Capitolo 19

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Ruelle, Game of survival



Per centinaia d'anni

Ho vissuto imprigionata

nelle tenebre

nel buio

nell'agonia.

Per anni

sono stata abbandonata

in compagnia della mia stessa ombra.

Nessuno avrebbe dovuto scoprire la nascita

del primo essere di luce senza la Gloria del Trono divino.

La punizione sarebbe stata troppo dura da affrontare

saremmo stati emarginati

catapultati sulla Terra

come bestie,

lasciandoci ad una morte certa e inevitabile.

Ma nel profondo,

ho sempre saputo

che un giorno

sarei stata destinata alla caduta

perché quell'essere

sono io.





E' il terzo giorno di seguito che il vecchio giradischi non fa che riprodurre gli album di Billie Holiday.

Ogni canzone risuona ininterrottamente tra le pareti giallastre della piccola cucina di casa,ma Melissa non sembra farci così tanto caso. Canticchia mentre si muove freneticamente da un cassetto all'altro e usando più utensili del necessario. Insiste nel prepararmi la colazione ogni mattina per quanto le avessi detto più volte di non farlo.Non è mai stata una cuoca provetta e il fatto che la cucina ancora non fosse andata a fuoco riesce a tranquillizzarmi ben poco.

<<Ecco qui>> dice soddisfatta della sua opera improvvisata. Davanti a me ho un piatto fumante di due uova e un pezzo di bacon fritto che mi sorride.

Ne prendo un boccone e faccio finta di apprezzarne il gusto, per quanto in realtà non sentissi assolutamente nulla.Tutto ciò che avverto sulla mia lingua sono milioni di molecole che tengono insieme quel cibo senza sapore.

<<Non ti piace.>> afferma delusa guardando attentamente la mia espressione apatica.Fa per afferrare il piatto.<<Ti preparo qualcos'altro>>

<<No! Mi piace,è tutto ottimo Mel davvero.Ora siediti>> le ordino.

Si sistema di fronte a me istantaneamente con gesti rigidi e robotizzati. I suoi capelli ricci sembrano un nido di vespe trattenuti in uno chignon sfatto che pare crollare da un momento all'altro.Mi alzo e quando le vado incontro prendo ad acconciare con cura le sue ciocche rossicce in una treccia a spiga.

<<Dovresti prenderti più cura di te.Sei una donna bella e forte.>> Non so perché ma sento di doverle dire quelle parole. <<Te lo meriti.>>

Mi rivolge un sorriso dolce e mi stringe la mano toccandosi con l'altra la sua nuova acconciatura.<<Finirò di mangiarlo più tardi.>> le dico indicando il piatto ancora intatto sul tavolo.Le lancio un gesto di saluto frettoloso prima di uscire quella mattina.

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