Caro Dottore,
forse non l'ho dato a vedere, ma avete incontrato perfettamente i miei gusti nel momento in cui avete proposto questo tipo di corrispondenza. Come Voi scherzosamente avete affermato durante uno dei nostri incontri, io vivo nella città della nostalgia: quanto più una cosa può ricordare il passato tanto più sembra piacermi. Trovo ingiusto che con buona probabilità non ci vedremo mai più, anche se Angelica sostiene che vivere nella stessa provincia limiti alquanto la tragicità dell'addio (forse intende che potremmo facilmente incontrarci anche per errore). Io comunque la vivo come un'ingiustizia.
Vi metto in guardia: personalmente ritengo che la corrispondenza epistolare sia un'arma a doppio taglio. Da una parte è un modo teneramente nostalgico per tenersi in contatto, dall'altra fa spesso dire cose che non si pensano. Il fatto è che manca l'immediatezza del "botta e risposta" e le parole iniziano a sembrare così leggere da sceglierle in maniera superficiale.
Ad ogni modo non posso fare del prologo l'unico argomento di questa commedia, quindi tirerò fuori un racconto a caso.
Sapete, nella casa accanto alla nostra stanno facendo dei traslochi. L'uomo che carica i mobili sul camion parla un dialetto così strano e stretto che alle mie orecchie inesperte suona come una remota lingua orientale. Questo mi fa pensare a quella volta che mi avete dato della borghese, perché Vi dissi che in casa mia il dialetto non si era mai masticato. Certo non intendevo disprezzarne l'uso, ma solo fare una costatazione.
Voi cosa ne pensate? Uno dei Vostri colleghi, quello alto e pallido che beve sempre il caffè vicino alla segreteria, ha una particolare predilezione per la glottologia e una volta mi ha parlato per quasi un'ora dei dialetti della nostra zona.
Mi scuserete per la scarsissima fantasia, sono un po' in apprensione per la Vostra risposta: non per l'argomento, quanto per l'efficienza delle poste. Ho un certo timore che la vostra lettera non arriverà mai nelle mie mani, se ne scriverete una.
Mi mancate già, se posso permettermi di dirlo. Siete un uomo particolare.
Cordialmente,
Clara
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Lettere alla solitudine
RomanceLe lettere che Clara ed Ettore si scambiano da quando hanno smesso di vedersi quotidianamente, sono l'unico modo che hanno per mantenere vivo il loro amore.