi subito seria. «Vorrei però che la circostanza fosse meno funesta.»
«Atene?»ipotizzò Deimos, baciandomi sulla fronte.
Scossi la testa, volgendo lo sguardo a nostro padre. «L'Olimpo.»
«Cosa è accaduto a casa?»si intromise Thanatos, venendomi incontro e stando attento alle mie parole.
Sospirai e raccontai loro cosa era accaduto e subito notai che mio padre non era d'accordo col fatto che fossi andata a Delfi. Tuttavia capii che non era contrariato dalla mia visita al Tempio, ma dal fatto che mi ci fossi recata sola con Attalos e Varsos.
Gli feci un dolce sorriso. «Sono dei valorosi guerrieri, padre. Una gran Guardia. Non preoccupatevi!»
Sembrava quasi assurdo che Ares si preoccupasse che fossi in pericolo, ma quando accennai nuovamente all'Olimpo, tutti si fecero più attenti. «L'Oracolo ha detto che non verrò creduta dagli dèi, padre. I Signori dell'Olimpo non mi crederanno!»
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Spartan God.
VampirePólemos è la figlia di Ares e di Afrodite ed è mandata dagli dèi a Sparta per creare una nuova razza, i Vrykolakas. Con un passato difficile alle spalle e la minaccia di un demone malvagio, Pólemos dovrà convincere quanti più spartiati possibili a d...