CAPITOLO NOVE

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"Fahri, davvero, non serve che mi segui anche in biblioteca!" esclamò esasperato Taehyung, mentre, per l'appunto, si dirigeva in quella stanza per poter continuare a leggere il libro che aveva iniziato il giorno prima.

"Mi dispiace deluderla, ma il signorino Jungkook mi ha espressamente ordinato di non staccarmi da lei in caso non ci fosse stato lui. Quindi, sto solo esaudendo un suo volere" rispose la guardia del corpo mentre, fiera, continuava a camminare dietro all'umano.

"Quante volte devo dirti di darmi del 'tu'?" chiese ridacchiando Taehyung, vedendo come, immancabilmente, quel vampiro non mancasse di far notare quanto fosse ben educato. "Sai quando tornerà Jungkook?" chiese in seguito, titubante di sapere la risposta. Il padrone di casa, infatti, era dovuto partire subito dopo la riunione avuta al castello dei regnanti, per andare a saccheggiare un altro villaggio, questa volta, però, affiancato dal principe Yoongi. Teoricamente sarebbe già dovuto rientrare due giorni prima, ma il re Min aveva deciso di incontrarsi con il sovrano del regno di Troth per risolvere il leggero conflitto che si era creato tra i due villaggi posizionati sulla linea di confine tra i due imperi. Di conseguenza, questo aveva implicato una prolungata assenza di Jungkook dal suo castello - visto che era stato incaricato, assieme all'esercito di Doyun, suo eterno rivale, di spalleggiare l'armata del suo re -. Un'assenza che, sicuramente, non portava dispiacere all'umano, che preferiva di gran lunga stare il più lontano possibile da quell'essere ripugnante. Motivo per il quale non volesse sapere la risposta alla domanda appena posta, poiché sentiva che il realizzare che questa situazione di tranquillità non sarebbe durata ancora a lungo lo avrebbe fatto stare davvero male, facendo crollare quel castello di carta che era riuscito a costruirsi in quella settimana di pace che aveva avuto grazie all'assenza del corvino.

"Dovrebbe tornare questa stessa notte, signorino. Al massimo, domani mattina" rispose, invece, Fahri, distruggendo con una sola frase tutta la fasulla pace che Taehyung era riuscito a costruirsi.

"Oh..." fu l'unico suono che riuscì ad emettere con la sua voce e nell'esatto momento in cui aprì le porte della biblioteca per poi accedervi. Senza esitazione si diresse verso lo scaffale sul quale sapeva di trovare il libro da continuare a leggere. Così lo prese tra le sue affusolate dita e lo poggiò sul tavolo sotto la finestra che dava sul giardino sul retro della reggia, sedendosi successivamente sulla sedia ed iniziando a leggere quelle pagine macchiate di inchiostro. E si ritrovò immerso in un mondo immaginario, non fatto di lettere scritte su fogli, ma di immagini che pian piano si formavano nella sua testa, andando a creare quella realtà alternativa descritta nel libro. E si ritrovò a impersonificarsi nel protagonista ed a vivere tutte le avventure che, man mano, venivano narrate in quel romanzo, portandolo ad essere una persona diversa da quella che era nella realtà. Una realtà che, senza rendersene conto, lo portò a rimanere inchiodato su quella sedia fino a notte inoltrata, non facendosi distrarre neanche da quella mosca fastidiosa che continuava a ronzargli attorno, oppure dalla forte pioggia che aveva iniziato a scendere dal cielo, andando a sbattere violentemente contro il vetro della finestra sotto la quale era posizionato. E non si fece disturbare neanche da Fahri stesso che solo una volta aveva provato a chiamarlo per fargli presente fosse ora di cena; un richiamo totalmente ignorato.

Era talmente concentrato da non avvertire neanche delle voci basse dietro di lui iniziare a parlare brevemente tra loro. Insomma, era veramente preso dal protagonista il quale, in quel momento, doveva compiere una scelta davvero importante che avrebbe cambiato per sempre, non solo il suo destino, ma anche quello di tutta la sua famiglia. Come poteva anche solo accorgersi del resto che lo circondava? E questo suo essere così assorto e immerso in un altro mondo non lo portarono neanche a notare quella persona che, nel modo più silenzioso possibile, aveva scostato la sedia accanto alla sua per potervisi sedere sopra. E quella stessa persona non si permise di disturbare la lettura di Taehyung, lasciandolo continuare a leggere e portando pazienza nell'attesa che finisse il libro - del quale, aveva potuto osservare, non gli mancavano che poche pagine -.

Rosso come il sangue - KookVDove le storie prendono vita. Scoprilo ora