CAPITOLO QUATTRO

423 38 0
                                    

"La pre-prego, m-mi lasci an-andare!". La voce singhiozzante ed esausta di Taehyung spezzò il silenzio che regnava precedentemente nella stanza. Una semplice frase detta a causa della disperazione e della forte stanchezza, perché il suo corpo non riusciva più a reggere la continua sottrazione del sangue, e la sua mente non voleva neanche provare a elaborare quello che stava succedendo e quello che, molto probabilmente, sarebbe accaduto dopo. In ogni caso, il suo fisico si indeboliva sempre più, man mano che quel liquido rosso defluiva per farsi spazio nella gola del vampiro, e la vista iniziava ad appannarsi, tanto da fargli vedere delle macchioline nere sul muro di fronte al suo viso.

Ma Jungkook non diede ascolto neanche a quella supplica e continuò a succhiagli via il sangue dal collo fino a che le gambe del ragazzo non cedettero. Ottenuto il totale sfinimento del ragazzo, decise di staccarsi dalla sua pelle per poterlo prendere in braccio, infilando un braccio sotto il poplite - parte posteriore dell'articolazione del ginocchio - e l'altro dietro la parte lombare della schiena, portandolo, poi, verso il letto e facendolo sdraiare su quelle lenzuola rosse e bianche.

Prima di procedere, si permise di fermare qualsiasi altro suo movimento per osservare la bellezza fuori dal comune di quel ragazzo. La pelle era più pallida rispetto al suo colore naturale dorato e questo a causa di tutto il sangue sottratto al suo corpo, il viso era cereo con le gote rosee a causa delle lacrime uscite precedentemente da quegli occhi grigi che ora erano semichiusi e arrossati, mentre fissavano un punto impreciso della stanza, i capelli biondi ricadevano sulle lenzuola in modo disordinato, ma contornavano quel viso perfettamente, manco fosse il dipinto migliore al mondo del più grande artista mai nato sulla Terra. Il fisico, dalle dolci forme e dalla pelle perfetta e morbida, ora aveva i muscoli rilassati grazie alla fine del dolore precedentemente provato, ma anche alla totale mancanza di forze, e, infine, vi era quel poco sangue che scendeva da quei due buchini che lui, e soltanto lui, gli aveva procurato su quel delicato collo. E quel morso, per Jungkook, aveva solo un significato: Taehyung era suo e, di conseguenza, soltanto lui poteva possederlo in quel modo; sfiorarlo, toccarlo, morderlo, averlo.

Dopo aver contemplato quella eterea figura, decise definitivamente di passare all'azione. Prese il ragazzo per i polsi facendo in modo che si sedesse sul letto. A causa della stanchezza, il corpo di Taehyung si protese verso quello del vampiro, arrivando ad appoggiarsi ad esso, facilitando le azioni di Jungkook che poté usare entrambe le mani per far scivolare la camicia dalle spalle del ragazzo e poi lungo le sue braccia, fino a farla finire sul letto e poi lanciarla da qualche parte sul pavimento di quella stanza. In seguito, senza preoccuparsi di essere delicato, lo riportò alla posizione precedente, sdraiato supino sul letto. Senza perdere altro tempo, sbottonò velocemente i tre bottoni di quei morbidi e sgualciti pantaloni marroni, per poi sfilarglieli lungo le gambe che aveva sollevato, facendogliele poggiare sulle sue larghe spalle, per poi buttare anche quelli per terra. Dopo di essi, ripeté la stessa azione con le mutande, per poi lasciarlo nudo davanti ai suoi occhi famelici.

Inutile descrivere la bellezza di quel ragazzo. Jungkook aveva capito che tipo di vita si era ritrovato ad affrontare Taehyung: aveva conosciuto fin da subito la povertà e la miseria, come il lavoro e la fatica, probabilmente appresi e toccati con mano fin dalla tenera età. Ma, nonostante questo, il vampiro, osservandolo con la sua vista sviluppata, non trovò la minima imperfezione su quella pelle. Né una cicatrice, né un'ustione e neanche della cute rovinata, rugosa o secca; era semplicemente perfetta. Le forme di quel corpo, inoltre, erano, si abbastanza mascoline, ma, allo stesso tempo, sinuose e delicate. Le gambe erano lunghe e magre, con quelle cosce che si permise subito di toccare e che scoprì veramente morbide, il ventre era quasi totalmente piatto, se non per quella lieve pancetta che si rivelò essere anch'essa soffice. Il petto era totalmente piatto e metteva in mostra quei capezzoli rosa, già turgidi a causa dell'aria fresca presente nella stanza, mentre le braccia erano talmente magre che avrebbe creduto di riuscire a spezzargliele con un semplice tocco da parte di un suo dito; e forse ci sarebbe anche riuscito, ma preferì non testare questa sua teoria. Non voleva rovinare una bellezza unica come quella di quel ragazzo.

Intanto, Taehyung si stava pian piano totalmente arrendendo al vampiro. Le forze lo avevano abbandonato del tutto, tanto da impedirgli ogni singolo movimento di ribellione o, addirittura, di continuare a piangere per l'umiliazione che stava subendo. Perché non riusciva mai ad essere forte? Certo, contro un vampiro non poteva certo sperare di avere anche solo una piccola possibilità; ma doveva ammettere a se stesso di non aver neanche provato a lottare, permettendo a quell'essere di fare di lui qualsiasi cosa gli passasse per la testa. Insomma, l'unica cosa che era stato in grado di fare era stata quella di piangere e pregarlo; decisamente umiliante come atteggiamento. E, in quel momento, mentre sentiva le mani di Jungkook perlustrare il suo corpo, inizialmente delicatamente e poi con più forza e rudezza, non poté che provare vergogna e schifo verso se stesso, poiché prese la decisione che lo fece sentire ancora più umiliato di come già non si sentisse: arrendersi definitivamente al suo destino, senza neanche provare a lottare un minimo.

Intanto, Jungkook, sentendo la totale sottomissione del biondo, non poté evitare di eccitarsi maggiormente. Adorava troppo sentire il potere che riusciva ad esercitare sulle persone, amava troppo poterle rovinare e fare di loro ciò che più voleva. Ed era proprio quello che stava succedendo con Taehyung. Così, continuò ad accarezzare quel corpo mentre si insinuava tra le gambe di quell'opera d'arte umana, chinandosi ed avvicinandosi con la testa al suo collo, leccando da subito il sangue ormai secco rimasto sulla cute, per poi iniziare a lasciare baci bagnati alternati a succhiotti su quella pelle candida. Man mano, poi, si spostò sempre più in basso, passando per le clavicole e arrivando al petto, dove decise di soffermarsi un attimo sul capezzolo destro, decidendo di morderlo per succhiare da lì altro sangue. Taehyung non poté evitare di farsi scappare un forte gemito di dolore, mentre i muscoli tornavano in tensione e altre energie gli venivano risucchiate dal corpo.

Ma quel momento durò solo qualche secondo, perché non era l'unico luogo che voleva mordere e su cui voleva lasciare un suo marchio, e Jungkook non desiderava assolutamente che il suo umano perdesse i sensi durante quell'eccitante momento; quindi sapeva di dover andarci piano per evitare di prosciugargli tutte le energie. Così, continuò la sua discesa verso quelle cosce che, ne era sicuro, avrebbero creato in lui una totale ossessione, per la voglia, che già adesso percepiva come insaziabile, di toccarle, di stringerle tra le sue mani e di prenderle a morsi. Infatti, iniziò subito a lasciare anche lì succhiotti ovunque, per poi arrivare all'interno coscia della gamba sinistra e lasciarvi un altro marchio, iniziando a succhiare altro sangue. Ma, anche in questo caso, si soffermò solo per pochi secondi; sentiva bene come le energie del ragazzo sottostante stessero scemando man mano il tempo passava.

Di conseguenza, senza perdere altro tempo, lo afferrò con entrambe le mani per quei fianchi stretti e lo fece girare bruscamente a pancia in giù, per poi sollevare il suo sedere in aria, sul quale lasciò subito qualche succhiotto. Doveva e voleva sottolineare quanto tutto quello fosse di sua proprietà ed un modo per farlo, oltre i morsi, erano anche quei segni viola sparsi su tutto quel meraviglioso corpo. In seguito, si alzò velocemente dal letto e si spogliò, per poi posizionarsi in ginocchio dietro a Taehyung. Portò una mano sul fianco sinistro del biondo per tenerlo fermo, mentre l'altra la portò al suo membro per indirizzarlo verso l'apertura del sottomesso. E, così, con un colpo secco entrò dentro quel buchetto roseo e vergine, non preoccupandosi minimamente del dolore che, con quel movimento, causò al suo umano. Infondo, anche la sofferenza che riusciva a far provare al suo partner, per lui, era più che eccitante. Taehyung, sentendosi violare in quel modo rude, non poté che provare a urlare per esternare il suo dolore. Ma la forza per fare ciò non la trovò, e, così, l'unica cosa che riuscì a fare fu spalancare la bocca in un grido silenzioso, mentre, inevitabilmente, altre lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi.

Jungkook iniziò fin da subito ad entrare e uscire da quell'antro caldo, anche se le prime spinte furono molto lente a causa dell'attrito. Man mano che l'apertura si allargava, però, riuscì ad aumentare la forza e la velocità dei suoi movimenti, andando sempre più a fondo. Ed andò avanti così fino a che non raggiunse il suo apice, svuotandosi all'interno di quel buco ormai non più vergine.

Taehyung, alla fine di quell'amplesso, non resse davvero più, a causa delle poche energie rimaste nel suo corpo. Così svenne, mentre nella mente gli rimaneva l'ultima immagine che il suo sguardo riuscì a registrare: gli occhi scuri di Jungkook fissi nei suoi.

Rosso come il sangue - KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora