Capitolo 11

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Annabeth's pov

Erano passati diversi giorni dalla discussione avuta con Percy e sapevo che era tutta colpa mia e della mia insicurezza.

Lui, al nostro appartamento, tornava raramente. Diceva che in quei giorni si stava dividendo tra l'università e l'azienda del padre, ma qualcosa mi diceva che mi stava evitando o forse stava cercando di prendere e darmi tempo.

Ma come potevo biasimarlo? Ero stata una stupida!
E dovevo trovare il modo di rimediare.

Non ero proprio un genio in queste cose e avevo avuto modo di notare che il mio istinto faceva alquanto schifo, avevo bisogno di qualcuno che ne sapeva più di me e afferrai il cellulare.

- Piper ho bisogno di aiuto - proclamai appena la mia migliore amica rispose al cellulare

- Che cosa hai combinato? - mi chiese senza troppi giri di parole

Lei si che mi conosceva bene!

- Ho litigato con Percy, è stata colpa mia perché sono rimasta scioccata del fatto che ha detto a mio padre di volermi sposare - raccontai tutto d'un fiato

Pausa...

Piper non respirava più...

- Aspetta! Percy ti ha chiesto di sposarlo!? - urlò

- Non proprio - risposi - Ha detto a mio padre che ha intenzione di farlo -

- Non gli avrai detto di no, mi auguro! -

- No certo che no! - ribattei - Però...forse...con la mia insicurezza può averlo pensato...e abbiamo litigato -

- Ma tu sei scema! - esclamò Piper e sono sicura, che fosse stata qui, mi avrebbe preso a calci

- Grazie Piper, avevo proprio bisogno di sentirmelo dire - risposi sarcastica

Me l'ero già detto da sola quaranta volte, non serviva anche la sua brillante osservazione per farmi sentire ancora di più uno schifo.

- E da quanto avete litigato? - mi chiese dopo un po'

- Qualche giorno e lui torna qui a casa raramente - spiegai - Percy dice che è perché è impegnato, ma ne dubito -

- E perché quando torna non gli fai che so...una sorpresa per farti perdonare? - mi propose Piper

- Perché non so nemmeno quando torna? - ribattei

- Tesoro ti rendi conto che ti stai contraddicendo da sola? Non è che sei in quel periodo del mese - mi chiese ancora

- No! - esclamai esasperata

- Ok, ok, chiedevo... -

                              ***

Percy's pov

- È così che guardi i fogli che ti ho detto? - mi chiese mio padre facendomi voltare

- Già fatto - risposi

- Vediamo che hai fatto allora... - borbottò prendendoli in mano per vedere che cosa avevo escluso e cosa no

Erano delle proposte fatte da altre aziende che volevano associarsi all'Olympia, ma poche erano realmente decenti o forse ero io che non ero in vena in quel periodo.

Mi voltai di nuovo verso il sacco da boxe, che mi ero fatto montare nello studio che mi aveva dato mio padre, e ripresi a tirare pugni

- Si può sapere che hai in questi giorni? - mi chiese facendomi fermare di nuovo

- Ho discusso con Annabeth - risposi

- Questo spiega perché sei sempre qui a casa -

Sbuffai e mi concentrai di nuovo sul sacco

- E pensi di fare pace prendendo a pugni un povero sacco? -

- Mi. Sto. Sfogando -

Papà non rispose e scosse solo il capo.
Sapevo che voleva aggiungere qualcosa ma sapeva anche che mi sarei incavolato e che gli avrei risposto male.

Dopotutto mio padre non era uno che se ne intendeva di relazioni, visto che quella con mia madre era finita prima di cominciare.

- Percy perché non vai da lei e state un po' insieme? -

E ti pareva che doveva comunque parlare

- Vuole i suoi spazi e io glieli sto dando -

- Non ci credo - ribatté - Va da lei, Percy, e cercate di chiarire -

Lo fulminai con lo sguardo, ma stranamente ubbidii

                            ***

Non tornai subito a casa. Prima avevo deciso di passare da Jason, volevo un suo consiglio e tra una chiacchierata e l'altra si era fatto notte.

Rientrai che era mezzanotte passata,  trovai la luce del bagno accesa e la porta socchiusa.

Entrai senza bussare.

Annabeth era seduta a terra, vicino al water e si teneva la pancia.

- Hey che cos'hai? - chiesi avvicinandomi e inginocchiandomi al suo fianco

- Ho la nausea e ho rimesso tutta la cena - mi disse

La guardai e la presi in braccio a mò di sposa.

- Andiamo, ti porto al letto - dissi

- No Percy, non voglio rimettere nel letto! - esclamò

- Ma se hai detto che hai lo stomaco vuoto? -

- Non è vero...non lo so... - borbottò

In quel momento le venne uno sforzo di stomaco e si dimenò per farsi mettere a terra.

Si piegò sulla tazza e riprese a vomitare.

Sospirai e le presi i capelli.

- Credo proprio che dormiremo sul pavimento - dissi

Angolo autrice:

Eccomi qua con un nuovo capitolo!
Secondo voi che succede ad Annabeth?

Non ti odio più...ti amo!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora