Arrivato a casa mi chiudo in camera e ci resto fino al giorno dopo, non so nemmeno dove sia mio padre. Continuo a ripetermi che sono un coglione.
Ho il suo numero, potrei chiamare, no? Ma perché? Che utilità avrebbe? Chiedere scusa adesso dopo aver fatto lo stronzo? Ormai devo.
Cerco in rubrica e clicco sul nome <<Pronto?>> risponde una voce maschile <<Ti devo parlare>> dico a Valmir <<Ti va se ci troviamo questa settimana?>> chiedo <<No, io non posso, mi spiace>> dice, ma capisco che sta mentendo <<Davvero Valmir io non volevo dirti ciò che ti ho detto perdonami, ero arrabbiato e...>> inizio <<Stai tranquillo>> mi interrompe lui <<Sul serio>> dice. Ha una voce talmente calma e rassicurante per una volta. Mi viene quasi da piangere per averlo trattato così. <<Io... Mi sdebiterò, troviamoci domani in piazza alle quattro, non accetto scuse!>> dico e lui accetta, sento che è felice. Subito dopo aver attaccato ricevo una telefonata da Erika, l'amica di Alice. <<Che è successo?>> mi chiede <<No, niente, io non, non mi va di...>> borbotto velocemente <<Ok, non importa, ma sistemati perché Alice mi ha detto che sta venendo da te>> spiega <<Cosa, ma io non...>> provo a dire, ma suona il campanello. Merda, sono in pigiama. Chiusa la chiamata mi dirigo verso la porta. Inspira, espira, inspira, espira. Apro la porta. È Alice. <<Ciao>> dice <<Io non volevo ieri, ho pensato che potesse essere una cosa "sbagliata", non nel senso che noi due assieme siamo sbagliati, ma...>> mi interrompo, non so spiegarmi <<Scusa>> dico semplicemente alla fine. <<Ascolta Tommaso, se è per qualcosa che ho fatto o detto, io posso dimenticarmi di ciò che è successo ieri. Possiamo smetterla, se non vuoi continuare, io capisco>> spiega con gli occhi lucidi <<No! Tu mi piaci e anche tanto, mi piace tutto di te e... Io non voglio finirla qui. Ieri non è stato un errore, sono io che ho sbagliato>> dico <<Ti prego, perdonami>> finisco. Ci guardiamo per qualche attimo poi Alice mi bacia. Un bacio, niente di più. Un semplice bacio.
Io e lei siamo così diversi, così distanti che non so più nemmeno chi ho davanti e in un attimo, grazie ad un semplicissimo, fottutissimo bacio, capisco che con lei non c'è storia. Allora perché? Perché non riesco a dirle di no ora? Cos'è? Una sorta di gioco perverso per farla soffrire? Eppure non riesco proprio quindi resto in silenzio. Non so se sia la scelta più giusta o la più sbagliata.
Dopo qualche secondo mi porge una camicia, quella di mio padre, quella che avevo dimenticato a casa di Riccardo. <<Riccardo ha detto di riportartela immaginando fosse tua>> dice <<Grazie a Dio, mio padre mi avrebbe ucciso. Come hai fatto a spiegargli il perché dello scambio di camicie?>> chiedo sorpreso <<Lascia stare, tu dammi la sua e fine>> dice, io corro a prenderla <<Grazie ancora di averla stirata, di avermela portata e di tutto>> dico <<Ti adoro>> continuo come per autoconvincermi che con lei non è finita. La bacio un'ultima volta prima che lei si volti e se ne vada.
Appendo la camicia di mio padre nel suo armadio e me ne vado in camera mia.
La sera mi addormento confuso, non sono felice, ma non sono triste. In realtà sono nel dormiveglia quando mio padre entra in camera mia e si siede sul bordo del mio letto <<Karen>> pronuncia il nome di mia madre <<Karen ho visto che mi hai stirato la camicia del matrimonio>> dice ridendo a bassa voce, è ubriaco <<Karen per fortuna che sei tornata, questa casa stava andando a rotoli senza di te>> continua a ridere a bassa voce mischiando la sua risata al pianto <<Karen io non volevo>> sussurra <<Io non volevo farti andare via così. Ho riascoltato la cassetta che mi hai lasciato quando te ne sei andata... Quella col cuore rosso sopra, ricordi?>> dice, mi viene in mente la cassetta che stava ascoltando la sera della festa <<Dicevi di amarmi e che saresti tornata, ma sei morta Karen>> continua a ripetere il suo nome come per convincersi che sia ancora viva <<Mi dispiace Karen. Sei un'angelo. Ti amo tanto Karen, davvero.>> sussurra mio padre tra le lacrime per poi alzarsi e ritornare in camera sua.
Lui mi ha sempre detto che mia madre era scappata, non che era morta ed ora scopro tutto questo.
Che sta succedendo?
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~I Will Have Your Heart~
Teen FictionQuesta è la storia di un ragazzo inconsapevole dei suoi sentimenti e della sua sessualità. Tommaso vive una vita non molto semplice, padre violento, non ricorda il volto della madre, ma tra un pensiero e l'altro capisce una cosa: è innamorato di un...