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Halsey- nightmare
Il prato incolto nel mio vialetto è bruciacchiato in vari punti.
La cenere grigiastra sembra creare una sorta di scia verso l'ingresso della casa,quasi come se avessero trascinato dentro qualcosa che stava bruciando fino a poco prima.
Mi tasto la coscia pronta a sentire la superficie fredda dell'Onix ma al suo posto c'è solo la stoffa.
L'ha preso lui.
Cerco di non farmi prendere dal panico.
Respira.
<<Melissa?>> sussurro quando mi faccio avanti e guardo la porta socchiusa.
Tutto è in ordine così come l'avevo lasciato questa mattina.La coperta rossa è piegata sul bracciolo del piccolo divanetto,nell'aria aleggia l'odore della colazione e il giradischi riproduce ancora Billie Holliday come se non si fosse mai interrotto.
Ma non c'è nessuna traccia di lei.
Né di Lucas.
<<Controllo fuori.>> Bisbiglia Alexander accigliato al mio fianco.<<Tu controlla il piano superiore.>>
Apro il baule sotto il sottoscala e ne estraggo due pistole cariche di proiettili d'ossidiana.Gliene porgo una,sapendo che potrebbe ferirmi in un istante con quella se solo volesse.<<Non farmene pentire.>> gli dico.
Intercetta il mio sguardo fermo e annuisce,non prima però di essersi fatto sfuggire un guizzo della mascella.E'tutto ciò che fa prima di andare verso il giardino.
Tolgo la sicura all'arma e il mio passo fa scricchiolare i vecchi gradini di legno quando prendo a salire lentamente.
Il corridoio che da sulle stanze è spoglio e fin troppo tranquillo,ma so di dover proseguire fino alla mia stanza.Devo assolutamente prendere quel pugnale.
E' la mia unica possibilità ripeto mentre i miei polpastrelli afferrano il pomello dorato della porta,ma non l'apro.
Non l'apro perché il quel momento vengo sbattuta al muro con una forza così forte da farmi boccheggiare.Una mano mi tappa la bocca e un uomo mima con un dito di fare silenzio.
<<Non dire una parola.>> sibila in un sussurro quando ritira lentamente la sua mano dalla mia bocca.
Gli sferro un calcio allo stomaco facendolo indietreggiare di poco e quando sto per atterrarlo si riprende ed in uno scatto fulmino mi intrappola nuovamente alla parete dietro di me,il suo avambraccio sotto la mia gola. Sembra non fare alcuno sforzo nel trattenermi.<<Calma,scheggia.>> dice guardandomi attentamente.
Ignoro il fatto che mi abbia appena dato un soprannome e poggio una mano sul suo braccio per controllare le sue azioni.Uso il mio potere di persuasione su di lui più di una volta.
Lasciami lasciami lasciami
Ma tutto ciò che fa è stare lì fermo a guardarmi incuriosito e tenermi ancora in trappola.Perchè non funziona?
<<Stai provando a soggiogarmi?>> Piega la bocca in una smorfia,reprimendo un sorrisetto .<<Sono troppo vecchio per questi trucchetti da prestigiatrice.>>
<<Tu chi diavolo sei?>> chiedo con il respiro accelerato.
Una scintilla d'eccitazione passa per i suoi occhi luminosi.Sono di un verde così brillante da accecare,come smeraldi di fronte alla luce del tramonto.<<Domanda sbagliata,tesoro.>>
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A S H E S #Wattys2019
FantasyNon tutto è come sembra. Nulla è bianco e nulla è nero.L'esistenza di Layla è una scura sfumatura di grigio una volta uscita dall'Inferno. Da quel momento vaga sulla Terra da più di duemila anni,sempre in fuga dagli angeli e dai demoni che le danno...