Sono di nuovo lis a Morando
Mi risvegliati nel buio della notte in una stanza rosa, legata ad una poltrona di velluto verde.
Mi chiedi immediatamente chi avesse avuto quell'orrendo senso del colorrrrre.
Si aprì una porta e dopo un lampo di luce dei defunti e musica dei cori angelici entra un essere vestito di un armatura bellixima. Io lo guardo con occhi sognanti: è lui, l'amore della mia vita, Denis Dos- ah no. È un francese.
Inizio a insultarlo urlandogli parolacce in giamaicano con l'accento russo. Lui mi sorride dolcemente.
Poi mi butta l'aceto nei capelli. Io lo guardo con aria di disprezzo, sfilo il braccio dalla corda con cui sono legata visto che non er abbastanza stretta e gli do uno schiaffo con un'arma che avevo già preparato prima. È un'arma pericolosa, ma che si può nascondere dagli occhi della gente. Un'arma potente e invisibile. Mi rinfilo la ciabatta ai piedi perché ho freddo.
Decido di prendere la chiave della cella (così c'era scritto sul portachiavi). Apro la porte c'è un uomo, ma non cerca di prendermi. È... È affascinante sul cartellino che ha sulla giacca c'è scritto:"agente Maicol *censura*".
Mi guarda.
200 parole è il minimoN. A. (il vocativo?)
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Addiu.