Capitolo 23

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Everybody wants to rule the world-Lorde



Estirpato

Estirpato

Estirpato

La mia mente è nel caos e affogo in un mondo pieno di dolore.

Annego annego annego e riemergo.

Mille colori danzano di fronte ai miei occhi ed a stento riesco a sostenere il peso delle mie palpebre.Tutto in questo momento sembra così pesante.

Alcune grida giungono alle mie orecchie in modo ovattato.Chi è che grida?

Forse sono io che sto urlando così forte,forse ho ceduto mi dico.

Come fumo evanescente e silenzioso due mani si posano sulle mie guance in quel momento.Sembrano calde e accoglienti,vorrei fossero un cuscino su cui io possa riposare per il resto dei miei giorni.Gli occhi tempestosi di lui fanno capolinea nei miei,soffermandosi più di qualche secondo sulle condizioni disastrose in cui immagino si trovi il mio volto.

<<Alexander.>> sussurro troppo piano.Non voglio che senta come il suo nome scivoli dolce sulla mia bocca.

Tiene in modo delicato fra le mani il mio volto, quasi avesse paura di romperlo ulteriormente.Come fossi una bolla di sapone pronta a scoppiare.

E' qui. E' qui per me.

La punta dei miei stivali tocca qualcosa di morbido e quando abbasso lo sguardo trovo il corpo di Lucas immobile a terra.E' paralizzato grazie a due pugnali che sporgono dalle fessure delle sue ali,ma i suoi occhi sono ancora vigili e intravedo in loro il fulmine della vendetta.

<<L'angelo traditore.>> esordisce Ezechiele riferendosi ad Alex. <<Insieme alla figlia del diavolo.Non è mai esistito disonore più grande.>>

La rabbia riesce ad indurire la mascella di Alex e lo vedo serrare i pugni.E tutto si svolge in un attimo.

L'onda di guerrieri si muove fulminea cercando di braccarlo ma lui è più veloce: scivola a terra e scaglia prepotentemente un pugnale dritto nel punto focale del sigillo di protezione fra i miei piedi.Il pavimento sotto di me si sgretola in tante piccole venature,interrompendo il flusso che mi blocca.

E la bolla di cemento che sembrava circondarmi si frantuma di botto.

L'aria sembra vibrare tutt'attorno e tutti sono immobili come se il tempo si fosse fermato.Hanno il respiro mozzato e per un attimo catturo il suono dei loro cuori in subbuglio. Rompo di scatto le catene che mi tengono fermi i polsi e mi alzo pesantemente.

Sento la bile risalirmi dallo stomaco e il sangue inzupparmi ogni angolo della bocca.Ne sputo un fiotto sul corpo di Lucas a terra e sorrido verso Ezechiele. Devo sembrare un animale selvaggio agli occhi di tutti in questo momento,ma non m'importa.

<<Tu pensi che io sia un mostro,un abominio. Ma recito solo il mio ruolo.>> Continuo a dire mentre avanzo verso di lui e con un cenno gli indico il marchio del serpente sul mio braccio.La manica della mia maglia è strappata proprio in quel punto.

Avrei voluto dirgli che

È sempre stato il marchio a definirmi,è vivo dentro di me e controlla ogni mia azione.

Avrei voluto spiegargli che

La mia è una maledizione nella quale sono prigioniera, della quale sono schiava e che ad ogni suo richiamo la mia mente si spegne. La mia umanità si azzera e la mia vera natura riverbera.

Avrei voluto ammettere che

Ho provato a contrastarlo ma non ci sono mai riuscita.

Avrei voluto confessargli che

senza di esso sarebbe tutto più facile,che io sarei diversa.

Ma tutto ciò che faccio è starmene zitta,seppellendo quelle nuove emozioni in fondo allo stomaco e lasciando che mi facciano male.

<<Ti aspetti davvero che io creda che tutto ciò che hai causato al Mondo,tutte le guerre,le pestilenze e i cadaveri che ti lasci dietro siano colpa di quel marchio? Hai un oceano di sangue a macchiarti le mani.>> esordisce adirato.<<E pagherai per questo.>> Una pausa <<Uccideteli.Entrambi>>

Dodici

Quindici

Venti

lame mi sfiorano la schiena in quell'istante

Ogni istante è carico.

Alex da una gomitata fulminea al soldato dietro di lui,colpisce allo stomaco il secondo rubandogli la lama angelica e decapitando gli altri due che gli si parano davanti. Viene comandato da un furia ceca che in lui non ho mai visto.

Ed è per questo che devo agire,non per proteggere me stessa.Ma per proteggere quel dannato angelo.

<<Pagherò per tutto ciò che ho fatto.Ma non oggi>> rispondo prima di fare quello che non ho mai fatto.

Uso un potere che non sapevo neanche di possedere fino a quel momento.

Riesco a percepire il flusso sanguino che scorre ad ognuno nelle vene,lo specifico peso delle molecole che compongono il loro corpo. Ogni singola particella vibra in attesa di un comando,di un mio comando.Tutto in loro è di mia proprietà ormai.

Ed ora sono i miei burattini.

Le lame cadono a terra e i loro occhi sono vacui,persi.

Assottiglio lo sguardo e le mie labbra formano quello che deve essere un sorriso sinistro

e mi basta

schioccare

solo le dita

per porre fine alla loro esistenza.Nel modo peggiore possibile.

I loro occhi vengono infiammati da una furia ceca che li fa combattere l'uno contro l'altro senza opporre resistenza.Si massacrano tra loro,incuranti di ciò che stanno facendo,incuranti che io li sto controllando.E gli impongo di continuare finchè non ne resterà nemmeno uno.Finchè tutto ciò che resterà di loro sarà solo polvere.

Tranne Ezechiele.

Lo lascio come ultimo della lista,in un angoletto buio,spettatore in prima fila del massacro.Voglio che si goda lo spettacolo e la cruda verità di ciò che lo attende.

Sono pura rabbia e sento i miei occhi illuminarsi d'oro e le lenti a contatto sciogliersi come brina.

Mi faccio strada brutalmente tra i corpi martoriati ai miei piedi,spingo ogni osso che invano m'intralcia. Il mio sguardo si concentra negli occhi del nemico.

Lo afferro per il collo,alzandolo da terra. Apre e chiude la bocca nel tentativo di respirare più volte mentre il suo viso cambia sfumatura velocemente,passando dal rosso ad un viola scuro.

<<Dov'è il tuo Dio adesso?>> gli ringhio in faccia.

Cerca di artigliarmi le braccia ma non fa altro che farmi aumentare la presa sul suo collo rossastro.Il serpente sul mio avambraccio comincia a stritolarmi ed a annebbiarmi la mente,i dannati nelle mie orecchie gridano entusiasti e non aspettano altro che io mieti un'altra anima.

C'è troppo rumore troppo rumore troppo rumore

E una mano si posa sulla mia spalla.

<<Non farlo.>> La presa di Alexander è salda ma allo stesso tempo rassicurante.<<Non cadere di nuovo.>>

<<Sei migliore di così.>> sussurra

<<Puoi essere migliore>> ripete.

Ed io mollo,mollo tutto. Ed è come svegliarsi da un brutto incubo in cui si è stati troppo tempi prigionieri,vedere il mondo tutt'attorno diversamente. Ezechiele cade a terra prima di scappare via ed io sono troppo stremata per rendermi conto di ciò che sto per fare. Guardo Alex e mi getto fra le sue braccia lasciando che mi culli.

<<Tienimi.>>

A S H E S #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora