Gli Avengers.

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Milano, Via Lattea

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Milano, Via Lattea.
2019.
22:03 p.m.
Camera.

Una settimana era passata da quando eravamo partiti alla volta della Terra, mancava un giorno all'arrivo alla base degli Avengers, dove avrei iniziato un lungo percorso per imparare a controllare i miei poteri; ero molto agitata e un po' impaziente di tornare nella mia Terra natale, anche se mi mancheranno i miei amici.
La cosa che aveva molto contribuito al mio stato d'animo nei loro confronti era stato il fatto che quel giorno, Peter, in accordo con gli altri, mi aveva chiesto di entrare nei Guardiani della Galassia, quando avrei imparato a controllarmi; ne ero contenta e lusingata, però ero anche titubante, forse a causa dell'imminente separazione.
Comunque non mi aveva chiesto di dargli subito una risposta, che voleva ci pensassi bene... gli ero molto grata per questo.

Dopo aver cenato tutti insieme per l'ultima volta, giocammo a dei giochi in scatola molto strani, per poi ritirarci nelle nostre stanze dove io, Gamora, Nebula e Mantis ci mettemmo a discutere di vecchi aneddoti riguardanti la squadra, risalenti a quando io non ero ancora presente e devo dire che erano molto esilaranti.

Seduta a gambe incrociate sul mio letto, ascoltavo Gamora raccontare un aneddoto riguardante Drax.
«Eravamo stati ingaggiati da Ayesha, Regina dei Sovereign, per difendere delle preziose batterie da un mostro intergalattico simile a una piovra.
Tutto era stato pianificato a dovere, ma quel mostro non voleva morire, grazie alla sua pelle spessa, così a Drax è venuta la stramba idea di farsi ingoiare per ucciderlo dall'interno.
Sarebbe stata un'ottima idea, se non fosse che era spessa anche all'interno, ma lui non volle ascoltare e si fece inghiottire... la cosa non funzionò, ovviamente, e toccò a noi salvarlo. Quando uscì dal mostro aveva addosso un odore così orrendo che per mandarlo via dovette fare la doccia quattro volte.»
A quelle parole risi come una matta, immaginandomi la scena «Se non avessi imparato a conoscere Drax, giurerei di non poterci credere.»
«Il bello è che credeva di averlo ucciso lui.» e scoppiammo a ridere.
Dopo essersi calmata disse «Ci sarebbero altri aneddoti da raccontare, ma è meglio se riposiamo, specialmente tu Aveline.»
Abbassai gli occhi «Domani è il grande giorno.»
Nebula chiese «Che c'è, Fiorellino?»
«Niente.»
Gamora si sedette vicino a me e disse «Guarda vediamo che sei turbata, oggi a cena eri molto strana e Peter se n'è accorto.»
Sospirai «Non vi si può nascondere nulla.»
Mantis disse «Siamo in un'astronave, quindi è difficile nascondere le cose.»
Non aveva tutti i torti, così le guardai e dissi «Lo so che può sembrare strano, però mi mancherete.
Domani a quest'ora sarò insieme ad altre persone che non conosco, e questo mi terrorizza.»
Gamora mi sorrise «Ci mancherai anche tu e non è strano, ormai ci conosciamo da un mese.» mi posò la mano destra sul braccio sinistro e continuò «Non deve terrorizzarti, lo so che saranno persone sconosciute, però sono brave persone e poi Peter non li avrebbe contattati se non si fidasse di loro.»
«Questo è vero... se lui si fida lo farò anche io.»
«Non dubitare, ti proteggeranno e si prenderanno cura di te, poi dovresti essere felice del fatto che rivedrai la Terra.»
«Lo sono, Gamora.
Ho solo paura di essere fuori posto e di trovarmi tra persone malvagie, che non aspettano altro che infierire su di me più di quanto abbiano già fatto... potrebbe essere una cosa stupida insensata.»
Vidi lei e Nebula scambiarsi uno sguardo «Non lo è.» la guardai con sguardo interrogativo, così sospirò e disse «Ho passato gran parte della mia vita circondata dai miei nemici ed ora sono contenta di poter morire con i miei amici, e prima che me lo domandi si, sei tra loro.
Non saremo le persone più onorevoli dell'universo conosciuto, ma siamo gli unici che sono disposti a sporcarsi le mani per il bene degli altri.
Anche se non ti ricordi chi eri, sei una persona onorevole e averti tra noi sarebbe un'onore.»
Gli sorrisi grata per quelle parole «Sono lusingata di queste parole, e che mi vogliate tra voi.»
«Per noi lo sei già, vogliamo solo ufficializzarlo.»
«Spero non vi offenderete se dico che ci devo pensare.»
«Questa è una decisione che spetta solo a te, Aveline, e poi anche se rifiuti l'offerta di entrare nei Guardiani non cambierà niente tra noi, saremo sempre amici.»
Gli sorrisi «Grazie di essere così comprensiva con me e Gamora, vi sono grata per avermi integrati tra voi da quando mi avete salvata.»
«Non serve ringraziarmi, sei una persona per bene ed è difficile non volerti bene.» e mi abbracciò.
Restai di stucco per qualche secondo, poi ricambiai.
Quando mi staccai dissi rivolta all'aliena blu «Sei fortunata ad avere una sorella come lei, Nebula, spero tu ne sia orgogliosa.»
Lei sorrise alla sorella «Lo sono.»
Io mi guardai le mani «Chissà se anche io ho dei fratelli.»
Gamora, andando nel suo letto, disse «Vedrai che lo scoprirai, stare sulla Terra ti darà l'opportunità di scoprire chi sei.»
«Non ci avevo pensato.»
«Perchè pensi troppo al fatto di non trovarti bene con gli Avengers. Rilassati, andrà tutto bene.»

The Avengers: The Phantom Shadow.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora